MONTERENZIO (BO), 13 APR - Gli usi alimentari delle comunita' vissute nella Valle dell'Idice tra il V e il I sec. a.C. sono al centro della mostra 'Bere e mangiare tra Etruschi, Celti e Romani', in
programma dal 25 aprile al 31 dicembre nel museo archeologico 'Fantini' di Monterenzio (Bo). Il museo ospita la piu' completa raccolta di materiali celtici della regione. In primo piano Etruschi e Celti che abitarono la zona tra il 400 e il 200 a.C. e dei quali si conservano vasellame destinato alla cottura e al consumo degli alimenti e attrezzi agricoli. Si sono salvati anche resti faunistici provenienti dall'abitato di Pianella di Monte Savino. Un rilievo particolare viene dato alle testimonianze vegetali che nell'abitato di Monte Bibele si sono preservate grazie a un incendio che ne ha mantenuto i carboni. Chiamate in causa anche le necropoli di Monte Tamburino e di Monterenzio vecchio che, con i servizi di vasellame ceramico e metallico, e le offerte alimentari deposte nei corredi delle ricche sepolture, portano nuova luce sull'importanza del banchetto nei rituali funebri delle antiche genti dell' Appennino bolognese. La conquista romana della Pianura Padana e la conseguente occupazione della Valle dell'Idice (dove viene tracciata una via consolare da Arezzo a Bologna, la Flaminia minore), portano innovazioni nelle usanze alimentari: novita' illustrate dalle impronte di animali da cortile su mattoni crudi e da un vaso per l'allevamento di ghiri.
La mostra si puo' visitare dal martedi' al venerdi', ore 9-13. Sabato, domenica e festivi, 9-13 e 15-18.
Biglietto intero 3 euro. Info: 051/929766,
museomonterenzio@yahoo.it,
Produrrò qualcosa di altrettanto meraviglioso: una nuova trota della sabbia, un ibrido prolifico. Le trote della sabbia, si collegheranno in grandi bolle viventi per racchiudere l'acqua di questo pianeta nelle profondità del sottosuolo. Fra trecento anni, il verme della sabbia regnerà nuovamente. Sarà una specie nuova. Avrà coscienza animale e un'astuzia nuova. Sarà più pericoloso cercare la spezia, e molto più pericoloso tenerla.
-- Leto II (L'Imperatore-dio di Dune - cap.15 - pag.108 - Ed.Nord)