Io sono appassionato di archeologia sin da piccolo.
Avrei voluto far l'archeologo .. ma ora mi appassiona soltanto quella di "frontiera".
Diciamo che per quanto riguarda l'analisi storica "accademica" sono un contemporaneista. _________________
La potenza non consiste nel colpire forte o spesso, ma nel colpire giusto
Joined: 29 Mag 2004 Posts: 846 Location: Giedi Primo
Posted: 22 Ott 2004 - 13:43 Post subject:
La miglior saga arturiana che abbia mai letto (la cosa mi affascina e, come ogni argomento che desta la mia attenzione, dopo essermi informato per capirne di più cerco qualche bel romanzo da leggermi in argomento ;P ) è quella magistralmente condotta da Jack Whyte, un autore semisconosciuto ma realmente di razza per qualità narrativa e verosimiglianza storica. É un'opera di fiction che tratta l'argomento dal punto di vista di un'ipotesi discretamente accreditata, che le vicende di Artù si siano in realtà svolte in contemporanea con la lunga, rovinosa caduta dell'Impero Romano d'Occidente.
Questa saga si chiama, molto banalmente, "Le cronache di Camelot"... cito dal mio stesso blog (*g aka monomaniaco ;P ):
"La narrazione, poi, è avvicente: una ennesima lettura del mito arturiano, è vero, ma fatta con classe ed evitando la magia in ogni momento, cosa che mi è piaciuta moltissimo. La storia parte da mooolto lontano, addirittura dal bisnonno di Artù, Publio Varro, un giovane fabbro zoppo per una ferita di guerra, e da un meteorite... non vi dico altro ^___^
La serie è inaspettatamente edita da Piemme... dico "inaspettatamente" perché la Piemme ci ha da tempo abituato a produzioni di scarso valore, pur con qualche guizzo, ed è un piacere scoprire che qualcuno dei loro redattori non ha ancora perso di vista i bei libri. Si trovano sia in edizione "lussuosa" che in edizione tascabile da edicola. In quest'ultimo caso la pubblicazione è ancora in corso e siamo arrivati, per ora, a "Il Segno di Excalibur", terz'ultimo volume della saga."
La lista completa dei titoli è questa:
La pietra del cielo
La spada che canta
La stirpe dell'aquila
Il sogno di Merlino
Il forte sul Fiume
Il segno di Exalibur
Le porte di Camelot
La donna di Avalon _________________ The slow blade penetrates the shield.
Joined: 13 Set 2004 Posts: 1975 Location: Ornago, e dove sennò?
Posted: 23 Ott 2004 - 19:33 Post subject:
La spada di San Galgano? Eheheh, io l'ho vista da vicino! Sembra proprio fusa con la roccia. Nn ho proprio idea come sia riuscito a infilarla li: doveva essere robusta come la famosa Durlindana di Orlando, che dal famoso poema (e nn parlo dell'Orlando furioso) sembrava aver frantumato tanta roccia da riempire il Duomo di Milano...(intendiamoci, le spade le avevano pensate per maciullare gli uomini, nn le pietre)
E se ricordo bene, ne hanno parlato una volta in TV, se nn sbaglio a Stargate su LA7. Parlavano proprio di Re Artù: il nome del famoso cavaliere Gawyn si potrebbe infatti "italianizzare" in Galgano: che i monaci del XIII secolo abbiano pensato a lui? (Galgano è del XII secolo)
Ciao, ciao! Se vi piace la storia di San Galgano ho visto un sito ricco di foto: www.sangalgano.info
Le rovine, davvero suggestive, della grande Abbazia Circestense di San Galgano si trovano a Montesiepi in Toscana. Qui, nel 1180, San Galgano compì il miracolo di infiggere una spada nella roccia. In quel punto sorse la Rotonda di Montesiepi, edificata tra il 1182 ed il 1185, originariamente la Tomba del Santo, che fu sepolto a nord della spada.
In effetti i legami con la leggendaria figura del cavaliere Gawyn non sono improbabili, alcuni identificano addirittura Gawyn con Artù.
Il mito della spada nella roccia (da ricollegarsi ad un tipo di ritualità indoeuropea) è però più tardo (XIII sec), rispetto al nocciolo originale della leggenda di Artù. Pare che infatti la mitica figura si sovrapponga ad un condottiero dei celti britannici cristianizzati e romanizzati, ucciso intorno al 537-539 nella battaglia di Camlann (forte di Camboglanna=Cumberland) sul Vallo di Adriano. Egli combatteva contro gli invasori pagani: Angli e Sassoni. Al nome di Artù è associata la vittoriosa battaglia del 516 o 518 contro i Sassoni presso Mons Badonicus (fortezza di Badbury Rings, Dorset).
Nella saga di Artù confluiscono molti elementi dell'antica tradizione celtica ma a questo nucleo originale si sovrappongono le suggestioni del cristianesimo e le interpolazioni e aggiunte della letteratura cavalleresca (Chretiens de Troyes). Perciò se si vuole seguire la storia "originaria" non è sbagliato immaginarsi un re "barbaro", maghi-druidi e donne-guerriero (virago deriverebbe dalla radice celtica wraki). Se invece si desidera seguire il filone cortese dame e cavalieri non sono da considerare fuori posto. Non avendo visto il film non posso però giudicare come sia stata trattata la materia.
Curiosità:le sculture che decorano la Porta della Pescheria, sul lato settentrionale del Duomo di Modena, datate al 1130 ca, ritraggono episodi del ciclo di Artù e dei suoi cavalieri.
Ciao a tutti principi e cavalieri delle sabbie!!
P.S.-di archeologia non sono solo un'appassionata...
Mi pare di aver sentito di San Galgano una volta su Voyager... mi ha impressionato l'analogia con la storia di re Artù, anche se non mi ha mai appassionato come "tale"