Joined: 13 Ott 2005 Posts: 1592 Location: Senna C.
Posted: 30 Dic 2007 - 11:13 Post subject: Post subject: [Collettori di Rugiada]
Navigando in rete ho trovato una cosa assai interessante: un sistema utilizzato dai tuareg per raccogliere l'acqua nel deserto.
Leggendo l'articolo non ho potuto fare a meno di notare come questo sistema assomigli tremendamente ai celebri "collettori di rugiada": probabilmente, era a questo sistema a cui Herbert si riferiva.
Devo dire che sono molto diversi da come me li immaginavo.
Si arroventano durante il giorno sotto la radiazione solare raggiungendo anche i +60°c e si raffreddano rapidamente al calar del sole per toccare di notte temperature molto basse, in alcuni casi vicine allo zero, complice soprattutto la perdita di calore per irraggiamento in un territorio sormontato da cieli prevalentemente sereni. Ma nella massa d'aria che sovrasta un deserto, seppur in minima quantità è contenuta dell'acqua. Come tutti sanno l'aria può contenere una quantità di acqua allo stato di vapore finchè la temperatura si mantiene entro certi limiti. Se essa raggiunge il punto critico (punto di rugiada) le particelle di vapore sono costrette ad abbandonare l'aria per precipitare verso il basso, la famosa brina o rugiada mattutina che siamo spessi osservare nei nostri giardini o sulle nostre auto. Ebbene l'escursione termica su un deserto è talmente elevata da permettere a quella minima quantità di acqua contenuta nell'aria di precipitare al suolo durante la notte. Capirete che se il tasso di umidità relativa durante il giorno è nell'ordine del 10% con una temperatura di +50°, di notte con 40-45° in meno, tale valore diventa sempre del 100% e il vapor d'acqua condensa precipitando. Questo meccanismo è ben conosciuto dai nomadi del deserto che raccolgono litri e litri di acqua durante la notte adoperando come imbuto degli enormi teloni di plastica sistemati come impluvio all'interno di grosse buche scavate nel terreno. Quindi una parte del prezioso elemento si annida nell'aria e di notte è possibile recuperarlo, solo di notte però. La natura ha un sistema analogo, tanto che il risultato più spettacolare degli impluvi naturali nei deserti sono le Oasi. Le oasi rappresentano il luogo di emergenza delle falde acquifere che si formano sotto le dune sabbiose. La sabbia si sa è molto permeabile, l'acqua non può esservi trattenuta, ma se anche poca pioggia incontra ad un certo punto uno strato capace di trattenerla, vi si raccoglie accumulandosi. Per capire come sia possibile che al di sotto di una duna possa esistere uno strato di questo tipo, quindi diverso dal costituente del deserto, dobbiamo tornare indietro nel tempo di molti anni, molte decine di migliaia di anni. Gli anni delle glaciazioni, quando mezzo mondo era invaso dai ghiacci, quando al posto dei deserti odierni c'erano immense distese di vegetazione dove pioveva continuamente. Quell'acqua oggi non c'è più e quei boschi sono stati coperti dall'avanzata della sabbia che ha distrutto ogni cosa. Ma si erano formati dei suoli. Il suolo è il risultato di una lunga azione microrganica capace di alterare le caratteristiche del terreno originario facendolo diventare idoneo a trattenere dell'acqua. Questi suoli oggi chiamati paleosuoli perché si sono fossilizzati, hanno conservato le loro caratteristiche e giacciono addormentati sotto le enormi dune aspettando quella poca preziosa pioggia che vi cade. Si forma così sotto metri e metri di sabbia una piccola circolazione di falda che converge verso il punto geograficamente più depresso. Li nasce l'oasi, un microcosmo di vita animale e vegetale anche di grosse dimensioni capace di mantenere aspetti climatici totalmente diversi dal contesto in cui si trova e che la rendono in assoluto il luogo più magico nell'inospitale durezza del deserto.
Si dimostra ancora una volta quanto siamo solo figli dei nostri padri, nel senso che non abbiamo inventato niente..abbiamo solo formalizzato cose che per lo più si conoscevano già.
Joined: 24 Apr 2005 Posts: 2675 Location: Ix, Scuola dei Mentat
Posted: 02 Gen 2008 - 09:43 Post subject:
Scusa Kloud, mi sono permesso di spostare la discussione qui in Mondi extraimperiali dato che è una curiosità di tipo scientifico piuttosto che un topic di traduzione
Ad ogni modo, è davvero interessante l'articolo che hai postato... Sapevo dell'esistenza di sistemi del genere che usano i nomadi del deserto per raccogliere acqua, cmq so che i collettori di rugiada teorizzati da Herbert (pur basandosi sullo stesso meccanismo), sono molto più piccoli di questi (delle dimensioni di un uovo o poco meno se non ricordo male), e il Nostro Autore auspicava, durante un discorso ad una convention di fantascienza, che un'azienda di materie plastiche prendesse seriamente in considerazione la progettazione e fabbricazione di un oggetto del genere.
Rymoah _________________ Non si può capire un processo arrestandolo. La comprensione deve fluire insieme col processo, deve unirsi ad esso e fluire con esso.
Joined: 13 Ott 2005 Posts: 1592 Location: Senna C.
Posted: 02 Gen 2008 - 20:03 Post subject:
Per la verità, avevo pensato che, trattandosi di un articolo che spiegava il funzionamento dei collettori di rugiada, poteva essere più riguardante le nozioni, ma va bene così: errata corrige! _________________ L'educazione non è un sostituto dell'intelligenza.
Non ho mai voluto essere un dio. Sarei voluto sparire come una stilla di rugiada sorpresa dall'aurora... sfuggire agli angeli e ai dannati, in solitudine, dimenticato.
-- Paul Muad'Dib (Messia di Dune - cap.3 - pag.40/41 - Ed.Nord)