Posted: 10 Ott 2006 - 13:04 Post subject: Post subject: Il morbo bianco
sp[spoiler]sp John Roe O'Neill, americano d'origine irlandese, di professione biologo molecolare, è in visita a Dublino con la famiglia quando lo scoppio di una bomba innescata da un gruppo di terroristi lo priva di colpo dell'affetto della moglie e dei suoi bambini. Queste morti improvvise e insensate stravolgono la mente di O'Neill, che decide di dedicare la sua vita e il suo genio alla creazione di un perfetto strumento di vendetta contro l'incredibile bestialità dell'uomo. Ormai totalmente al di fuori di sé, O'Neill progetta il suo piano con lucida follia: a molti mesi di distanza dall'assassinio della moglie, egli scatena sul mondo intero un morbo orrendo che si trasmette con estrema rapidità ed è fatale a tutte le donne. Per colpa di un genio impazzito forse l'intera razza umana rischia la completa estinzione...
Un nuovo capolavoro dell'autore di Dune, un libro diverso da tutti quelli da lui scritti finora, avvincente e terribilmente plausibile, una storia d'amore e di vendetta: un viaggio metafisico attraverso una civiltà forse segnata ma certo irrevocabilmente alterata.
sp[spoiler]sp
Joined: 24 Apr 2005 Posts: 2675 Location: Ix, Scuola dei Mentat
Posted: 10 Ott 2006 - 19:58 Post subject:
Mmmh-mmh, come direbbe Fenring, dalla trama sembra proprio uno splendido romanzo in stile Herbert... peccato che su Delos Store, così come sul sito della Nord, il libro è esaurito.
Rymoah _________________ Non si può capire un processo arrestandolo. La comprensione deve fluire insieme col processo, deve unirsi ad esso e fluire con esso.
Joined: 24 Apr 2005 Posts: 2675 Location: Ix, Scuola dei Mentat
Posted: 11 Ott 2006 - 09:05 Post subject:
Grazie per avermi segnalato i link su ebay, Fremen_Warrior Cmq, sinceramente vorrei "qualcosa di più" da questo punto di vista... Capirete tutto appena pubblicherò la news in homepage che ho già annunciato nel Sietch
Rymoah _________________ Non si può capire un processo arrestandolo. La comprensione deve fluire insieme col processo, deve unirsi ad esso e fluire con esso.
Sembra un libro interessante...grazie monaco, terrò a mente _________________ "Si combatte quando è necessario...l'umore non importa! L'umore va bene per le bestie. o per fare all'amore, o per suonare il baliset. Non è fatto per chi combatte."
Gurney Halleck
Joined: 21 Nov 2005 Posts: 1025 Location: Sietch Cuneo
Posted: 29 Mar 2009 - 20:06 Post subject:
LasherAle wrote:
Letto tempo fa, non mi è piaciuto granchè in realtà
Cosa è che nn ti ha convinto?
Io di esterno alla saga ho letto solo L'Alveare di Hellstrom e non mi è parso per nulla male! _________________ Ya Hya Chouhada!
Joined: 18 Mar 2007 Posts: 119 Location: Sietch Cesano di Roma
Posted: 13 Apr 2011 - 12:44 Post subject:
Pensavo di trovare la vostra opinione, in questo post, invece dovrò cominciare io. Bella lettura dove si respira, come in tutti i libri di Herbert che ho letto, quell'atmosfera intrisa di politica, religione, antropologia e sociologia e che tanto ha contribuito a formare le mie idee politiche( non quelle puerili italiane), e mi ha insegnato a guardare il mondo da molteplici punti di vista.
Grazie Frank. _________________
Pensavo di trovare la vostra opinione, in questo post, invece dovrò cominciare io. Bella lettura dove si respira, come in tutti i libri di Herbert che ho letto, quell'atmosfera intrisa di politica, religione, antropologia e sociologia e che tanto ha contribuito a formare le mie idee politiche( non quelle puerili italiane), e mi ha insegnato a guardare il mondo da molteplici punti di vista.
Grazie Frank.
Caro Jamis mi hai preceduto nel postare un pensiero su questo splendido romanzo, ma è colpa mia poichè non sono riuscito a trovare il tempo necessario per contribuire anch'io, proverò adesso.
Paradossalmente, in base all'assunto secondo cui ci si accorge della persona amata nel momento in cui manca, questo romanzo è un inno a tutte le Donne della Terra, come parte essenziale ed insostituibile del genere umano.
Incredibile nella sua inquientante semplicità, quanto cupamente e fortemente simbolico, il mezzo di contagio usato dal "Pazzo" per colpire quella società che lo ha privato degli affetti più cari.
Per contrappasso, l'Autore, mette il "Pazzo", responsabile primario della morìa di donne, in condizioni di malattia presso un albergo parigino, nel quale riceve le cure "artigianali" (perchè i dottori costano troppo) di una cameriera spagnola che lo accudisce e lo rimette in sesto con la sua esperienza pluridecennale di moglie e vedova.
L'inizio è una sequenza di flash-back che, capitolo dopo capitolo, aggiungono nuovi tasselli al quadro generale della storia; le cause che hanno trasformato un tranquillo americano-irlandese in uno spietato e gelido giustiziere; la sua lunga e meticolosa preparazione, per quanto artigianale, dell'arma biologica che scatena nel mondo; le reazioni scomposte, all'inizio, di panico e di psicosi contro qualunque straniero sospettato d'essere un untore; la caduta dei governi e l'instaurazione della legge marziale con la nascita di enclaves richiuse a riccio; la corsa disperata e inizialmente cieca, delle migliori menti scientifiche per la creazione di un antidoto, e psico-caratteriali per creare un profilo dell'uomo, del Pazzo, e cercare di capire il suo pensiero e il suo modus operandi; lo strano pellegrinaggio in terra d'Irlanda (nazione/popolo protagonista di questo romanzo) del Pazzo in uno stato di sdoppiamento di personalità; un finale che ridà fiato alla speranza con le ultime donne sopravvissute e custodite come il più prezioso dei tesori.
Di seguito alcuni estratti.
C'è negli Irlandesi una sete di potere come c'è in ogni popolo, un'aspirazione all'Ascendenza che vi permette di dire agli altri come devono comportarsi.
Negli irlandesi, tuttavia, assume una forma particolare. Deriva dal fatto che abbiamo perduto le nostre antiche consuetudini... le leggi più semplici, il RATH e la famiglia come nucleo della società.
I governi romanizzati ci sgomentano. Si risolvono sempre in Ascendenti e Sudditi ampiamente separati, e i secondi sono naturalmente più numerosi dei primi. Certe volte ciò viene fatto come in America, con la lenta accumulazione del potere, legge per legge, manipolata da un'élite il cui monopolio consiste nel comprendere il linguaggio privato dell'ingiustizia. Non biasimate gli Ascendenti. E' una separazione che richiede anche Sudditi docili. C'è una particolare suscettibilità umana che vedete quando guardate i sovietici, i quali hanno costruito una copia quasi conforme dei regimi zaristi: la stessa paranoia, la stessa polizia segreta, gli stessi militari intoccabili, e le squadre della morte, i campi di sterminio siberiani, il morso del terrore imposto all'immaginazione creativa, la deportazione per coloro che non è possibile uccidere o comprare.
E' come una terribile memoria plastica, presente nel buio delle nostre menti, pronta a foggiarsi all'istante secondo modelli primitivi non appena il calore la tocca.
Temo per la forma delle cose che potrà uscire dal calore del morbo di O'Neill.
Temo veramente, perchè il calore è grande.
Fintan Craig Doheny
Frank Herbert - Il morbo bianco, pag.2
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La disperazione e l'angoscia si addicono alla mentalità celtica più della gioia e della vittoria. Ogni gioia celtica è frammista all'angoscia. Ogni vittoria conduce alla disperazione.
-- Fintan Craig Doheny
(Il morbo bianco, cap.2, pag.13)
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La Santa Irlanda è soltanto un nome, un mito, un sogno che non ha alcun nesso con la realtà. Era la nostra tradizione, una parte della nostra reputazione, come il mito secondo il quale conquistiamo l'onore soltanto in una gloriosa battaglia.
--- Padre Michael Flannery
(Il morbo bianco, cap.3, p.16)
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Si rende conto che quest'uomo sta cambiando la mappa politica del mondo?
-- Generale Lucius Gorham, consigliere generale per gli Affari Esteri degli Stati Uniti, al Segretario della Difesa.
(Il morbo bianco, cap.4, pag.20)
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Fu Tacito, mi pare, ad affermare che un principio dell'umana natura ci impone di odiare coloro ai quali abbiamo fatto un torto.
-- William Beckett
(Il morbo bianco, cap.8, pag.41)
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La presidenza degli Stati Uniti funziona in base alle comunicazioni. Non in base ai fatti, ma a quelle cose intangibili che chiamiamo "informazioni", una specie di gettone di scambio che circola agli alti livelli. I portatori di queste informazioni ne conoscono sempre il valore. Resteresti sorpreso se vedessi quanti rapporti ufficiali incominciano con la frase "Secondo le nostre informazioni...". E non è il PLURALE MAIESTATIS, è il plurale burocratico. Significa che si può scaricare la responsabilità su qualcun'altro, se le informazioni risultano sbagliate.
-- Dottor James Ryan Saddler, consigliere scientifico della Presidenza USA.
(Il morbo bianco, cap.8, pag.42-43)
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La violenza sopportata troppo a lungo porta all'anestesia morale. Degrada persino i leaders religiosi. La società finisce per dividersi in agnelli sacrificali e coloro che impugnano i coltelli.
Frasi altisonanti mascherano la realtà tragica: parole come "Libertà" e "Autonomia politica" e così via. Ma sono parole che hanno scarso significato in un mondo senza morale.
-- Padre Michael Flannery
(Il morbo bianco, cap.11, pag.58) _________________
Joined: 18 Mar 2007 Posts: 119 Location: Sietch Cesano di Roma
Posted: 17 Apr 2011 - 08:38 Post subject:
Da qualche parte devo aver scritto, credo su facebook, che io e Sudrak ci abbeveriamo alla stessa fonte, con il tempo mi sono accorto invece, che mi trovo molto più a valle; bellissimo scritto, Sudrak, e sono orgoglioso di averlo stimolato. Dopo questo salamelecco, che credo tutti condivideranno, proverò ad entrare in due questioni, ora che Sudrak ha tracciato i confini di quello che si può scrivere, senza incappare in quel quadratino chiamato Spoiler.
La scelta dell'Irlanda come popolo/nazione protagonista è più che azzeccata: le loro ferite, il loro forte cattolicesimo, la sensazione di rivalsa contro gli inglesi ne fanno lo spazio più adatto per il romanzo ed Herbert dimostra di conoscere molto bene l'Irlanda( ho riconosciuto molti luoghi e sensazioni). La speranza che prima o poi taglino le loro catene, me l'ha data una persona conosciuta in un pub che si offrì di farmi da guida a Galway al prezzo di un paio di pinte: a fine giornata mi disse: “Noi Irlandesi dobbiamo imparare a dimenticare...â€Â.
Infine non riesco a capire pienamente l'accusa di Herbert/Leto II/Doheny rivolta ai Romani, e solo a loro, di aver contribuito a formare società dove le amministrazioni del potere sono sempre molto distanti dai popoli; trovo questa caratteristica in tante altre società e credo che sia una manifestazione del tutto umana fintanto che non saliremo un altro gradino evolutivo; qualcuno può spiegarmi? _________________
Quando religione e politica viaggiano sullo stesso carro, i viaggiatori pensano che niente li possa fermare. Vanno sempre avanti più rapidi, rapidi, rapidi. Non pensano agli ostacoli e si dimenticano che un precipizio si rivela sempre troppo tardi.
-- Proverbio Bene Gesserit (Dune - pag.393 - Ed.Nord)