Posted: 05 Dic 2004 - 14:58 Post subject: Post subject: L'universo di Dune in "Fabbricanti di Universi"
Apre - o forse è meglio dire riapre - un sito che tratta di Dune, ma non solo. Un sito che tratta di Guerre Stellari, ma non solo. Un sito che tratta del Signore degli Anelli, ma non solo. Insomma, un sito che si occupa delle più grandi creazioni della fantascienza e del fantasy. E' Fabbricanti di Universi, che potete visitare all'indirizzo www.fabbricantidiuniversi.it. E si cercano collaboratori...
Estremamente interessante oppard, complimenti. Leggerò il tutto con molto interesse ed attenzione. _________________ "Sono un viandante sullo stretto marciapiede del mondo, e non distolgo lo sguardo dal tuo volto, che il mondo non mi svela"
be' non è poi così campata in aria...però di certo questo non significa che l'autore - o i lettori! - siano nazisti! è solo la propspettiva epica che è così, c'è poco da fare: o piace o non piace. e poi il medio evo e l'epica esistevano anche prima di Hitler.
Riporto qui la discussione iniziata in Presentazioni all'Impero.
Sahid wrote:
visto che mi hai fatto un paio di quoting non ti offenderai se ribatto,vero?
Scherzi? Siamo qui per discutere amabilmente di temi "sabbiosi"
Sahid wrote:
intendevo i cinque libri successivi a Dune,
Aahhh... va bene allora...
Sahid wrote:
ho provato a leggere anche il prequel ma l'ho lasciato lì a meno di metà, non mi prendeva... non sapevo ce ne fossero degli altri in cantiere.
Ti capisco... una volta assaggiata la Spezia "originaria" è difficile accontentarsi di un "surrogato"...
Sahid wrote:
intendevo "sabah al nur" cioè "giornata luminosa per te" (nur=luce) almeno così mi hanno detto... è giusto?
Non saprei, dovrei chiedere ad un Arabo madrelingua...
Sahid wrote:
conosco solo una decina di parole in arabo, frutto di un recente viaggio in giordania, ma almeno quelle poche spero di averle imparate bene!
Permettimi di nutrire una piccola punta d'invidia per la tua splendida esperienza in quel Paese meraviglioso quale è la Giordania e dal quale è stato tratto lo scenario del Sietch Tabr nel telefilm di Harrison.
Sahid wrote:
tu invece sembri abbastanza esperto. studi lingue orientali? magari a venezia?
Hai detto bene: "magari". Magari studiassi lingue orientali a Venezia, mi piacerebbe davvero. No, sfato qui una sorta di "mito" che si è creato, nolente, intorno al mio personaggio: NON sono affatto un Esperto, sono semplicemente un pò più a conoscenza degli altri di particolari duniani non molto conosciuti. D'altronde, lo stesso Leto II, disse una volta: "Gli Dèi ci scampino dagli esperti!"
Quote:
Interessante... a quali "filosofie" non dai il tuo consenso, per l'esattezza?
Sahid wrote:
beh non proprio filosofie, ma atteggiamenti di fondo... forse il descrivere la guerra come un qualcosa di epico, il concentrarsi soprattutto sulle vicende di nobili e potenti e mai sulla vita della gente comune, un certo sottofondo reazionario (ad esempio l'idea che chi non riesce a sopportare il dolore sia meno che umano e possa morire senza problemi, vedi la prova del Gom Jabbar)... ma è semplicemente una prospettiva particolare, tipica dell'epico e di buona parte del fantasy/fantascienza,è normale.e non è detto che rispecchi la concezione morale dell'autore.
In effetti, se ci fai caso, se osservi una qualunque opera dalla quale "senti" il pulsare dell'epicità, un primo livello di lettura ti fa intuire, a grandi linee, l'eterno scontro tra i due poli opposti, il Bene e il Male, con tutti i loro corollari, tra cui la guerra, dalla sua preparazione al suo svolgimento. E' uno schema semplicissimo: Bianco Versus Nero. Poi, noi piccoli umani, che ci dibattiamo immersi nel dualismo, aggiungiamo tanti piccoli particolari, tante pennellate a quell'arazzo di vicende umane, che i posteri chiameranno Storia, Epica, Saga e simili. E' un "meccanismo" che ruota dagli albori della Storia Conosciuta e che ha dato l'ispirazione a tantissime saghe sparse fra i popoli della Terra, dove troviamo una fazione dominante e una fazione oppressa. Come giustamente osservi, è una prospettiva tipica di un determinato contesto sociale caratterizzato da una rigida divisione in caste, nel quale chi è facente parte del basso ceto ha più istinti "animaleschi" di un "raffinato" del ceto "nobile". Un aspetto "reazionario" esaltato sia nella Prova del gom-jabbar che nella risposta irata di Gurney al giovane na-duca Paul, circa l'umore. Ma è, appunto, *solo* un aspetto, una sola facciata di una grande gemma plurisfaccettata, dove puoi trovare di tutto. Trovi anche il lato rivoluzionario dove il futuro Messia dovrà spogliarsi dei suoi abiti dorati per "sporcarsi" ed identificarsi con la gente comune degli oppressi, che dopo migliaia di anni, esplodono in una furia liberatoria ribaltando i piatti della bilancia. Ma la Ruota Dualistica continua a ruotare nel fluire del tempo.
Sahid wrote:
Purtroppo però c'è moltissima gente che non conosce minimamente Dune e il suo mondo mentre non c'è nessuno che non conosca il mondo di Tolkien; Tolkien ha avuto milioni di imitatori,tanto che quasi l'intero mondo Fantasy (letterario ma soprattutto videoludico)è copiato da Tolkien (dove non si trovano Elfi, Nani e Orchi?).lo stesso non è successo a FH.
E' vero, perfino nei paesi anglofoni, oltre alla stessa America (patria della Casa Herbert ), non si riscontra la stessa "estensione" di ammiratori di cui gode la Saga di Tolkien o di Lucas, nonostante ci sia un notevole proliferare di siti web dedicati al Nostro. La sua Opera è più conosciuta a livello di videogames, quindi al solo livello tattico-militare e più di rado a livello letterario, nonostante abbia avuto l'onore di salire letteralmente in cattedra con alcune tesi di laurea, oltre ad essere insegnata in ambito di Letteratura in alcuni atenei americani.
E' una specie di strano "ibrido", dal quale se togli pianeti, stelle e astronavi, ovvero tutto ciò che sia "in odore" di fantascienza (brutta cosa la sci-fi, ti distoglie da pensieri più terreni e contingenti e ti porta verso pensieri più ampi e universali... tsk, tsk ) potrebbe tranquillamente entrare nel grande alveo del Fantasy, con streghe, gnomi e via elencando, e godere della parziale notorietà riservata ad una delle tante saghe fantasy.
E invece, questo strano parto della fantasia di FH, "stona", non rientra nella semplice fantasy, nè nella classica Space Opera, piena di astronavi ipertecnologiche che vanno all'assalto di nuovi pianeti sconosciuti.
Non è nè l'una nè l'altra, pur essendone entrambe.
Sahid wrote:
per quanto riguarda Brian, mi spiace per lui, ma credo che non abbia senso quello che sta cercando di fare. mi sembra molto un'operazione commerciale in realtà, ma sospendo il mio giudizio perchè non ho letto tutto "il duca leto" ne' altro.
E' una delle più frequenti accuse che si sono sentiti rivolgere i due "ragazzoni". Però io ho l'impressione (che può anche essere sbagliata, intendiamoci) che Brian, in una qual certa maniera, "subisca" lo stile del collega Kevin che, lui sì, è specializzato in romanzetti commerciali agili e veloci come Cercatori Assassini cmq, non aggiungo altro e... attento agli spoiler qui dentro...
Sahid wrote:
be' non è poi così campata in aria...però di certo questo non significa che l'autore - o i lettori! - siano nazisti! è solo la propspettiva epica che è così, c'è poco da fare: o piace o non piace. e poi il medio evo e l'epica esistevano anche prima di Hitler.
Esatto. Dipende sempre dalla prospettiva culturale (e religiosa) del lettore (oltre che l'Autore stesso) a dare una determinata luce intepretativa a quest'opera. Se io fossi un fanatico delle battaglie, dei combattimenti, delle strategie tattiche, ecc. è chiaro il romanzo lo vedrei in una luce prettamente militare. Se fossi un fanatico religioso (di UNA determinata religione) scorgerei in quest'opera solo quegli elementi che corrobarano i fondamenti religiosi in cui credo visceralmente. E NON accetterei risposte contrarie. .
Ma se si facesse lo sforzo di sollevarsi dal Sentiero Filmico che noi tutti percorriamo, vedremmo l'insieme di un puzzle composto da svariati pezzi, l'uno diverso dall'altro, che piace e non piace, che è bello e che è brutto, che è bianco e che è nero.
Da un lato abbiamo il mostro sanguinario alla Hitler (o alla Stalin, tanto è lo stesso) nel Barone Vladimir Harkonnen nei suoi tanto folli quanto lucidi nella loro malignità, piani di conquista e sfruttamento intensivo di tutto (e tutti) ciò che apporti ricchezza e potere.
Dall'altro abbiamo la figura buona, candida, generosa, con alti ideali di lealtà e amicizia, di buona convivenza con il meno fortunato, con un forte senso della giustizia e del riscatto sociale, il liberatore degli oppressi. Una specie deformata di Ghandi (se togliamo l'educazione militare) nella figura di Paul Atreides, anima candida nella sua innocente fanciullezza.
Sono due opposti estremizzati con tante sottigliezze intorno.
Ognuno di noi vi trova ciò che vuole. _________________