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dune e pink floyd
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Duncan



Joined: 01 Giu 2004
Posts: 207

 Post Posted: 09 Lug 2007 - 16:42     Post subject: Post subject: dune e pink floyd

ispirazione vicendevole?
http://it.youtube.com/watch?v=lygq3lVTXzA
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Baloo
Capitano delle Guardie
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Joined: 04 Nov 2005
Posts: 1135
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 Post Posted: 09 Lug 2007 - 17:52     Post subject:

certo che per qualche tratto il testo ci sta quasi quasi bene...
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Paveant Turbinem Hostes
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Halleck
Maestro degli Uccisori
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Joined: 06 Ago 2005
Posts: 1692

 Post Posted: 10 Lug 2007 - 11:22     Post subject:

Sono sempre stati il mio gruppo preferito! E adesso capisco ancora di più perchè!!! Very Happy
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"Si combatte quando è necessario...l'umore non importa! L'umore va bene per le bestie. o per fare all'amore, o per suonare il baliset. Non è fatto per chi combatte."
Gurney Halleck


"Non si chiede pieta' al sole."
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Naib_Stilgar
Ciambellano Imperiale
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Joined: 21 Nov 2005
Posts: 1025
Location: Sietch Cuneo

 Post Posted: 10 Lug 2007 - 20:00     Post subject:

Devo dire ceh non ci sta male per nulla, anzi.
Per quanto riguarda l'ispirazione direi che in questo caso sia Dune -> Pink Floyd dato che The Wall è del 1979 Wink
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Ya Hya Chouhada!
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andrea84ta
Soldato Venefico
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Joined: 25 Apr 2006
Posts: 111
Location: taranto - milano

 Post Posted: 23 Ott 2007 - 22:10     Post subject:

C'è una canzone degli Iron Maiden, To Tame a Land che parla del pianeta Dune. Pare che il gruppo volesse chiamarla proprio Dune, ma a quanto pare Herbert si oppose all'utilizzo del nome.

Leggete il testo e giudicate.... Non ci sono dubbi Smile


TO TAME A LAND
He is the king of all the land
In the Kingdom of the sands
Of a time tomorrow.

He rules the sandworms and the Fremen
In a land amongst the stars
Of an age tomorrow.

He is destined to be a King
He rules over everything
On the land called planet Dune.

Bodywater is your life
And without it you would die
On the desert the planet Dune.

Without a stillsuit you would fry
On the sands so hot and dry
In a world called Arrakis.

It is a land that's rich in spice
The sandriders and the "mice"
That they call the "Muad'Dib".

He is the Kwizatz Haderach.
He is born of Caladan
And will take the Gom Jabbar.

He has the power to foresee
Or to look into the past
He is the ruler of the stars

The time will come for him
to lay claim his crown,
And then the foe yes
they'll be cut down,
You'll see he'll be the
best that there's been,
Messiah supreme
true leader of men,
And when the time
for judgement's at hand
Don't fret he's strong
and he'll make a stand,
Against evil and fire
That spreads through the land,
He has the power
to make it all end.


Che dire, non sono un fan degli Iron Maiden ma qui bisogna fare un'eccezione!! Ecco un link per ascoltare il brano: http://www.youtube.com/watch?v=TFR8W8_IEWs
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Naib_Stilgar
Ciambellano Imperiale
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Joined: 21 Nov 2005
Posts: 1025
Location: Sietch Cuneo

 Post Posted: 28 Ott 2007 - 21:54     Post subject:

andrea84ta wrote:
C'è una canzone degli Iron Maiden, To Tame a Land che parla del pianeta Dune. Pare che il gruppo volesse chiamarla proprio Dune, ma a quanto pare Herbert si oppose all'utilizzo del nome.

Leggete il testo e giudicate.... Non ci sono dubbi Smile


A quanto sapevo, sulle prime stampe (vinili ovviamente) il titolo usato fu proprio Dune...evidentemente il problema legato ai diritti di autore sorse in seguito.

Ecco un esempio.
_________________
Ya Hya Chouhada!


Last edited by Naib_Stilgar on 04 Nov 2007 - 11:58 ; edited 1 time in total
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SudrakAlSalik
Saggio
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Joined: 28 Mag 2004
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Location: Arrakeen - Regnum Siciliae

 Post Posted: 04 Nov 2007 - 10:16     Post subject:

Fantastiche tutte e due... Smile
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Hic Sunt Ignoti Mundi

Sudrak Al Salik - Nomade Stellare Zensunni
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deviltony



Joined: 17 Nov 2007
Posts: 5

 Post Posted: 18 Nov 2007 - 21:19     Post subject:

l film che non vedrete mai
di Alexandro Jodorowsky

Link Esterno ad HyperDuneVersione Inglese
Versione italiana

"Per mostrare il processo di illuminazione di un eroe, di un popolo, di un intero pianeta [...]...
I non volevo rispettare il romanzo, volevo rifarlo. Per me Dune non apparteneva ad Herbert come Don Chisciotte non apparteneva a Cervantes.
C'è un artista, uno solo tra milioni di altri artisti, che una volta nella sua vita, da un frammento di grazia divina riceve un soggetto, un MITO...dico "riceve" e non "crea" berchè le opere d'arte sono ricevute in uno stato di tramite* direttamente dall'inconscio collettivo. L'opera oltrepassa cl'artista e in qualche modo lo uccide perchè l'umanità, nel ricevere l'impatto del Mito, ha un profondo bisogno di cancellare l'individuo che lo riceve e lo trasmette: la sua personalità individuale lo ostacola, macchia la purezza del messaccio che, alla radice, chiede di essere anonimo...Non sappiamo chi ha creato la cattedrale di Notre-Dame, o il calendario solare Atzeco, o i tarocchi di Marsiglia o il mito di Don Giovanni ecc.ecc.
Uno sente che Cervantes diede la SUA versione di Don Chisciotte --ok, incompleta-- e che noi noi ricostruiamo nel nostro profondo un nostro personaggio...Cristo non apparteneva a Marco, Luca, Matteo o Giovanni...Ci sono alcuni vangeli chiamati apocrifi e ci sono altre molte vite di Cristo come ci sono altri credenti. Ognuno di noi ha la propria storia di Dune, la propria Jessica, il proprio Paul....Provo una fervente ammirazione verso Herbert e allo stesso tempo mi sento in conflutto (penso che la stessa cosa sia successa a lui)...Mi aveva ostacolato...Non lo voglio come consulente tecnico...Ho fatto di tutto per tenerlo fuori dal progetto...Ho ricevuto una versione di Dune e ho voluto farlo passare: il mito deve abbandonare la forma letteraria e diventare immagine...
Nel film il Duca Leto (il padre di Paul) doveva essere un uomo castrato in un combattimento rituale durante una lotto contro un toro. (L'emblema della Casa Atreides doveva essere un toro sacro...), Jessica --una suora Bene Gesserit-- veniva inviata come una concubina al duca per generare una figlia che doveva essere la madre del Messia, innamoratasi talmente tando di leto che decise di dare un colpo al legame della catena e creare un figlio, il Kwisatz Haderach, il liberatore. Nell'usare i suoi poteri di Bene Gesserit [...] Jessica si lascia inseminare dal sangue del suo uomo sterile...La camera seguiva (nel copione) la rossa goccia attraverso le ovaie ed assiste al suo incontro con l'ovulo dove lo insemina grazie ad un'esplosione miracolosa. Paul era nato da una vergine e non dallo sperma del padre bensì dal suo sangue...Nella mia versione di Dune, l'Imperatore della Galassia è pazzo. Vive su un pianeta d'oro artificiale, in un palazzo d'oro costruito basandosi sulle non-leggi dell'antilogica. Vive in simbiosi con un robot identico a lui. La somiglianza è così perfetta che i cittadini non sanno mai se stanno di fronte l'uomo o la macchina...Nella mia versione la spezia è una droga blu di consistenza spugnosa riempita con una forma di vita animale-vegetale dotata di coscienza, il più alto livello di coscienza. Non smette mai di assumere tutti i tipi di forme, cambiando senza smettere. La spezia riproduce continuamente la creazione di innumerevoli universi.
Il Barone Harkonnen è un uomo grassissimo di 300 Kg. E' talmente grasso e pesante che per muoversi ha bisogno dell'uso contunuo di bolle antigravitazionali attaccate alle sue estremità...Le sue illusioni di grandezza non hanno limite: vive in un palazzo costruito a sua immagine e somiglianza...Questa immensa scultura si staglia su uno squallido pianeta paludoso...In ordine per entrare nel palazzo, bisogna aspettare che il colosso apra la sua bocca e metta fuori una lingua d'acciaio (una striscia di atterraggio...). Alla fine del film la moglie del Conte Fenring salta verso Paul, già diventato Freme, e gli taglia la gola. Mentre sta morendo Paul dice "E' troppo tardi, non puoi uccidermi...perchè..." "Perchè (continua Jessica con la voce di Paul) per uccidere il Kwisatz Haderach dovrai uccidere anche me..." ed ogni Fremen ed ogni Atreides ora parla con la voce di Paul "Io sono l'uomo collettivo. Quello che mostra il sentiero."
La realtà si trasforma rapidamente. Tre colonne di luce vengono sparati fuori dal pianeta. Si uniscono. Sprofondano nella sabbia del pianeta: "Sono la Terra che aspetta il seme!" La spezia si inaridisce. Il sole trema. Le gocce di pioggia formano una colonna circondata dal fuoco.
Filamenti d'argento sorgono dalla specia. Creano un arcobaleno. Si fondono in una nuvola d'acqua producendo una sorta di lava rossa. Poi il vapore. Alcune nuvole. Un po' di pioggia. Qualche ruscello. Un po' d'erba. Alcune foreste. Dune diventa verde. Un anello blu ora circonda il pianeta. Si separa. produce altri anelli. Dune è un regalo, un mondo illuminato che attraversa la galassia che la lascia, che da la sua luce --che è conoscienza-- a tutto l'universo. Per concepira questa sequenza finale di trasmutazione di materia ho avuto la possibilità di entrare in contatto con alcuni veri alchimisti...alcuni esseri misteriosi (o di questi sembrava avere più di cento anni, un'età avanzata che gli permetteva ancora di muoversi più o meno come un giovane adolescente) mi approcciarono perchè Dune poteva essere una pietra filosofale, la pietra che cambia tutti gli altri metalli in oro...In questa sequenza descrivono cosa accade realmente quando loro trasformano nei loro forni alchemici, la materia...Per la guerra di resistenza (guerriglia) che Paul e i Fremen guidano contro le armate imperiali, avevo la possibilità di contattare un esperto di guerriglia in Sud America...Aveva combattuto in Bolivia, Cile, Peru e in America Centrale...Le sue preziose informazioni portarono alla storia una realtà militare...
Quando Jessica diventa la madre suprema dei Fremen e deve passare per le cerimonie di iniziazione, impara la medicina degli stregoni e contatta le altre dimensioni della realtà, ho saputo grazie a Paul Derlon, già morto, della medicina magica degli zingari...E la cerimonia dei funghetti allucinogeni an le operazioni miracolose della strega Pachita, un essere che aveva più potere dei medici Filippini. Mio figlio Brontis, che doveva impersonare Paul, fu iniziato all'età di nove anni dalla leggendaria guardia del corpo --Jean-Pierre Vigneau. al combattimento con i pugnali (combattimenti reali), al karate, al tiro con l'arco...Ricevette lezioni da un "quasi-mentat"--Michel de Roisin--che possedeva un cervello enciclopedico...Ricordo di averlo visto dare a Brontis una lezione sulla favola "La cicala e la formica" che durò più di quindici giorni...Attraverso i versi descrisse un'intero periodo storico e le sue civiltà.
Con la produzione abbiamo attraversato il Sahara. Volevo filmare Dune nel Tassili, coraggiosamente con gli attori, il migliaio di extra ed il team tecnico, il caldo torrido e l'aridità che davano un paesaggio lunare...Il governo algerino era molto interessato al progetto...
Ona volta la divinità realmente volle dirmi in un sogno lucido: "Il tuo prossimo film deve essere Dune". Non avevo letto il racconto. Mi svegliai alle sei del mattino e come un alcolista aspetta l'apertura del bar, aspettai l'apertura della libreria per comprarmi il libro. Lo lessi tutto d'un fiato senza fermarmi per mangiare o bere. Esattamente a mezzanotte, lo stesso giorno, finii di leggerlo. Al primo minuto dopo mezzanotte, da New York, chiamai Michel Seydoux a Parigi...Doveva essere il primo dei sette samurai di cui avevo bisogno per l'immenso progetto. Michel per me era un giovanotto (26 anni) senza esperienza nel cinema ma la sua società, Camera One, aveva comprato i diritti per "The Holy Mountain", il mio ultimo film, e lo aveva distribuito eccellentemente...Mi disse: "Mi piacerebbe fare un film con te". Non sapevo molto su di lui [...].
Quando gli dissi che volevo comprare i diritti di Dune a che il film doveva essere internazionale perchp doveva essere più di 10 milioni di dollari (una cifra favolosa per l'epoca: nemmeno Hollywood non credeva nei film di fantascienza, 2001 Odissea nello spazio doveva essere unico e insorpassabile) non mosse un muscolo: "OK. Ci vedremo tra due giorni a Los Angeles per comprare i diritti". Non aveva letto il libro...Perno che non l'ha ancora letto perchè la prosa di Herbert lo annoiava...E i diritti potevano essere comprati facilmente perchè Hollywood trovava il libro non filmabile e non commerciale...Michel Seydoux mi diede carta bianca ed un enorme supporto finanziario: potevo creare il mio team senza problemi economici. Avevo bisogno di un copione preciso...Volevo dirigere il film sulla carta prima di filmarlo...Ora tutti i film con gli effetti specialir sono fatti così ma all'epoca questa tecnica non era usata. Volevo un disegnatore di fumetti che aveva la genialità e la velocità che poteva servire la telecamere e allo stesso tempo dare uno stile visivo... Mi sono trovato in un incidente come un guerriero: Jean Giraud alias Moebius (All'epoca non aveva ancora il Airtight Garage). Gli dissi: "Se accettu questo lavoro dovrai abbandonare tutto e partire domani con me per Los Angeles per parlare con Douglas Trumbull (2001: Odissea nello Spazio)".
Moebius mi chiese alcune ore per pensarci su. Il giorno dopo partimmo per gli Stati Uniti. Poteva essere una lunga storia...La nostra collaborazione, i nostri meeting in America con strani luminari e le nostre conversazioni alle sette della mattina nel piccolo bar che era la base del nostro lavoro ed era chiamato da "chance" a "cafe Univers". Gir fece più di 3000 schizzi straordinari...Il copione di Dune deve grazie al suo talento. Puoi vedere i personaggi viventi, puoi seguire i movimento della telecamere. Visualizzi le edizioni, le decorazioni, i costumi[...]
Per il terzo guerriero avevo bisogno di un ingegnoso sognatore che potesse dipingere le astronavi in maniera differente rispetto ai film americani. E' questo il motivo per cui scrissi a Christopher Foss, un pittore inglese che aveva illustrato le copertine dei libri di fantascienza...Come Giraud non aveva mai pensato al cinema...Con grande entusiasmo lasciò Londra e venne per stabilirsi a Parigi...Questo artista, con le navi che aveva prodotto per Dune, mise un marchio sul cinema. Potè creare delle macchine semi viventi che potevano trasformare le rocce dello spazio con i colori...Potè creare delle navi da guerra [...]
Dopo trovai Giger, un pittore svizzero che Dali mi aveva presentato...La sua arte decadente, malata, suicida e geniale era perfetta oer creare il pianeta degli Harkonnen...Fece un progetto del castello e del pianeta che giunse veramente all'horror metafisico. (Dopo creò i set ed il mostro per Alien.)
Per gli effetti speciali, grazie al potere che mi diede Michel Seydoux, potevo rifiutare Douglas Trumbull...Non potevo sopportare la sua vanità, le sua arie da grande boss ed il suo vitalizio esorbitante. Da buon americano giocò a sminuire il progetto e provò a mescolarci facendoci aspettare di parlare con noi mentre parlava con 10 altre persone al telefono e finalmente mostrandoci le superbe macchine che stava provando a perfezionare. Annoiato da tutta questa commedia, gli dissi di andare affanculo e andai alla ricerca di qualche giovane talento. Mi hanno detto che a Los Angeles stavo cercando l'ago in un pagliaio. In un modesto film festival di fantascienza amatoriale ho visto un film fatto sans moyens che ho trovato favoloso: Dark Star.
Ho contattato il giovanotto che aveva fatto gli effetti speciali: Dan O'Bannon. Mi sono trovato con un cucciolo di lupo. Completamente fuori dalla realtà convenzionale, secondo me O'Bannon aveva un vero genio. Non poteva credere che io potessi confidare in lui un progetto così importante come Dune. Fu costretto a crederci quando ricevette il biglietto aereo per Parigi. Fui nel giusto: Dan O'Bannon dopo scrisse la sceneggiatura per Alien ed altri film di successo. Con Jean-Paul Gibon, che dopo fu il produttore esecutivo di Camera One ed amò il progetto come me, pertimmo per l'Inghilterra per trovare il musicista. Un aspetto vitale per me: ogni pianeta aveva il suo stile di musica, per esempio un gruppo come Magma poteva realizzare le musiche dei guerrieri Harkonnen che potevano cristallizzare la bellezza del pianeta di sabbia con i suoi misteri e la sua forza implacabile, la strana sinfonia degli anelli de vermi giganti.
La Virgin Records ci incontrò e ci offrì Gong, Mike Oldfield, Tangerine Dream. A quel momento dissi: "E perchè no i Pink Floyd?" Il gruppo all'epoca stava avendo un tale successo che quasi tutti consideravano un'idea infallibile. Avevo la possibilità, grazie al mio film El Topo, di essere conosciuto da questi musicisti. Acconsentirono felicemente di incontrarci a Londra negli studi Abbey Road dove i Beatles avevano registrato i loro successi. Jean-Paul Gibon era piacevolmente sorpreso che il gruppo volesse vederci. Allo stesso tempo Avevo già perso la mia coscienza individuale. Ero lo strumento della mia sacra opera miracolosa dove tutto poteva accadere. Dune non era al mio servizio, ero come il samurai che avevo trovato, al servizio dell'opera. Stevano nel bel mezzo della registrazione di Dark Side of the Moon. Appena arrivato non vidi un gruppo di musicisti nel mezzo della creazione del loro capolavoro, ma quattro giovani ragazzi che mangiavano patatine fritte. Io e Jean-Paul, di fronte a loro, dovevamo aspettare che soddisfassero la loro voracità. Nel nome di Dune fui preso dalla rabbia e me ne andai sbattendo la porta. Volevo alcuni artisti che sapessero come rispettare un lavoro di tale importanza per la coscienza umana. Penso che non se lo aspettassero. Sorpreso David Gilmour ci corse dietro porgendoci delle scuse e ci fece attendere il missaggio finale della loro registrazione. Quale estasi...Dopo seguimmo il loro ultimo concerto pubblico dove migliaia di fanatici applaudivano. Vollero vedere The Holy Mountain. Lo videro in Canada. Decisaero di partecipare al film producendo un doppio album che si sarebbe chiamato Dune. Vennero a Parigi per discutere la parte finanziaria e dopo un'intensa discussione giungemmo ad un accordo. I Pink Floyd volevano fare quasi tutta la colonna sonora del film.
Con la musica migliore dalla nostra, cominciai la ricerca degli attori. Avevo visto Charlotte Rampling in Zardoz. La volli per il ruolo di Jessica. Rifiutò. All'epoca voleva fare due o tre film commerciali, la vita dell'amore la interessava più dell'arte. David Carradine venne a Parigi, interessato al ruolo di Leto. L'attore che io volevo di più era Salvador Dali: per il piccolo ruolo dell'imperatore pazzo...Che avventura!...
Dali accettò con molto entusiasmo l'idea di recitare l'imperatore della galassia. Voleva filmare a Cadaquis e usare come suo trono una toilet fatta con due delfini intrecciati. Le code dovevano formare i piedi e le due bocche aperte dovevano servire una per ospitare la pipì, l'altra la cacca. Dali pensa che avrebbe avuto un bruttissimo odore mescolare pipì e cacca.
Gli dissi che sarebbe servito per sette giorni...Dali replicò che Dio fece l'universo in sette giorni e che lui, non dovendo essere meno di Dio, doveva costare una fortuna: centomila dollari all'ora. Probabilmente prima di arrivare sul set aveva deciso di filmare ogni giorno non più di un'ora allo stesso prezzo.
La volontà di Dali ci sarebbe costata settecentomila dollari. Gli chiedemmo per tempo (la notte) di fare una decisione e ci lasciammo. Quella notte strappai una pagina da un libro sui tarocchi; aveva un'immagine: L'Appeso. Gli scrissi una lettera che diceva che quel film non poteva pagarlo settecentomila dollari.
Per 150000 dollari volevo tre giorni e non di più di un ora e mezzo di filmato. Volevo avere una marionetta di polyethylene, la sua replica, da usare come doppione nel film. Dalì si arrabbiò. Urlò: "Vi avrò come i ratti! Gierrò a Parigi ma il set vi costerà più del paesaggio di Cadaquis e il quadro del mio museo. Dali costa centomila all'ora!"
Amaro si calmò ed accettò l'idea di riprodursi in plastica se dopo il film la scultorsa fosse data al suo museo. Decidemmo di concludere definitivamente con il contratto il giorno seguente. Discussi con Jean-Paul Gibon ed giungemmo alla conclusione che era impossibile discutere con Dali. Meditai a lungo e presi la decisione finale: Avrei ridotto il ruolo di Dali ad una pagina e una metà della sceneggiatura. Accettai questo prezzo, centomila dollari all'ora, ma volevo usarlo per una sola ora. Il resto lo avrei filmato con il suo doppio. Dali non poteva permettersi di abbassare il suo prezzo. Andammo ad incontrarlo. Gli diedi la piccola pagina e a metà Dali accettò per render salvo il suo onore. Poteva essere l'attore più pagato nella storia del cinema. Voleva guadagnare più di Greta Garbo.
Con entusiasmo Dali mi mostrò il suo letto di legno come scultura del delfino. Un lavoratore era lì mentre faceva lo schema per la toilet. Così per Dali come per me, la carta dell'Appeso furono il contratto. Dali apprezzava l'aristrocrazia e come tutti gli uomii di nobile spirito rispettò la sua parola.
Mi piaceva combattere per Dune. Abbiamo vinto quasi tutte le battaglie ma abbiamo perso la guerra. Il progetto era sabotato da Hollywood. Era francese e non americano. Il loro messaggio non era "Hollywood basta". C'era un intrigo, un saccheggio. Lo storyboard circolò tra tutti i grandi studi. Dopo, l'aspetto visuale di Star Wars ricordava stranamente il nostro stile. Per fare Alien chiamarono Moebius, Foss, Giger, O'Bannon ecc. Il progetto segnalò agli americani la possibilità di fare un grande spettacolo di film fantascientifici, fuori dal rigore scientifico di 2001: Odissea nello spazio.
Il progetto di Dune ha cambiato le nostre vite.
Tutti quelli che hanno partecipato alla salita e alla caduta del progetto di Duna hanno imparato a cascare una e mille volte con fiera caparbietà, fino a che non impararono a rialzarsi. Mi ricordo il mio vecchio padre che, mentre moriva felice, mi disse: "Figlio mio, nella mia vita ho trionfato perchè ho imparato a fallire.
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deviltony



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 Post Posted: 18 Nov 2007 - 21:23     Post subject:

Progetto mai realizzato per Dune [modifica]

Dopo il successo de La Montagna Sacra Jodorowsky cercò di iniziare 1975 un grosso progetto per portare sul grande schermo il famoso romanzo di fantascienza Dune di Frank Herbert. Il film, girato in 70 mm., sarebbe dovuto durare tre ore; cercò di coinvolgere tutti i più grandi artisti di quegli anni: le musiche sarebbero dovute essere dei Pink Floyd, tra gli attori protagonisti, addirittura Salvador Dalì; tra gli scenografi e costumisti, Moebius e H. R. Giger.
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deviltony



Joined: 17 Nov 2007
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 Post Posted: 18 Nov 2007 - 21:24     Post subject:

http://it.wikipedia.org/wiki/Alejandro_Jodorowsky#Progetto_mai_realizz ato_per_Dune
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Citazioni

Se ti affidi soltanto al tuo sguardo, gli altri tuoi sensi s'indeboliranno.

-- Assioma Bene Gesserit (Dune - pag.236 - Ed.Nord)