Posted: 25 Mag 2007 - 23:58 Post subject: Post subject: [Encyclopedia] Norma Cenva
In realtà nell'Encyclopedia sarebbe Cevna ma ho preferito la lectio di BH e KJA.
Cenva, Norma (148-78 B.G.) : tecnico spaziale ixiano e navigatrice, 'Madrina della Gilda Spaziale." Norma Cenva fu la più originale e brillante dei rifugiati ixiani che lasciarono quel pianeta alla ricerca di un mondo sul quale risolvere il problema supremo per le loro menti: riunire l'umanità sviluppando un sistema di navigazione interstellare non computerizzato. Il buon senso e l'intelligenza di Cenva funsero da complemento alla feroce energia del suo compagno, Aurelius Venport, e furono loro due a rendere possibile quella che divenne poi l'organizzazione della Gilda Spaziale, con tutti gli effetti che questo implica.
In una delle tappe delle peregrinazioni degli esuli aureliani, Cenva accettò l'ingresso nelle loro fila di una donna la quale sosteneva di essere stata bandita dal Bene Gesserit, tale Dardanius Leona Shard. L'identità, lo scopo, e l'influenza della pretesa ex Reverenda Madre sono alcuni dei numerosi misteri che circondano la storia remota della Gilda Spaziale, ma è chiaro che Leona e Cenva divennero strettamente amiche, stabilendo un rapporto di stima reciproca che avrebbe più tardi diretto il corso delle ricerche degli esuli.
Durante il viaggio verso Tupile, gli esuli cominciarono a sviluppare un sistema di navigazione che avrebbe superato il più grande handicap causato dalla Jihad Butleriana ' la mancanza dei computer. Cenva dedicò il suo tempo alla progettazione delle navi iperspaziali; essa divenne anche il primo pilota conosciuto a compiere esperimenti sull'uso del melange nella navigazione. Attraverso la sua amicizia con Leona, Cenva imparò i metodi del Bene Gesserit, ma solo quelle tecniche che avrebbero realizzato il potenziale per la navigazione della prescienza ottenuta grazie alla trance da spezia. Questi studi danneggiarono i suoi rapporti con Venport, come riportano le anonime Aurelian memoirs. Venport avrebbe ipoteticament detto: ' Tu trascorri troppo tempo con la strega Gesserit; ciò và a nostro svantaggio", al che Cenva avrebbe risposto: ' No, questo ci è d'aiuto; non solo ti darò la tua nave, ma ti mostrerò anche come guidarla ' scegli la stella più distante ed io porterò lì la nave e la riporterò indietro" (pag. 166).
E mantenne quasi del tutto la sua grandiosa promessa. Utilizzando la tecnologia ricostruita da Venport, progettò la prima nave della Gilda, la Golden Advent (la leggenda vuole che Cenva avesse battezzato la nave a causa del sogno di Venport di tornare dal viaggio, ed in suo onore, giocando sul significato del suo nome; Venport prosegue la leggenda, voleva chiamarla Jehanne be damned). Quando la nave fu completata, nel 84 B.G., ambiziosa, persino rivoluzionaria nella progettazione, Norma Cenva la pilotò nel suo viaggio inaugurale, e in questo fallì in parte nel mantenere la promessa, a causa di un'eccessiva fiducia nelle tradizioni tecnologiche.
In quanto progettista e pilota istruito, Cenva aveva contemporaneamente il ruolo di capitano e navigatore, ma era diffidente riguardo all'affidabilità del melange e incapace di liberarsi completamente dall'attrazione dell'interfaccia uomo-macchina. In parole povere, intendeva accorciare la propria strada attraverso i problemi ancora irrisolti sostituendo il computer con il proprio cervello potenziato dalla spezia. Furono impiantate delle prese in entrambi gli emisferi della corteccia cerebrale di Cenva; era così fisicamente collegata ai sottosistemi di guida dipendenti dai generatori a propulsione Holtzmann della nave. Mentre l'emisfero destro avrebbe sganciato la nave nel Vuoto nel momento esatto deciso grazie alla spezia, l'emisfero sinistro avrebbe navigato spostando dei compensatori di massa posizionati su un meccanismo universale. La Golden Advent raggiunse la destinazione di prova secondo i piani, ma Cenva soffrì in modo crescente (e silenzioso) per la tensione imposta dal suo duplice ruolo, come pensarono gli altri a bordo. La vera causa era di gran lunga peggiore: 'minicariche" elettriche venivano sensibilmente indotte dagli elettrodi impiantati, e la prescienza da spezia le permetteva di 'prevedere", sebbene inconsciamente, il trauma che tali cariche avrebbero causato. Gli effetti fisiologici sono argomento di congetture mediche, ma esperimenti su animali da laboratorio suggeriscono che in una situazione del genere, la prontezza data dalla spezia fa sì che le funzioni vengano trasferite da un emisfero all'altro, nel tentativo di mantenerle e di ridurre al minimo i danni. Ma la connessione costante di Cevna rese inevitabile un feedback circolare, e la condizione crebbe esponenzialmente in intensità. Quando il viaggio di ritorno era quasi completato, Cevna esplose in delle convulsioni analoghe a quelle del grand mal, l'epilessia. Venport dovette far tornare la nave nello spazio normale e completare il suo ritorno tramite i sistemi secondari.
Alla fine i medici su Tupile diagnosticarono un'epilessia corticale indotta, ma i suoi attacchi continuarono nonostante i migliori trattamenti. Come estrema risorsa, separarono i due emisferi tagliando il corpo calloso per fermare il continuo spostamento delle funzioni. Gli attacchi smisero, ma le abilità di Cevna ne furono
ermanentemente menomate. Cadde in depressione e si ritirò dalla vita attiva; quando Venport non riuscì a ritornare dal suo volo di prova nel 79 B.G., peggiorò rapidamente e morì l'anno seguente.
Il contributo di Norma Cenva alla Gilda Spaziale non può essere sopravvalutato. Sebbene rimanga poco dei suoi progetti originali, fu lei a mostrare che la spezia può stimolare la mente umana fino a permetterle di sostituire i computer vietati. Per ottenere questa conoscenza, pagò il prezzo più alto possibile.
Last edited by LetoIIAtreides on 26 Mag 2007 - 19:42 ; edited 1 time in total
Joined: 24 Apr 2005 Posts: 2675 Location: Ix, Scuola dei Mentat
Posted: 26 Mag 2007 - 11:12 Post subject:
Grazie mille per il tuo contributo, LetoIIAtreides, ho già provveduto ad aggiornare il Log dei documenti da tradurre con il link a questo post! La tua traduzione della voce dell'Encyclopedia mi sembra ottima (Penso si tratti solo di un errore di distrazione questo:
Quote:
Mentre l'emisfero sinistro avrebbe sganciato la nave nel Vuoto nel momento esatto deciso grazie alla spezia, l'emisfero sinistro avrebbe navigato spostando...
immagino che uno sia il destro e l'altro il sinistro ) Ad ogni modo riguardo il nome del personaggio scritto come "Cevna" notavo che si tratta proprio di un errore della Encyclopedia, dato che non solo nelle Legends di BH e KJA, ma anche nell'Imperatore-Dio di Dune viene scritto "Cenva", quindi hai fatto benissimo a cambiarlo.
Rymoah _________________ Non si può capire un processo arrestandolo. La comprensione deve fluire insieme col processo, deve unirsi ad esso e fluire con esso.
Joined: 24 Apr 2005 Posts: 2675 Location: Ix, Scuola dei Mentat
Posted: 27 Mag 2007 - 10:49 Post subject:
LetoIIAtreides wrote:
Perdonate la mia ignoranza ma, non avendo io letto le legends, sapete dirmi quanto questa voce è aderente al testo di BH e KJA?
Per quello che ho letto posso dirti che non c'entra quasi niente con questa voce dell'Encyclopedia... Nelle Legends la storia prende completamente un altro corso.
Rymoah _________________ Non si può capire un processo arrestandolo. La comprensione deve fluire insieme col processo, deve unirsi ad esso e fluire con esso.
Perdonate la mia ignoranza ma, non avendo io letto le legends, sapete dirmi quanto questa voce è aderente al testo di BH e KJA?
Per quello che ho letto posso dirti che non c'entra quasi niente con questa voce dell'Encyclopedia... Nelle Legends la storia prende completamente un altro corso.
Nella culla del nostro passato, io giaccio riverso in una grotta così stretta che ho potuto penetrarvi solo dibattendomi. Là, nella luce danzante di una torcia resinosa, ho tracciato sulle pareti e sulla volta le creature di caccia e le anime della mia gente. Com'è illuminante guardarsi indietro, attraverso un circolo perfetto, e scorgere quell'antica lotta per il momento visibile dell'anima.
Tutto il tempo vibra a quel richiamo: «Eccomi!». Con una mente informata dai giganti dell'arte che sono venuti poi, scruto le impronte delle mani e i fluenti muscoli tracciati sulla roccia col carboncino e le tinte vegetali. Noi siamo ben più che semplici eventi meccanici! E il mio io anticivile chiede: -- Perché non vogliono lasciare la grotta?
-- I Diari rubati. (L'imperatore-dio di Dune - Cap.40 - pag.295)