Posted: 16 Dic 2007 - 23:15 Post subject: Post subject: Butler e Lovecraft
Apro questo topic riguardo ad una frase che ho letto oggi leggendo "Le montagne della follia" di Lovecraft che mi ha colpito in ambito duniano.. La tecnologia in Dune è davvero trattata in maniera atipica, in un mondo in cui l'iper progresso tecnologico della vita quotidiana si è arrestato dopo la Jihad Butleriana e questo di per se è qualcosa di anomalo nel campo sci-fi, perlomeno per quanto abbia letto io.. e mi ha davvero sempre incuriosito! Nel libro di Lovecraft il protagonista narra ciò che ha scoperto riguardo ad una civiltà aliena che visse sulla Terra milioni di anni prima dell'uomo, giunta dalle profondità del Cosmo e cita: "Alcune sculture indicavano che su altri pianeti avevano attraversato uno stadio di vita meccanizzata, che avevano poi abbandonato rilevandone gli effetti poco soddisfacenti a livello emotivo." Una sorta di pioniere di Butler!
Domando, altri autori in altre opere hanno trattato questo tema, l'uomo che si libera della massiccia presenza di oggetti tecnologici? Certo la Jihad è contro "le macchine pensanti" ma resta il fatto che non riesco a pensare ad un futuro senza computer... Come può presentarsi tale problematica? (battaglia tra uomini e terminator a parte!!! )
Joined: 24 Apr 2005 Posts: 2675 Location: Ix, Scuola dei Mentat
Posted: 17 Dic 2007 - 10:02 Post subject:
Vado di fretta e purtroppo non posso dilungarmi sulle interessantissime questioni che poni, sverza, però posso segnalarti che nel 1872 venne pubblicato un romanzo antiutopico, Erewhon (scritto da un certo Samuel Butler, qui la citazione di Herbert è evidentissima ), dove si narra di una società immaginaria in cui le macchine sono state completamente bandite perchè avevano ridotto gli uomini in schiavitù.
Rymoah _________________ Non si può capire un processo arrestandolo. La comprensione deve fluire insieme col processo, deve unirsi ad esso e fluire con esso.
Volendo anche nel ciclo delle Fondazioni di Asimov la cosa è ritrovabile, anche se sotto una luce completamente diversa, sp[spoiler]sp nel senso che la macchine non schiavizzano proprio nessuno - almeno non nell'accezione solita - anzi sono loro stesse che si rendono conto insieme ad alcuni umani di costituire una protezione e facilitazione eccessiva per la società, talmente comoda da inibirne la crescita e alla lunga la stessa sopravvivenza, e per questo decidono di eliminare la loro invadente presenza sp[spoiler]sp
posso segnalarti che nel 1872 venne pubblicato un romanzo antiutopico, Erewhon (scritto da un certo Samuel Butler, qui la citazione di Herbert è evidentissima ), dove si narra di una società immaginaria in cui le macchine sono state completamente bandite perchè avevano ridotto gli uomini in schiavitù.
cavoli grazie mille! di sicuro vi darò un occhiata!!!!
Mi sono procurato il libro e devo dire che è davvero sensazionale!! Butler stravolge la società "creando" Erewhon ma è come un pugno alle nostre certezze!
"Dicevano che una volta si ebbe sulla terra l'esperienza di una razza di uomini che conoscevano il futuro meglio del passato. Ma quella loro conoscenza li rendeva tanto infelici che morirono tutti nel giro di un anno; e se oggi qualcuno venisse al mondo con troppa prescienza, verrebbe eliminato per selezione naturale prima di aver potuto trasmettere ai suoi discendeni una facoltà tanto nemica della nostra pace.
Strano fato dell'uomo! Muore se riesce ad afferrare ciò che è costrettoa inseguire per non perire. Se non lo insegue è simile ai bruti, se lo afferra è più infelice delle creature infernali."
Per imparare la pazienza al modo Bene Gesserit, devi cominciare a riconoscere l'essenziale instabilità del nostro universo. Noi chiamiamo natura... intendendo con questa definizione la totalità delle sue manifestazioni... il Supremo Non-Assoluto. Per rendere libera la tua visione e consentirti di riconoscere questa condizione essenzialmente mutevole della natura, protendi ora le braccia davanti a te e distendi le mani. Ora fissa le tue mani, prima i palmi, poi i dorsi. Ed esamina le tue dita, davanti e dietro. Orsù, fallo.
-- Rev. Madre Lady Jessica (rivolta a Farad'n) (I Figli di Dune - cap.38 - pag.254 - Ed.Nord)