Rhana, ho letto il tuo scambio di battute con entusiasmo.
Herbert è sicuramente andato oltre, oltre al punto da rendere banali le dicotomie dx/sx.
Lui è sicuramente l'estremizzazione dell'illuminismo a mio giudizio. E' presente in modo evidente
inoltre il supeuomo di Nietzche, con le metamorfosi che richiede, un atteggiamento da antica Roma imperiale. Adriano era di dx o sx? Era l'imperatore...
Ho letto su un articolo che in un'intervista a Herbert nel 65 gli chiesero se volesse costituire una religione.... Mi ha sempre colpito la domanda guardando a come siamo stati tutti toccati dal suo lavoro ( il giornalista non aveva letto il libro evidentemente per fare una domanda cosi...... ). Una loggia di illuminati forse.
Il giorno ha un dolce ronzio quando hai abbastanza api che lavorano per te....
Bravo Francesco, una buona ed articolata risposta, anche se, a mio modesto avviso, il nostro Creatore FH ha superato, oltre le apparenti dicotomie, anche la realtà stessa trasformandola in mera "rappresentazione" teatrale...
Tutto il resto, imperialismo romano o faraonico, religioni più o meno estremiste, o illuminati dalla propria "candela", sono solo effetti coreografici di un grande ed affascinante scenario.
Vedo che ti diletti nel postare frasi tratte dai libri (questa la conosco ) per cui mi sembri preparato, o giovine paradan, per la Disputa Kanky.
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Caro Sundrak,
è vero quello che dici.
Anche se però non credo non si possano notare gli influssi culturali mittleuropei magistralmente fusi con l'oriente e il modo arabo.
La visione teatrale della storia ci consente di viverla al fianco di chi la fa. E' per questo che FH cambia il modo nostro di vedere la storia, disincanta ed espone nei suoi talvolta osceni , talvolta dolcissimi, intenti ad interessi. L'ipocrisia, data la posizione dei protagonisti, raramente appare, non essendo necessaria ...
questa mi sembra appropriata......
Nelle profondità del nostro inconscio c'è un bisogno ossessivo di un
universo logico e coerente ma il vero universo è sempre un passo al di
là della logica.
Attensione, Herbert scrive nel corso di venti anni, la sua posizione cambia decisamente in questo periodo. è vero che parte già da una decostruzione della vita politica, alla schmitt, quasi neonazista a leggerla superficialmente, niciana, ma dobbiamo ricordare l'epilogo la fine (per me compiutissima) della saga, che si avvicina all'incipit di 2001: Odissea nello Spazio: l'uomo è in partenza. Odrade custodisce un segreto: si ama, per questo si rappresenta per vivere. per questo è l'equilibrio di se stessa e della Bimba del Mare, del presente e del passato, una cresta d'onda, come quella che abbatte le Matres e scaglia la non anve di Duncan nel vuoto più lontano. Da un volontà di rappresentazione ad una teoria della volontà della rappresentazione: Herbert scrive l'ultima grande opera di fantascienza, unica perchè tratta una scienza che lui stesso si è costruito.
Anche se però non credo non si possano notare gli influssi culturali mittleuropei magistralmente fusi con l'oriente e il modo arabo.
Certamente, è anche questa felice fusione di più elementi culturali di diversi popoli che contribuisce a rendere affascinante un universo così omogeneo nella sua struttura, quanto diversificato negli aspetti socio-culturali dei vari popoli che rendono "viva" questa Creatura Herbertiana
La visione teatrale della storia ci consente di viverla al fianco di chi la fa. E' per questo che FH cambia il modo nostro di vedere la storia, disincanta ed espone nei suoi talvolta osceni, talvolta dolcissimi, intenti ad interessi. L'ipocrisia, data la posizione dei protagonisti, raramente appare, non essendo necessaria ...
Giusto. FH ci porta con mano ferma e sicura al di sopra del nostro sentiero dalla visione limitata da certi muri di preconcetti, pregiudizi e di "sentire comune" tipici del nostro ambiente culturale. Ci pone in condizione di vedere gli accadimenti umani, dall'umile servizio d'una Shadout all'ipocrisia fatta scienza (in misura più o meno accentuata a seconda dei casi) di grandi Nobili, Cortigiani o chi detiene un qualche potere, nella fredda e spietata luce di colui che è *veramente* super partes.
E come un delicato rivestimento d'una veste sontuosa, FH aggiunge i colori cangianti della sfera emotiva che caratterizzano l'animo umano, dando una forza attrattiva a tutto lo scenario melodrammatico d'una tale intensità che non sfigurerebbe minimamente accanto a un "Re Lear".
Ma il "quid" che secondo me, mi attrae, dapprima in modo del tutto inconsapevole, ora sempre più convinto, è la capacità dei Navigatori, delle Reverende Madri (soprattutto le Sayyadine Fremen), fra cui Alia e dei "messia" come Muad'Dib e Leto II, di infrangere il limite onirico della nostra realtà, di squarciare il Velo di Maya (di vedica memoria) e "vedere" un Oceano Infinito di infinite possibilità di infinite "realtà" teatrali, in infinite varianti.
Francesco wrote:
questa mi sembra appropriata......
Nelle profondità del nostro inconscio c'è un bisogno ossessivo di un
universo logico e coerente ma il vero universo è sempre un passo al di
là della logica.
Esatto, l'hai scelta con cognizione di causa. Il *vero* Universo è infinitamente OLTRE il "piccolo" universo dei nostri miseri cinque sensi.
PS: grazie Rhana per la tua bellissima pennellata descrittiva dell'arazzo cosmico di FH, non fa che confermare ciò in cui credo.
Qualcuno mi aiuti. Ho un parallelismo ch enon riesco a levarmi dalla mente da quando , nel lontano'86 lessi GED. I Shai Hulud mi perdono per questi pensieri, ovviamente sia benedetto il suo passaggio, che possa purificare il mondo....
FH nel libro 4 semnbra voler tracciare un parallelo di qualche tipo con le grandi dittature assolutistiche comuniste del nostro secolo tipo la Russia stalinista e la cina maoista.
Una coatta localizzazione, tutto ridotto a centri umani ( i campi i piccoli paesi interni e gli agglomerati urbani ) minori e sostanzialmente separati, controllati da un lontano governo centrale che interviene con una longa e flebile mano.......
Sto dando i numeri o qualcuno ci vede del vero......?
Sai che in molti hanno colto questo parallelismo, ma io non lo ho mai trovato.
La dittatura di Leto è idraulica, come lui stesso dice. Crea un mondo molle, in cui l'energia è presente senza sbalzi, dal quale nulla protebbe nascere, non c'è "energia di posizione". è come se appianasse tutte le cascate. (e qui l'umanità dimostrerà la sua potenza a.logica: la dispersione, l'incapacità di agire che si esplica in una immensa nascita di potenza... wille...). Invece la cina maoista e la russia sovietica puntano esattamente all'opposto: la coordinazione per condurre tutti gli sforzi in una sola direzione. Pensa alla rivoluzione culturale: milioni e milioni di morti nei distretti rurali. Leto non desidera nula di simile, anzi! Egli coltiva l'odio di Malki, se odio lo si può chiamare. Non annichilisce il bene gesserit, lo umilia. Lenin voleva dirigere il mondo, Leto lo educa. "Avrete paura della pace" è l'esatto contrario logico di "coi fucili li renderemo felici".
Dunque l'impero di Leto II mi pare voler essere l'esatto opposto di qualunque forma di governo al mondo, è una cosa più disumana del nazismo (scompare l'arte, emntre nello stato assoluto l'arte è politica) scompare la politica, c'è solo devozione per il sovrano-dio o odio per il sovrano-dio, e nessuno saprebbe spiegare perchè sta dalla aprte del devoto o del nemico (Moneo deve morire per capire siaynoq).
Che poi vi sia una (superficiale) somiglianza estetica potrebbe essere interpretato come un "ammiccamento" alla situazione presente... ma trovo difficile che uno spirito ecologista come Herbert potesse trovare qualcosa di buono nell'URSS o nella Cina Comunista.
Rimango ammaliato dalla qualità e lucidità della tua risposta che, tra l'altro condivido.
Ti ringrazio per la tua risposta. Evidentemente devo ripassare un po'.
Conosco il primolibro a memoria ( come voi peraltro ) ma sono un po' fragile sugli altri, man mano che si risale verso gli ultimi. Studierò di piu, prometto !
Io sono costretto a restare in disparte e ad assistere, niente di più. Non esiste una SCELTA, in questo caso! La si accetta, la si accetta soltanto. Non la si capisce, non la si conosce neppure.
-- Leto II (L'Imperatore-dio di Dune - cap.15 - pag.111 - Ed.Nord)