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Titano
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Blacksail
Comandante
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 Post Posted: 13 Mag 2005 - 07:55     Post subject: Post subject: Titano

La sonda Cassini fotografa la superficie della grande luna di Saturno
Il satellite mostra i segni di violenti impatti di meteoriti e asteroidi
Titano, ecco le prime immagini
Vulcani, crateri e graffi misteriosi

Italiani gli strumenti usati per ottenere questi dati senza precedenti


Una foto di Titano scattata dalla sonda cassini
ROMA - La faccia piena di rughe di chi è stato una vita esposto alle intemperie. Così si è presentata Titano, la luna più grande di Saturno, agli occhi degli scienziati che per primi hanno potuto osservarne la superficie. Un risultato ottenuto grazie alla tecnologia italiana che equipaggia la sonda Cassini, lanciata quasi sette anni fa da Nasa, Esa e Agenzia spaziale italiana.

Secondo i primi dati, pubblicati dalla rivista Science, Titano presenta una superficie complessa, con rilievi molto bassi, vulcani di ghiaccio, canali e crateri recenti provocati dall'impatto di meteoriti o asteroidi. "Le immagini finora ottenute riguardano appena l'1 per cento della superficie di Titano, ma sono già sufficienti per dimostrare che il radar e l'antenna di Cassini, entrambi italiani, funzionano in modo eccezionale", ha osservato uno degli autori della ricerca, il responsabile dell'esplorazione del Sistema Solare per l'Asi, Enrico Flamini. Sia il radar che l'antenna sono stati realizzati dall'Alenia Spazio ed entrambi gli strumenti, ha rilevato Flamini, contribuiscono a fare di Cassini "un successo italiano".

Tra i fenomeni più significativi osservati ci sono due crateri, uno dal diametro di circa 60 chilometri e l'altro, più grande, di circa 200 chilometri. Entrambi sono poco profondi ed hanno una parte centrale piuttosto liscia. "Una delle ipotesi", ha detto Flamini, "è che la superficie si sia totalmente liquefatta al momento dell' impatto che ha dato origine al cratere e poi nuovamente solidificata". Il fatto che per il momento su Titano non si siano osservati crateri piccoli, secondo Flamini, "è coerente con quanto è stato finora previsto dai modelli teorici, ossia che i corpi più piccoli vengano distrutti al momento dell'impatto con l'atmosfera densa ed estesa della più grande luna di Saturno".

Sulla superficie di Titano ci sono anche formazioni insolite, come i solchi simili a "graffi" lunghi fino a centinaia di chilometri. Sulla loro natura gli studiosi non si pronunciano ancora, né sanno se graffi simili si trovino in altre zone di Titano. Anche la presenza di vulcani di ghiaccio è un fenomeno particolare di questa luna di Saturno. Adesso i ricercatori continueranno ad analizzare le immagini del radar e cominceranno ad elaborare le informazioni fornite dallo strumento, che è anche radiometro, scatterometro e altimetro. Tra gli italiani impegnati nello studio dei dati ci sono anche Sergio Vetrella, presidente dell'Asi, Giorgio Franceschetti dell'università di Napoli Federico II, Giovanni Picardi dell'università di Roma La Sapienza, Francesco Posa del Politecnico di Bari.

Per avere informazioni ancora più complete, si prevede inoltre una più stretta collaborazione con il gruppo che analizza i dati forniti da un altro radar a bordo della sonda Cassini, il Vims (Visual and infrared mapping spectrometer), realizzato in collaborazione fra Asi e Jet Propulsion Laboratory (Jpl) della Nasa. Ma sarà soltanto fra tre anni, quando la sonda Cassini avrà completato cioè i quattro anni di osservazioni previsti dal suo programma, che si potrà arrivare a conoscere circa il 25% della superficie di Titano.




http://www.repubblica.it/2005/e/sezioni/scienza_e_tecnologia/titano/ti tano/titano.html
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-- Naib Stilgar (Figli di Dune - pag.3 - Ed.Nord)