Posted: 10 Dic 2007 - 15:45 Post subject: Post subject: Luttazzi risospeso
MILANO ' Questa volta il martire della censura ha fatto un clamoroso autogol. Perché quando la satira diventa offesa, volgarità, insulto irriferibile, la libertà non c'entra più nulla. «La direzione de La 7 ' si legge in una nota dell'emittente ' ha deciso di sospendere la messa in onda dello spettacolo di satira Decameron di cui è protagonista Daniele Luttazzi». La nuova puntata sarebbe dovuta andare in onda stasera, come avviene da tre settimane, ma gli insulti pesantissimi rivolti dal comico, una settimana fa, a Giuliano Ferrara, storico collaboratore della rete, hanno fatto sì che la situazione precipitasse. «Con Daniele Luttazzi ' spiega la nota de La 7, arrivata ieri in tarda serata ' è stato stipulato un contratto che garantiva la sua più totale libertà creativa, come dimostrato dalle puntate fin qui andate in onda.
Ho visto solo una volta un pezzo della trasmissione e devo dire che c'aveva proprio il dente avvelenato, direi cattivo. Non è più il luttazzi di una volta e forse i suoi motivi ce li ha...
Mentre la sua sospensione (assieme a quella di Biagi) erano discutibilissime, questa lo è già di meno.
Anche se La7 sapeva di ingaggiare una mina vagante...
A me Luttazzi non è mai piaciuto, però devo dire che il suo programma lo vedevo (specialmente la prima parte) molto volentieri...la sopsensione del programma non mi stupisce, me la aspettavo da un paio di settimane...d'altronde non è che siamo all'ottantaduesimo posto nella classifica sulla libertà di stampa (dietro anche al Burundi) per niente...la motivazione poi è davvero ridicola: quante battute vengono fatte su Ferrara (con tutto il rispetto, sia chiaro)? Ovviamente è stata una scusa, lo si è voluto punire per i suoi attacchi alla Chiesa...peccato, avremmo fatto volentieri a meno di questo ennesimo, ignobile, atto di censura in un paese in cui ci sono forze che spingono verso un sempre minora tasso di libertà...
LA REPUBBLICA - Intervista a Luttazzi.
Il comico risponde alle accuse dopo lo stop del suo programma: "Io non ho insultato Ferrara. Molti non afferrano il senso profondo della satira"
ROMA - "É una situazione grottesca. Cancellano il Decameron senza
motivo, Giuliano Ferrara non ha subìto insulti e difatti non protesta,
con la censura La 7 ha un danno di immagine e di sabato si priva del 4
per cento dell'ascolto e di due milioni e mezzo di contatti". Daniele
Luttazzi non riesce a darsi pace. Via mail l'azienda gli ha comunicato
la risoluzione del rapporto ("coinvolti anche la regista Franza Di
Rosa e una cinquantina di talenti"), ma sulle ragioni vere del gesto
di Antonio Campo Dall'Orto il comico nutre dei dubbi, "perché chiudere
un programma satirico non è come chiudere il meteo di una
televisione" .
Luttazzi, l'hanno bloccata dopo la registrazione della puntata su "Spe
Salvi", l'enciclica del Papa. É il vero motivo del licenziamento?
"É un motivo plausibile. Perché l'altro motivo non regge. Ma nel mio
monologo (di venti minuti) non prendevo in giro il Papa, lui è un
sant'uomo. Mi interessava il tema: confrontavo i punti principali
dell'enciclica di Ratzinger con argomenti satirici. Ho un punto di
vista eterodosso, certo sconfesso la sua visione del Purgatorio, ma le
mie battute su temi seri divertivano. Contestavo la visione dolorifica
del mondo contenuta nell'enciclica e il plagio di massa delle
religioni. La satira non è una burletta, la satira è una cosa seria".
Per ridere di Ferrara lei è andato giù pesante. Le risulta che abbia
minacciato le dimissioni per i suoi "insulti"?
"Campo Dall'Orto mi ha assicurato che Giuliano non è intervenuto. La
mia satira? Ferrara è stato uno dei più spietati propagandisti della
guerra in Iraq, così l'ho inserito in un quadretto grottesco che
attinge alla tradizione satirica (quella di Rabelais), che in Italia
va dal Ruzante a Dario Fo. Nel monologo su Ferrara, da una parte
mostravo gli eccessi sessuali e dall'altra gli eccessi della guerra:
dal Napalm a Falluja alle torture di Abu Ghraib. Come diceva Lenny
Bruce, non è il sesso ad essere pornografico, bensì la guerra".
Visto che Ferrara non è il mandante del suo licenziamento, andrebbe a
parlare dei limiti della satira a "Otto e mezzo"?
"Ferrara è intelligente. É il primo che si diverte con la satira.
Questo però raddoppia le sue responsabilità : lui ha fatto in Italia
quello che l'Iraq Group di Carl Rowe ha fatto con gli americani. Ma io
non vado ad aumentare l'audience di un programma altrui, soprattutto
nella tv che ha cancellato il Decameron. Non sono la scimmietta di
nessuno. Col c... che vado a Otto e mezzo!".
Eppure sabato sembrava che la rottura con La 7 si potesse sanare.
Visto che Campo Dall'Orto ripeteva che lei, pur avendo sbagliato,
resta il più bravo autore satirico su piazza...
"Anch'io lo speravo dopo il primo sms. Ma ormai è tardi: Telecom Media
mi ha anticipato la notifica della risoluzione del contratto. Certo,
c'è un controsenso in quello che ha fatto il direttore Campo
Dall'Orto, e io glie l'ho detto: stai facendo l'errore più grande
della tua carriera, distruggi quello che hai costruito in questi tre
anni, l'immagine di La 7 come tv libera. Ma lui, che pure m'ha
riportato in tv dopo l'editto bulgaro, ha scelto la via dura. Sabato
sera si è creata una situazione "cilena" al montaggio: per motivi
legali, io e la regista Franza Di Rosa, stavamo completando al
montaggio la sesta puntata (visto che nessuna comunicazione ufficiale
della sospensione era ancora arrivata). Verso le 20, dei funzionari di
La 7 sono entrati in sala di montaggio per impedire fisicamente che
proseguissimo. Hanno occupato la stanza, hanno intimato al tecnico di
sospendere.. . Ho chiamato l'avvocato: stavano commettendo un reato,
violenza privata, e potevo chiamare la polizia. Così sono usciti. Poi,
quando ho finito uno di loro è entrato per cancellare tutto il girato
di Decameron, passato e futuro. E lunedì lo faranno!". _________________
Joined: 29 Mag 2004 Posts: 846 Location: Giedi Primo
Posted: 11 Dic 2007 - 16:29 Post subject:
Censura, e pure palese.
La battuta su Ferrara è vecchia come il cucco (presente in più di un suo libro, già replicata più volte nei suoi spettacoli teatrali: LO SAPEVANO CHE C'ERA), sarebbero stati più onesti a dire pubblicamente "Lo censuriamo perché
1) critica la religione;
2) non si parla male dei colleghi di rete, è la politica aziendale e tutti ci devono stare".
Altro che libertà.
E di nuovo sui giornali si discute di cosa sia satira e cosa non lo è, senza spiegare che non è questo il punto.... che rabbia. _________________ The slow blade penetrates the shield.
Non importa quale sia il grado di esotismo raggiunto dalla civilizzazione umana, né il modo in cui si sviluppano la vita e la società, e neppure la complessità del rapporto uomo-macchina, vi sono sempre interludi di potere solitario quando l'evoluzione dell'umanità, il suo futuro, dipendono dalle azioni relativamente semplici di ben determinati individui.
-- dal Libro Divino dei Tleilaxu (Messia di Dune - pag.201 - Ed.Nord)