Io penso che l'autore dell'articolo volesse fare una piccola provocazione...non penso (e non mi sembra dal tono dell'articolo) che volesse screditare Dune, anzi...il problema della lunghezza di un romanzo, secondo me, dipende tutta dalla qualità dello stesso: un buon romanzo può anche essere lungo 800 pagine, ma si legge piacevolmente, come un brutto romanzo lungo 180 pagine si legge con molta difficoltà...non penso quindi che a priori si possa giudicare la qualità di un libro dal numero delle pagine...tra l'altro, Dune non mi sembra un libro così lungo...4/500 pagine sono una lunghezza sopportabile...
Sono anch'io in disaccrodo con l'autore dell'articolo.
Il motivo pe ril mio diasccordo è semplice e per esporlo ricorrerò ad un piccolo aneddoto personale ( breve )
Uno dei miei migliori amici è un Asimoviano e quindi ci siamo sempre stuzzicati tra Dune e La Fondazione, con lui che magnificava quest'ultima rispetto a Dune. Incuriosito mi sono letto la Fondazione e dopo essermi fatto confessare dal mio amico che in verità non aveva letto Dune ho capito molto semplicemente una cosa: chi preferisce la Fondazione a Dune, o è un imbecille ( nel senso uno che capisce poco ) o non ha letto Dune.
Dune è vero che è lunghetto ( 3.000 ) pagine e a tratti anche lentino, ma tocca una vastità di temi, e con tale profondità, che non mi è capitato di vedere in altri libri; mai così tanto, tutto insieme... Anche altri libri toccano temi profondi e bellissimi - Universi, La svastica sul sole ( e altri del profeta Dick ) e molti altri, ma nessuno ti riempie il cuore e la testa come il nostro amato libro, e nessuno ti plasma e ti cambia, cambi il modo di vedere il mondo, di interpretare la storia, come eventi e come flusso storico dell'umanità ..
Era da un po' che non scrivevo, mi fa piacere rivedervi tutti come qualche tempo fa....
Omaggi al Maestro Sudrak e abbracci a tutti
Joined: 24 Apr 2005 Posts: 2675 Location: Ix, Scuola dei Mentat
Posted: 28 Nov 2011 - 21:58 Post subject:
Francesco wrote:
Sono anch'io in disaccrodo con l'autore dell'articolo.
Il motivo pe ril mio diasccordo è semplice e per esporlo ricorrerò ad un piccolo aneddoto personale ( breve )
Uno dei miei migliori amici è un Asimoviano e quindi ci siamo sempre stuzzicati tra Dune e La Fondazione, con lui che magnificava quest'ultima rispetto a Dune. Incuriosito mi sono letto la Fondazione e dopo essermi fatto confessare dal mio amico che in verità non aveva letto Dune ho capito molto semplicemente una cosa: chi preferisce la Fondazione a Dune, o è un imbecille ( nel senso uno che capisce poco ) o non ha letto Dune.
Dune è vero che è lunghetto ( 3.000 ) pagine e a tratti anche lentino, ma tocca una vastità di temi, e con tale profondità, che non mi è capitato di vedere in altri libri; mai così tanto, tutto insieme... Anche altri libri toccano temi profondi e bellissimi - Universi, La svastica sul sole ( e altri del profeta Dick ) e molti altri, ma nessuno ti riempie il cuore e la testa come il nostro amato libro, e nessuno ti plasma e ti cambia, cambi il modo di vedere il mondo, di interpretare la storia, come eventi e come flusso storico dell'umanità ..
Concordo su tutte le qualità che esalti della nostra amata saga, ma sinceramente ritengo che non siano nemmeno confrontabili Dune e il ciclo della Fondazione (e lo stesso ragionamento vale per qualsiasi altro confronto tra Dune e un altro ciclo/universo letterario). Basta solo considerare i due autori: uno un uomo di lettere (Herbert), l'altro uno scienziato (Asimov). Due teste diverse, due sensibilità e culture diverse. Quindi, due mondi immaginari completamente differenti, non confrontabili l'uno con l'altro. Questo almeno, in generale. Poi ovvio, si possono sempre fare dei parallelismi più specifici su pattern, situazioni o personaggi simili
Francesco wrote:
Era da un po' che non scrivevo, mi fa piacere rivedervi tutti come qualche tempo fa....
Omaggi al Maestro Sudrak e abbracci a tutti
Francesco
Bentornato nel Sietch, Francesco.
Rymoah _________________ Non si può capire un processo arrestandolo. La comprensione deve fluire insieme col processo, deve unirsi ad esso e fluire con esso.
ma si ovvio, si fa per dire.... comunque Dune ha un aprofondità che la Fondazione non ha.... Tutti noi amiamo Guerre Stellari ad esempio, grande saga, grande trama, ( pessima regia in 4 su 6 film.... ). Mica si amano solo le cose più intesnse o più profonde...
Un caloroso e Speziato BENTORNATO al nostro Capitano della Guardia Francesco (ricambio gli omaggi e ci aggiungo un abbraccio)
In linea di massima concordo anch'io con te che l'Esalogia ha un fascino tutto particolare e una magia insopprimibile che ti segna nel profondo. E senza nulla togliere all'epicità che trasmette anche la Trilogia della Fondazione che pure io ho letto, amato (come il nostro Naib) e con essa fantasticamente viaggiato per innumerevoli parsec tra le stelle, ma come giustamente evidenzia Rymoah, sono due visioni diverse, due arazzi narrativi scaturiti da due Genii di diverso "colore letterario", che ci hanno dato la meravigliosa esperienza di arricchire l'arcobaleno della nostra Fantasia. _________________
no secondo me Dune non ha ucciso la fs,anzi ne ha rinverdito i fasti:a me piacciono molto le space-opera di ampio respiro,che trattano di un Impero Galattico come un piccolo statarello,pieni d'intrighi e complotti e colpidiscena:Dune ne è proprio il classico esempio,cosi come Fondazione,Autostoppisti,Hyperion o Vuoto(e altri che magari non ho mai letto).500 pagine ci vogliono e se sono ben scritte scorrono via come...acqua. _________________ un forum di cinema http://kinarto.forumattivo.it/
Joined: 24 Apr 2005 Posts: 2675 Location: Ix, Scuola dei Mentat
Posted: 22 Gen 2012 - 18:23 Post subject:
kristianopedia wrote:
500 pagine ci vogliono e se sono ben scritte scorrono via come...acqua
Mai metafora fu più appropriata come in questo caso.
Rymoah _________________ Non si può capire un processo arrestandolo. La comprensione deve fluire insieme col processo, deve unirsi ad esso e fluire con esso.
Sotto l'effetto di uno sforzo, la mente va nell'una o nell'altra direzione: il positivo o il negativo, acceso o spento. Devi immaginarlo come uno spettro i cui estremi siano lo stato d'incoscienza per il negativo e l'ipercoscienza per il positivo. La direzione in cui si piega la mente sotto lo sforzo è fortemente influenzata dall'addestramento.
-- Lady Jessica: Come la Mente si adegua all'Ambiente - Assioma Bene Gesserit (Dune - pag.271 - Ed.Nord)