Posted: 18 Ott 2007 - 08:01 Post subject: Post subject: Petrolio Armeno e tibetano
Negli ultimi giorni ( non pubblico i link piochè basta aprire qualsiasi giornale per vedere la notizia ) il congresso americano ha compiuto due importanti gesti ( a mio giudizio ovviamente ) perchè erano giusti, ignorando le minacce di rappresaglie ricevute dai paesi che si opponevano, e compiendo due gesti giusti e che riparano alla storia in un caso e ad atteggiamenti caratteristicamente prepotenti e da bulli dall'altro.
------------riga malachi ----------------------------------------------
Sul primo, il riconoscimento del genocidio armeno, credo non sia necessario
spendere delle grandi parole. La turchia ha fatto di tutto per entrare in europa farsi vedere moderna ecc ecc, ma non ne vuole sapere del genocidio
perpetrato in armenia, con una successiva diaspora in tutto il modo dei sopravvissuti. Ho il piacere di aver visitato l'armenia due volte, è un piccolo paese, in cui tanta gente ancora ricorda molto bene ( tramite soprattutto i ricordi dei genitori e dei nonni, i campi della morte stile cambogia. Credo sia stato un buon gesto riconoscere il genocidio, indipendentemente dalle conseguenze da una specie di lugubre dignità a diverse centinaia di migliaia di morti, finora ignorati o quasi dalla storia
( le stime vanno da 500.000 a 2 M - fonte http://it.wikipedia.org/wiki/Genocidio_armeno )
Nel secondo caso, e di nuovo sotto "grandi minacce di ritorsione", il congresso ed il presidente hanno dato il riconoscimento della medaglia del congresso americano al Dalai Lama.
Il quale bel discorso di accettazione ha ribadito che vuole e cerca contatti col governo cinese ecc ecc, ma questo credo non sia il punto.
Il punto è che per motivi storici, taiwan e il generale nazionalista Chiang Kai-shek, il tibet rimase in balia di se stesso, con un'occupazione cinese repressiva da tutti i punti di vista, volta alla soppressione di libertà rligiosa e dell'etnia locale.
I cinesi avevano fatto scongiuri sul fatto che l presidente, il primo in assoluto ad apparire a fianco del Dalai Lama, apaprisse ed intervenisse al fianco del monaco, poichè considerato terrorista rivoluzionario pericoloso .
Comunque, fregandocene altamente del parere cinese sul tema in questione, se non per le conseguenze che gli occupati ( okkupati nel vero senso del temine ) devono sofrire, mi ha fatto piacere vedere in faccia una persona temuta ed odiata dal simpatico governo cinese, e soprattutto vedere quanto fosse brutto, cattivo e violento, tale da essere considerato un vero nemico dai cinesi.
Vedremo ste temute minacce sino-tuche avverarsi, ed i sogni europeisti e le olimpiadi immolarsi sull'altare anti tibetano
Una considerazone sull'incontro del Dalai Lama con le alte cariche americane. Le due occasioni, cioè l'incontro con Bush e la premiazione da parte del congresso, erano state decise di sicuro molto tempo fa. Questo "fare la voce grossa" del governo cinese sa molto di bullismo da quattro soldi. La Cina oggi come oggi ha tutto, è la nazione più potente del mondo, può fare quel che vuole in Tibet ed in mezza Asia senza temere interferenze, controlla il debito pubblico statunitense ed ha pure le olimpiadi. Insomma, non ha nulla da temere dalla parole scambiate fra Bush e il Dalai Lama. Mi sebra che si voglia più che altro mostrare i muscoli e la cattiveria.