- Sono tutti morti, Signore - disse Stifler, comandante della guardia personale di Yaqui. - Non è sopravisto nemmeno uno, i Sardaukar si sono fatti massacrare sul posto - aggiunse.
Yaqui diede un'occhiata senza espressione al proprio Mentat: - Che ne pensi Shilay? - chiese.
Il Mentat osservava con interesse la carcassa di un blindato sventrato dal quale pendevano due cadaveri - Questo e tutto quel che resta del glorioso corpo di Sardaukar - fu il suo commento - Ogni cosa ha una fine - aggiunse - e si vede che doveva finire così -.
Yaqui si fece largo tra i corpi senza vita dei soldati, soffermandosi sulle ultime parole del Mentat constatando che ad una banalità simile ci poteva pure arrivare da solo.
- Che facciamo adesso Signore? - chiese Stifler
- Torniamo a casa, siamo stati via tanto tempo, è ora di tornare, e subito - disse Yaqui
- Ah Stifler... - aggiunse richiamando il comandante che era già scattato per dare disposizioni.
- Signore?
- Allarme generale.
Joined: 26 Ott 2005 Posts: 944 Location: Arcore, e dove sennò?
Posted: 07 Dic 2006 - 21:24 Post subject:
Romulus, residenza invernale del conte Dakeyras.
<Signore, è successo davvero.>
<Dite sul serio? non può essere che..>
<Sì: i dispacci parlano chiaro!>
<Quindi Fieras è andata distrutta.. e con lei la casa di Stax.>
<Se solo potessimo avere notizie più sicure, governatore, manderemmo la flotta ausiliaria.>
<Negativo. Occultate le navi dietro le lune di Remus e mantenetele all'erta. Non sia mai che ci facciamo prendere impreparati.>
<Ma signore, la nostra casa..>
<Tenente, questa è casa nostra adesso. E non la cederò al primo arrivato. Chiama il comandante Rashid.>
Venti minuti dopo, al centro di controllo terrestre.
<Governatore, è un piacere vedervi.>
<Bando ai convenevoli. A che punto sono i sistemi di difesa orbitale?>
<Operativi al 30%. I lanci termineranno approssimativamente tra sei ore.>
<Ottimo..>
Kranor si volse e camminò verso il quadro illuminato, seguendo i puntini luminosi che corrispondevano ai propri soldati. Spesso si era soffermato, da quando il sistema era entrato in guerra contro gli spregevoli Hokuto, ad osservare le luci che si muovevano e, talvolta, si spegnevano. Non era da lui. In quei giorni aveva ricominciato a bere, ma per fortuna la guerra non era mai esplosa in quel settore. La pace aveva portato tranquillità nel Lansraad, ma non nella casa di Stax. Dakeyras si era dimesso dalla carica di ministro del commercio per cause ignote, e la caduta delle colonie di Remus e Sirius aveva allentato al limite i contatti con la patria. E ora notizie che giungevano sparse e frammentarie, il governatore non sapeva come interpretarle, fino all'annuncio della fine di Fieras. L'intera popolazione era stata soggiogata a due figuri dal nome losco. E ora restavano solo quattro colonie della contea di Stax: ma solo due, Romulus e Kronos, avevano una esistenza tangibile.
<Governatore, di Metallus nessuna notizia.>
<Neppure di Sirius, immagino..>
<Qualunque cosa sia successa, ha raggiunto la quinta galassia. Ma non ci sono informazioni che la danno in arrivo fin qui. Dovremmo mandare degli scout in avanscoperta.>
Kranor sospirò. Doveva pensarci prima. <Rashid, mandi due carghi leggeri, tra i più veloci, e mandali a massima curvatura.>
<Utilizzeremo le solite coperture?>
<Negativo. Montate i nuovi dispositivi di occultamento, sperando che funzionino. Uno dovrà arrivare alle nostre colonie. L'altro cercherà informazioni tra altri pianeti sottoposti al Lansraad. Dovrebbero esservi colonie di Ainur da quelle parti.>
<Signore, Ainur..>
<Lo so, dovrei dire Melkor. Ma ha importanza?>
<Che intendete?>
<Il Lansraad non da' segni di vita e le comunicazioni subspaziali sono interrotte da troppo tempo perchè siano deviate dalla solita anomalia magnetica. E guardati intorno! I nostri vicini ne sanno quanto noi di ciò che accade nelle prime cinque galassie. Questo non mi rincuora. Ma vedrò di parlare direttamente con loro.>
<Signore, solo due nobili dovrebbero prendere accordi.>
<Al diavolo, non vedo nobili qui intorno, e voi? Siamo soli, forse per un giorno, forse per una vita. E qualcuno dovrà pur prendere l'iniziativa!>
<Capisco. Aprirò un canale..>
<Niente affatto. Prepara il mio shuttle personale. Certe cose vanno fatte di persona.>
Kranor non era mai stato tanto deciso in vita sua. Forse percepiva veramente la sensazione che tutto avrebbe potuto finire da un momento all'altro.
L'oscurità avvolgeva tutta la città ancora fumante, i segni lasciati dalle flotte di Drag erano ancora tangibili, ma qualcosa rischiarava la buia notte, una luna.....
Una delle guardie giunse nella stanza del governatore Ithuriel, aveva passato gli ultimi mesi nelle montagne a combattere il Generale Doomgiver e le sue truppe ribelli. Poi, un giorno, alcuni reparti non meglio identificati avevano fatto irruzione nella capitale ed avevano ucciso il Generale ed i suoi accoliti.
<Signore, la persona che aspettava è arrivata, la attende nel Terrazzo Grande>
Ithuriel giunse tra i giardini pensili di quella che era la sua residenza da quando aveva lasciato Azrael allo scadere del suo mandato di governatore di quel pianeta e si era insediato su quel mondo carico di storia antica...Una figura lo attendeva nella penombra...Cercò di evitare di incrociare il suo volto anche se indossava una sorta di armatura bianca nascosta da un mantello nero come la pece.
Il cappuccio celava il casco, ma si poteva vedere la visiera azzurra che brillava di luce propria..
<Non so come chiamarvi signore...> disse con fare impacciato
<Non c'è bisogno che tu mi chiami, sarò io a venire quando avrò bisogno di te> rispose quello
Decise di osare <Signore, ha liberato il mio mondo da una feroce dittatura ed abbiamo anche subito ingenti danni...>
<Basta piagnistei....Il Landsraad non esiste più e io non tollero lamentele. Non credere che sia stato per amore della democrazia che ho eliminato quell'inetto del Generale Doomgiver>
Il tono sembrava deciso ma ancora vago, quella persona, semmai fosse stata una persona, non aveva ancora rivelato le sue intenzioni.
Fece solo un cenno alle sue guardie che cominciarono a salire sulla navetta senza insegne con cui il Signore Oscuro era arrivato.
<Ricorda solo a chi devi la tua lealtà Governatore>
L'incontro era stato più rapido di quello che immaginasse, come se tutto fosse stata una messinscena...
Mentre stava risalendo, Ithuriel fece un segno nella direzione dove aveva dato ordine a due dei suoi tiratori scelti di appostarsi tra gli alberi per uccidere quella minacciosa presenza. Ma qualcosa non stava andando come doveva. Non accadde nulla e la navetta decollò senza incidenti.
Incuriosito si diresse in mezzo al giardino e trovo i suoi due cecchini decapitati.....il messaggio era stato recepito....
Quando si risvegliò non ricordava più nulla di quello che era accaduto.....si ritrovò seduto su un letto in una casa che gli ricordava le estati della giovinezza.....non sapeva dove si trovava e non sapeva bene chi era.....
Si alzò, fuori il sole brillava alto nel cielo e le nuvole sembravano incuranti dei suoi sguardi interrogativi.....ricordava solo che tutto era finito, che lui aveva perduto tutto.....
Gli occhi gli caddero sul braccio sinistro, aveva un tatuaggio, una fenice, ma non gli faceva male, doveva essere stato il simbolo di un forte legame. con chi o cosa non riusciva a ricordarlo.
aveva poche immagini in testa, lui a Nuova Brindavan che aveva mandato le flotte nello spazio per affrontare al sicuro la gelida e perigliosa notte siderale e poi si ritrovò in un luogo bianco.....avulso da tutto e da tutti....
in cuor suo sapeva che il suo impero non esisteva più, che ciò per cui aveva lottato era stato cancellato per sempre.....
Stranamente non si sentì avvilito, ricordò le sue geste e nel far ciò notò una strana costruzione circolare di pietre in lontananza. Vi si diresse a passo svelto e durante il tragitto ricordò il senso della Fenice......
Quandò entrò nell'ara si convinse che quello doveva essere una sorta di tempio dove venivano svolti riti di iniziazione o comunque rituali magici a lui ignoti. Il suo pensiero corse all'altra Fenice, anche lei era al momento dispersa, forse a pochi chilometri da lui o addirittura su un altro pianeta. L'avrebbe cercata ed attesa fino alla fine dei tempi....
<Entra pure, questo è un luogo sacro>
una voce sicura e decisa provenne da un tizio che stava quasi al centro del tempio circolare e che indossava un mantello nero con il cappuccio che gli nascondeva le fattezze del viso.
<Chi sei?> rispose curioso ed intimorito al tempo stesso
<Sono colui che può salvarti, sono colui che può garantirti la vendetta, sono colui che ti può ridare ciò che hai perduto>
Le parole suonavano sinistre, sembravano sincere ma in se racchiudevano una profonda oscurità.
Si decise che indagare sarebbe stata comunque una buona idea e chiese all'oscura figura se tutto ciò avesse anche un prezzo. L'uomo sorrise compiaciuto
<Certo, tutto nell'Universo ha un prezzo. Diventa mio apprendista e potrai tornare a dominare la galassia. La Forza scorre potente in te>
Non aveva mai sentito parlare della Forza se non come leggenda, esisteva un alleanza i cui membri erano adepti al suo culto, ma aveva tacciato tali voci sempre come leggende. L'offerta lo tentava.
<Sento il dubbio in te, sento la voglia di riscatto. Accetta la mia offerta ed avrai un altra occasione per dimostrare il tuo valore>
Mille pensieri si accavallarono nella sua mente, ricordava momenti oramai passati per sempre, una nuova vita lo stava attendendo. Si inginocchiò ed abbassò il capo e nel mentre dalla sua bocca uscirono parole di sottomissione.
<Accetto la tua offerta, mio Maestro>
L'Oscuro Signore ghignò e appoggiò la mano sul capo del suo nuovo apprendista.....
Arrakis, sede del movimento della resistenza Fremen
la radio subspaziale trasmetteva un messaggio in codice standard
<Dalle ore 01.21.50 del 22-01, i mondi natii degli Oscuri Invasori non esistono più. I loro imperi sono stati cancellati per sempre. Milioni di duneani sono morti per la causa. La loro memoria non andrà perduta. Questo è un segno del ritorno del Profeta>
il messaggio venne captato anche su Punto Zero, ultimo avamposto superstite dei Signori Oscuri. Ithuriel vi era giunto nella notte, aveva poche guardie al seguito.
<Governatore, abbiamo perduto il controllo dei mondi Fremen. La struttura di comando si è disintegrata. E' il caos>
Ithuriel pensò al da farsi ma oramai quelle terre erano perdute per sempre....
<Ci resta una sola cosa da fare, ritrovare il mio Signore. Sento che lui è ancora vivo. Abbiamo ancora una missione da compiere>
Le navi solcarono in direzione dello spazio profondo, il futuro era incerto....
Ithuriel aveva atteso a lungo il ritorno del suo signore e padrone, sapeva che ancora era vivo ma non pensava che sarebbe tornato...
Quando lo vide scendere su Arrakis, accompagnata dalla bellissima Principessa consorte il suo volto si illuminò.
Fece solo un segno e gli uomini si mossero veloci, dalla montagna uscirono i pochi mezzi che era riuscito a mettere in salvo durante i giorni della disfatta, i vermoni delle sabbie vennero richiamati e tutta quella truppa si presentò vogliosa di combattere... Lord Ender fece solo un cenno con la mano...
<Sono tornato da voi, ma non so per quanto riuscirò a comandare le armate che perorano la nostra causa. Ora per i mondi di Dune sopravvissuti è tempo di una nuova era di Oscurità, un solo Signore sulle loro anime già perdute....>
Quella sera Arrakis sarebbe stato sconvolto dalla guerra, di nuovo, e presto i mondi Dune avrebbero risentito il ruggito dei cannoni ed il fragore delle spade, e questa volta il Signore Oscuro non sarebbe caduto.... non si può uccidere ciò che è già morto...
<Lord Ender> il tenente Valery scostò leggermente le cuffie e mostrò gli ultimi dati che le sonde e gli agenti stavano ricominciando a raccogliere in giro per l'universo <secondo informazioni in nostro possesso esistono solamente 8 case regnanti sui mondi che una volta era l'impero dell'Alleanza Dune ma ancora non sappiamo ne chi regge questi regni ne se ciò possa costituire una minaccia>
Lord Ender era rimasto davvero impressionato, molti mondi erano andati perduti, di alcuni non si ricordavano più nemmeno i nomi. il tempo e la guerra avevano cancellato ogni cosa. Anche il suo ritorno e la presa di Arrakis non avevano suscitato la minima reazione. Quando erano entrati nel palazzo le poche guardie erano fremen e sebbene avessero resistito con valore fino all'ultimo uomo nessuna guarnigione sardauker era stata schierata.
Il palazzo aveva subito solo dei lavori secondari dopo che i bombardieri di Belfagor - The Punisher avevano segnato l'avvio della Prima Ascesa dei signori oscuri, il resto era rimasto abbandonato e trasmetteva un senso di decadenza.
Lord Ender si avvicinò alla balconata in sala controllo sulla sua nave ammiraglia in orbita attorno ad Arrakis, La Distruttrice di Mondi, una corazzata di ultima generazione, sedili in pelle e lunotto antigelo.
<Ordini il completo ridispiegamento delle truppe. Porti via tutti gli uomini da quel sasso sabbioso>
Non aveva senso impegnare uomini e mezzi nel controllo di un pianeta oramai in totale decadenza. I fremen vivevano ancora in alcuni villaggi nelle montagne, oramai erano solo l'ombra di un tempo ed anche se la loro anima restava guerriera, la potenza dell'invasore suggeriva prudenza...
Mentre anche l'ultimo trasporto lasciava la superficie del pianeta, un vento forte si levò e cominciò a ricoprire leggermente di sabbia i piazzali della anticha fortezza Arkonnen, oramai sul terreno c'erano solo cadaveri e la sabbia inghiottì pian piano antiche vestigia...
Era giunta la notte....e chissà che un altro Muhadib sarebbe giunto....
Oh, essere come gli altri: cieca, nella più sicura di tutte le cecità, vivendo solo quella mezza-vita ipnotica in cui il trauma della nascita faceva precipitare la maggior parte degli umani.
-- Alia Atreides - Uno dei Pensieri Vorticosi (I Figli di Dune - cap.3 - pag.15 - Ed.Nord)