Posted: 25 Mag 2006 - 14:24 Post subject: Post subject: Critiche a Frank Herbert
Vi avevo promesso di trovarle e le ho trovate!
Leggete e ditemi che ne pensate:
Molti anni fa, nell'introduzione ad uno dei romanzi minori di Herbert (<<The Eyes of Heisenberg>>, uscito negli Stati Uniti nel 1966), Roberta Rambelli, notissima scrittrice, traduttrice esperta italiana di SF, così parlava di lui: <<Se lo si considera da un un punto di vista puramente letterario, Herbert possiede uno stile disastroso, e qualunque altra parola meno forte suonerebbe come caritatevole eufemismo. Se è vero che buona parte degli scrittori di fantascienza si divide in tre categorie, quelli che hanno idee ma non stile, quelli che hanno stile ma non idee, e quelli che non hanno idee ma neppure stile, Frank Herbert appartiene di diritto alla prima. Perché Herbert non ha stile, perché tenta rabbiosamente impennate pirotecniche condensando certe sintesi fino al limite dell'incompresibilità nella ricerca disperata di inventarsi uno stile, salvo poi abbandonarsi in monotonie sconcertanti, a ripetizioni pedestri che arrivano a presentare il soggetto, nell'identica forma, anche tre o quattro volte nella stessa proposizione: ma le idee ragguardevoli, non gli mancano mai. E se un lettore cerca, in un romanzo di fantascienza, non eleganza di scrittura e raffinati sperimentalismi, ma l'interesse di una vicenda settata, ben costruita, capace di vincolare l'attenzione dalla prima all'ultima pagina, con situazioni inedite, colpi di scena non gratuiti e soluzioni intelligenti, una chiara caratterizzazione dei personaggi non aliena da plausibili notazioni psicologiche, Frank Herbert è in grado di servirlo alla perfezione.>>
Ci siamo permessi di citare la Rambelli perché ci è parso che questa descrizione delle abilità e dei difetti di Herbert rispecchi a puntino quanto pensiamo di lui e quanto è stato detto al suo riguardo da molti critici americani in rapporto alle sue opere e in particolare all'ormai classico ciclo di <<Dune>>.
Forse, dal 1966 ad oggi, lo stile, anzi il non-stile, di Herbert è leggermente migliorato, ma ciò che rende le opere di Herbert sempre così valide rimane la sua capacità di avvincere il lettore tramite trame complesse fino all'inverosimile, ma accuratamente costruite. Egli nasconde la sua prosa goffa, quasi pedestre, con una fertile immaginazione, con una giravolta di idee geniali, con la mostruosa abilità di mescolare assieme gli elementi più disparati della fantascienza e delle scienze moderne (fisiche e psicologiche, di cui è un fedele e attento osservatore). E' evidente, dalla lettura attenta dei suoi romanzi, l'accurata progettazione di tutti i particolati, lo studio dell'ambiente in cui si svolge la vicenda, nonché il febbrile ragionamento che lo porta a sviluppare un susseguirsi di colpi di scena classicamente vanvogtiani. [...]
Questa è una parte della presentazione del libro Esperimento Dosadi, edizione Nord collana Cosmo Argento, scritta da Sandro Pergameno.
Il resto è un elogio a Frank Herbert, ma le critiche ci sono e forse è il caso di discuterne un po'.
Credo che valutare lo stile di un autore non è cosa facile, io sono dell'idea che Herbert abbia quasi volutamente cercato una forma di "non stile", posso essere daccordo che ci sono tratti dell'esalogia che mi hanno dato una sensazione obnubilata e per certi versi toruosa,ma non è forse questa la peculiarità di questa fantastica saga?
Ho letto altri grandi autori di fantascienza ma tutt'oggi Herbert e Asimov per il mio modestissimo parere sono al di fuori della Fantascienza, perdonatemi il temine ma come direbbe Paul è quasi "prescienza"...
Tornando allo stile purtroppo noi italiani dipendiamo molto da chi traduce l'opera,quindi in questo senso finchè non la leggerò in inglese non riuscirei a dare una valutazione obbiettiva sullo stile di questo intramontabile genio Frank Herbert. _________________
Quoto senza riserve Baloo, poiché ha ben espresso ciò che mi frullava in mente mentre leggevo il testo suddetto. Io resto dell'opinione che l'apprezzamento dello "stile" peculiare di FH, per quanto possa essere al di fuori magari di certi canoni estetici pre-determinati da mega-critici dalla visione ristretta, è un sentire prettamente soggettivo.
Ciò che affascina me non è matematicamente certo che affascini qualcun'altro, per cui la lettura del romanzo, aldilà della lingua (certo, in inglese ha un'altra "tonalità" senza dubbio), mi procura sensazioni particolarissime che sono riconducibili ai temi trattati, alle scenografie descritte, alla psicologia dei personaggi, alle emozioni e sentimenti che traspaiono od erompono da figure che escono dal confine cartaceo per entrare di pepotenza nella tua Mente...
Joined: 13 Ott 2005 Posts: 1592 Location: Senna C.
Posted: 25 Mag 2006 - 19:22 Post subject:
Vorrei precisare che Herbert ha scritto sempre i suoi romanzi di tutta fretta, inoltre la fantascienza è un genere letterario che ha sempre mancato di dignità di forma...
Mi spiego, la science fiction nacque nel '26 come una pulp fiction per un pubblico giovanile e poco sofisticato, tanto che rimase a lungo termine classificata come "quella roba con le astronavi", un genere molto superificiale. Questo perchè ben pochi autori avevano compiuto studi letterari (o anche di stampo scientifico): degli autori di science fiction classica, soltanto H. G. Wells era professore di lettere, per il resto, non ne conosco altri... _________________ L'educazione non è un sostituto dell'intelligenza.
La Dottoressa Rambelli può prima andarsi a leggere Asimov ( maestro nelle trame, asciutto e minimalista nella prosa ) e poi andarsene in un altro posto......
Devo dire che sicuramente si sarà approcciata a quello che è considerato il più grande libro di fantascienza ( forse solo in competizione con La Fondazione ) con occhio negativo.
Un po' come quando esci la sera di cattivo umore, e tutto , ristorante , ragazze, musica , i cocktail che bevi sembra cattivo...... Forse perchè non l'ha tradotto lei, e ci sperava tanto tanto.....
Comunque l'unico scrittore di SF che secondo me arriva allo stile di FH è possibilmete l'altro Maestro PK Dick, imbattibile nello stile noir dei suoi romanzi, tutti basati sulle storture e i giochi del tempo.
Alla critica delle simpatica dottoressa, che non sapendo scrivere si da alla grande attività dei mancati scrittori, è palesemente "incarognita" e dunque non degna della minima credibilità. Per criticare bisogna essere obbiettivi.
Infine volevo ricordare all'amico Kloud un romanzo sullo spazio chiamato "viaggio dalla terra alla luna " di un francesce illuministico ed illuminato chiamato Verne, che tanto ci ha lasciato guardandoci indietro e avanti.
PS : la signora definirebbe Ellory come uno che scrive di maledonne e con un sacco di parolacce e con pochissima punteggiatura...... Poi arrivano i Nobel per la letteratura e ci ci trova per terra circondati da un sacco di pere
Joined: 13 Ott 2005 Posts: 1592 Location: Senna C.
Posted: 29 Mag 2006 - 14:14 Post subject:
Francesco wrote:
La Dottoressa Rambelli può prima andarsi a leggere Asimov ( maestro nelle trame, asciutto e minimalista nella prosa ) e poi andarsene in un altro posto......
Devo dire che sicuramente si sarà approcciata a quello che è considerato il più grande libro di fantascienza ( forse solo in competizione con La Fondazione ) con occhio negativo.
Un po' come quando esci la sera di cattivo umore, e tutto , ristorante , ragazze, musica , i cocktail che bevi sembra cattivo...... Forse perchè non l'ha tradotto lei, e ci sperava tanto tanto.....
Comunque l'unico scrittore di SF che secondo me arriva allo stile di FH è possibilmete l'altro Maestro PK Dick, imbattibile nello stile noir dei suoi romanzi, tutti basati sulle storture e i giochi del tempo.
Alla critica delle simpatica dottoressa, che non sapendo scrivere si da alla grande attività dei mancati scrittori, è palesemente "incarognita" e dunque non degna della minima credibilità. Per criticare bisogna essere obbiettivi.
Infine volevo ricordare all'amico Kloud un romanzo sullo spazio chiamato "viaggio dalla terra alla luna " di un francesce illuministico ed illuminato chiamato Verne, che tanto ci ha lasciato guardandoci indietro e avanti.
Verissimo: ecco un altro scrittore di fantascienza che ha compiuto studi letterari!
Però io mi stavo incentrando sul ventennio 1926-1946, durante il quale c'è stato il vero boom per la fantascienza, con la nascita delle riviste di fantascienza, prima fra tutte Amazing Stories, sul filone dei dime-novels.
Comunque, la dottoressa trascura un fatto essenziale: il successo d'una qualsiasi opera è sempre e soltanto dato dall'apprezzamento da parte del pubblico... _________________ L'educazione non è un sostituto dell'intelligenza.
Verissimo: ecco un altro scrittore di fantascienza che ha compiuto studi letterari!
Però io mi stavo incentrando sul ventennio 1926-1946, durante il quale c'è stato il vero boom per la fantascienza, con la nascita delle riviste di fantascienza, prima fra tutte Amazing Stories, sul filone dei dime-novels.
Comunque, la dottoressa trascura un fatto essenziale: il successo d'una qualsiasi opera è sempre e soltanto dato dall'apprezzamento da parte del pubblico...
Il discorso però non è sul fatto se i romanzi/racconti di Herbert piacciano o no, visto che anche le due persone, di cui le critiche, ammettono di apprezzarli.
Il discorso è comprendere se effettivamente lo stile di Herbert possa essere considerato disatroso o rivoluzionario.
Personalmente preferisco pensare che sia rivoluzionario.
Joined: 13 Ott 2005 Posts: 1592 Location: Senna C.
Posted: 29 Mag 2006 - 16:30 Post subject:
Per me è di difficile valutazione: inutile dire che è molto arido, da un punto di vista stilistico, ma i contenuti e la trama compensano enormemente questa lacuna... benchè mi sia piaciuto enormemente, debbo astenermi dal dare un giudizio... _________________ L'educazione non è un sostituto dell'intelligenza.
Joined: 24 Apr 2005 Posts: 2675 Location: Ix, Scuola dei Mentat
Posted: 29 Mag 2006 - 19:05 Post subject:
Viene da chiedersi a questo punto cosa ne pensa la Rambelli dei Preludi e delle Leggende... Carta igienica?
Cmq per me lo stile di Herbert è magnifico. D'accordo, paragonato ai classici della letteratura forse non regge il confronto, ma un'introspezione psicologica dei personaggi come quella che il nostro autore traccia nell'esalogia è una cosa che non avevo mai visto. Non so se avete notato, ma una caratteristica saliente della psicologia dei personaggi duniani è la ripetizione ossessiva di un pensiero, che ritorna parecchie volte nel corso di un capitolo (come ad esempio il "Hanno tentato di uccidere mio figlio!" del Duca, o il "Perchè ha tentato di uccidersi?" di Farad'n). A mio avviso, un procedimento stilistico del genere rende perfettamente lo stato d'animo dei personaggi, che, come sottolinea O'Reilly nel suo saggio, "danzano sul bordo tra sanità e crisi mentale".
Poi, dal punto di vista puramente sintattico, la scelta dei vocaboli, la costruzione del periodo, ecc. ecc. non saprei esattamente giudicare, dovrei leggere le versioni originali dei libri (cosa che conto di fare presto! ). Cmq, non bisogna dimenticare anche le varie "inserzioni poetiche" che compaioni nell'esalogia: canzoni, sonetti, epigrammi, hanno un metro simile a quello utilizzato da Shakespeare, o all'haiku giapponese (che Herbert probabilmente ha preso dall'opera di Ezra Pound, uno dei più grandi poeti del '900).
Rymoah _________________ Non si può capire un processo arrestandolo. La comprensione deve fluire insieme col processo, deve unirsi ad esso e fluire con esso.
Secondo me invece lo stile di Herbert è unico... E la critica della tizia mi pare sia dovuta al fatto che non ha capito molti degli intermezzi di Dune! E come darle torto... è difficile entrare nell'ottica... ma una volta che ci sei dentro...
Joined: 13 Set 2004 Posts: 1975 Location: Ornago, e dove sennò?
Posted: 30 Mag 2006 - 13:37 Post subject:
Al di là di tutte le critiche... non credo assolutamente che un opera vada criticata solo perchè non ha uno stile discutibile. Se vogliamo ridurre la letteratura solo a questo, potremmo ancora chiamarla tale?
Frank Herbert potrà anche avere uno stile brutto, ma non si sminuisce assolutamente a causa di questo.
Joined: 21 Nov 2005 Posts: 1025 Location: Sietch Cuneo
Posted: 11 Giu 2006 - 16:37 Post subject:
Dato che non ho niente altro da aggiungere a ciò che i miei amici duniani hanno detto, propongo la mia domanda...
Dove abita la Robaerta "scittrice fallita accontentatasi di tradurre opere più grandi di lei" Rambelli? _________________ Ya Hya Chouhada!
GLi mettiamo una testa di cavallo nel letto...ehehehehe col biglietto "non devi criticare Dune!" ahahhaah ci prende per pazzi... altro che le bestie di satana, finiamo tutti in galera, dove però, il Monaco potrà indottrinarci ulteriormente
Joined: 13 Ott 2005 Posts: 1592 Location: Senna C.
Posted: 15 Giu 2006 - 10:04 Post subject:
Beh... non saremmo poi tanto peggio dei fanatici di Star Wars: quando, in un romanzo dedicato alla saga, uno scrittore ha fatto morire Chewecca, gli erano arrivati sotto casa armati di spade laser di plastica pronti a fargli la pelle.... _________________ L'educazione non è un sostituto dell'intelligenza.
Avere i primi, vaghi sospetti della propria mortalità, significa conoscere l'inizio del terrore. Essere coscienti, oltre ogni dubbio, che si è mortali, significa aver conosciuto la fine del terrore.
-- Detto Bene Gesserit (I Figli di Dune - cap.20 - pag.135 - Ed.Nord)