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Dune: un romanzo di stampo nazista?
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Dune Italia Forum Index » Dune Chronicles - L'Esalogia » Dune: un romanzo di stampo nazista?
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Psyluke
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Joined: 13 Set 2004
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Location: Ornago, e dove sennò?

 Post Posted: 25 Set 2005 - 08:14     Post subject:

Quote:

L'errore è nel sostenere gli opposti


Credo che questo dipenda da quali sono opposti di cui stiamo parlando...
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hydrastarmaster



Joined: 13 Set 2005
Posts: 41

 Post Posted: 25 Set 2005 - 11:13     Post subject:

Quote:

Credo che questo dipenda da quali sono opposti di cui stiamo parlando...


Io e Francesco ci stavamo riferendo ad opposti come elementi di estremismo.
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Maverick



Joined: 22 Feb 2005
Posts: 7
Location: Principato di Bagnoli

 Post Posted: 06 Nov 2005 - 22:39     Post subject:

Io penso che Dune sia un romanzo del tutto apolitico (almeno per quanto riguarda il concetto a cui oggi attribuiamo a questo termine). Frank Herbert ha per questo deciso di ambientare il suo universo sotto una specie di nuovo feudalesimo, un sistema di governo tanto lontano nel tempo che oggi ci sembra impossibile che in futuro possa tornare.
Vero è che nel mondo di Dune esistono le gerarchie, senza però avere alcun tipo di mancanza di dignità. Ogni personaggio, ogni uomo ha un proprio valore ed una propria statura intellettuale che in Dune vengono costantemente sottolineate. Basti pensare ai più umili, come gli stessi fremen, che hanno sempre la capacità di affascinare il lettore.
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Starsailor
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Joined: 16 Feb 2005
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Location: Castelli Romani

 Post Posted: 01 Gen 2006 - 13:03     Post subject:

Dune è un romanzo razzista?

Diciamo che Herbert fa di tutto per dimostrarlo. Le trame genetiche che le Bene Gesserit tessono al fine di creare l'essere perfetto rimandano (neanche troppo sottilmente) ai deliri hitleriani sulla "razza superiore". Tra le righe del romanzo si scorge senza alcuna fatica un pensiero, se non proprio nazista, certo non particolarmente moderno: Herbert, dopotutto, sembra approvare il sistema feudale; inoltre elogia Dune perchè, ambiente aspro ed inospitale, forgia un popolo di guerrieri ben più aggressivo e virile dei decadenti imperiali. Come dice Paul Atreides: "Dio ha creato Arrakis per addestrarvi i suoi fedeli; nessuno può andar contro il volere di Dio."
Linch ha ben colto il sentore razzista della vicenda presentando nel suo film le dinastie degli Atreides e degli Arkonnen ben riconoscibili dai tratti somatici. Feteci caso: gli Arkonnen hanno tutti i capelli rossi, ispidi, il colorito malsano; sono, inutile dirsi, brutti e cattivi. Il loro capo, il Barone Harkonnen, è addirittura omosessuale (riprovazione massima!). Gli Atreides, viceversa, sono bruni, virili, le chiome liscie e curate, bellissimi eroi senza macchia e senza paura.
Il razzismo è fin troppo evidente sulle pagine di Dune: c'è piuttosto da chiedersi se non sia un effetto voluto. Dopotutto, Herbert avrebbe potuto mettere in luce tali aspetti proprio per condannarli... Tuttavia, proprio il rifiuto della tecnologia presente in Dune porta ancora acqua al mulino della tesi "Herbert-reazionario", in quanto lo scrittore sembra preferire un futuro popolato da servitori e schiavi umani piuttosto che da macchine che svolgano lo stesso lavoro.



tratto da: http://www.dunesite.tk/
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the_rymoah
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Joined: 24 Apr 2005
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Location: Ix, Scuola dei Mentat

 Post Posted: 01 Gen 2006 - 18:56     Post subject:

Quote:
Il razzismo è fin troppo evidente sulle pagine di Dune: c'è piuttosto da chiedersi se non sia un effetto voluto.


Completamente d'accordo su questo punto: il razzismo in Dune si nota così tanto, ma così tanto che mi sembrerebbe davvero un segno di goffaggine da parte dell'autore, manifestare così apertamente le proprie opinioni.
No, secondo me Herbert è stato molto più raffinato: ha ripreso quegli stereotipi razzisti che da sempre fanno parte della cultura dell'uomo (in particolare di quella occidentale), semplicemente per dare una parvenza di realismo a Dune, anzi una patina di storicità, visto che la società descritta nel romanzo altro non è che quella medievale.

Come avevo già scritto in un altro 3d, il fatto che gli Harkonnen, cioè i "cattivi", siano prevalentemente di capelli rossi o biondi, con tratti somatici tipici degli slavi, rispecchia una superstizione tipica degli europei centro-meridionali del medioevo, che si immaginavano il diavolo con i capelli rossi (probabilmente questa animosità deriva dalle incursioni dei barbari, di origine slava, che portarono alla rovina l'impero romano).
Quest'idea è stata ripresa da vari scrittori nell'800: Quasimodo, il protagonista di "Notre-Dame de Paris" di Victor Hugo, oltre a essere deforme ha i capelli rossi. "Rosso Malpelo" di Verga, poi, è l'esempio più eclatante: l'incipit della novella dice:

"Malpelo si chiamava così perchè aveva i capelli rossi. E aveva i capelli rossi perchè era un ragzzo malizioso e cattivo, che prometteva di riuscire un fior di birbone".

Non per questo, però, Victor Hugo e Verga potevano essere definiti razzisti: il punto di vista dell'autore scompare nella narrazione (specialmente in Verga), per lasciar posto al punto di vista dei personaggi del racconto. Questo metodo permette di descrivere meglio, anche se indirettamente, la cultura e il contesto sociale in cui si inseriscono i personaggi.

La stessa cosa, per me, l'ha fatta l'autore di Dune: Herbert racconta la vicenda con lo spirito dello "storico del futuro", restando però distaccato dalla materia trattata (tant'è che diverse informazioni sulla storia, la cultura e i costumi del mondo di Dune le ricaviamo dagli "epigrammi" che si trovano all'inizio di ogni capitolo, estratti di libri e documenti scritti dai personaggi del romanzo. L'Imperatore-Dio di Dune, addirittura, sp[spoiler]sp è raccontato attraverso le terstimonianze, i diari e altri documenti scoperti a Dar-Es-Balat dalla storica Hadi Benotto, molti secoli dopo la morte di Leto II sp[spoiler]sp ).

Per questo motivo, non sono d'accordo con la frase seguente:

Quote:
Dopotutto, Herbert avrebbe potuto mettere in luce tali aspetti proprio per condannarli...


poichè ritengo Herbert un "osservatore imparziale".

Scusate, forse sono stato un po' dispersivo, ma spero di aver esposto chiaramente la mi idea. Wink

Rymoah
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Non si può capire un processo arrestandolo. La comprensione deve fluire insieme col processo, deve unirsi ad esso e fluire con esso.

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Srell
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Joined: 29 Lug 2004
Posts: 1153

 Post Posted: 02 Gen 2006 - 00:05     Post subject:

Come ha fatto notare rymoah, dune è una società feudale, e la società feudale è tipicamente chiusa alla "commistione di razze", e ciò viene ancor più accentuato dal fatto che le "razze" sono su pianeti diversi, e molto spesso acerrimi nemici tra di loro! E' quindi logico che se i vari fenotipi si trincerano nei loro pianeti, è molto difficile che vadano mescolandosi. Senza contare che le famiglie nobili storicamente evitano di mischiarsi a linee genetiche "impure". Tutto ciò cambia dopo la dispersione, dove i geni atreides circolano nella galassia come i pidocchi in una scuola elementare.

E ricordiamoci che l'essere superiore (Leto II) nasce in seguito all'unione della "razza pura" (atreides) con una linea genetica non selezionata (il misto fremen/impero di Chani)
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Psyluke
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Joined: 13 Set 2004
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Location: Ornago, e dove sennò?

 Post Posted: 02 Gen 2006 - 17:36     Post subject:

Vorrei porvi una domanda a cui mi sono dato già risposta.
Secondo voi, Frank Herbert esprime veramente un "giudizio", una "idea", o come si voglia chiamare, mentre invece si limita ad esporre il rapporto causa/effetto?

Mi sembra che non ci sia nell'esalogia una corrente di pensiero perfetta: ogni cosa ha i suoi vantaggi e i suoi svantaggi, ed è destinata a finire, prima o poi. Che l'idea sia di stampo nazista o meno, non dobbiamo preoccuparcene: bisogna invece indagare su ciò a cui porta.
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the_rymoah
Governatore Siridar
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Joined: 24 Apr 2005
Posts: 2675
Location: Ix, Scuola dei Mentat

 Post Posted: 02 Gen 2006 - 18:06     Post subject:

Beh, suppongo di aver già dato una risposta parziale nel post precedente: nella mia opinione, Herbert rimane equidistante da tutte le idee che si possono ricavare da Dune (nazismo incluso).

O meglio, sicuramente il suo giudizio l'ha dato, per il semplice fatto che chi scrive qualcosa, qualsiasi cosa, ha intenzione di comunicare la sua opinione su un certo fatto (figurarsi poi su un "qualcosa" come Dune! Smile ), però lo cammuffa davvero bene nelle pagine dei romanzi. Penso che Herbert cercasse di far capire ai lettori le sue idee non esponendogliele direttamente, ma come dice Psyluke mostrando a quali conseguenze possono portare certe scelte.

Ad esempio, Paul, il Kwisatz Haderach, l'essere supremo, diventando Imperatore ha portato una Jihad nell'Impero, dalle conseguenze catastrofiche.
Ricordo un passo del Messia molto significativo da questo punto di vista, sp[spoiler]sp la discussione tra Paul e Stilgar sui precedenti "imperatori" che avevano compiuto imprese simili alla sua: Gengis Khan e Hitler, che erano responsabili della morte di 4 milioni di persone il primo e di 6 milioni di persone il secondo. Paul dice di averne sterminate addirittura 61 miliardi, una cosa inimmaginabile per noi, ma che la dice lunga di cosa potrebbe succedere se un leader con potere di vita o di morte sugli altri e estremamente convinto della giustezza della sua causa avesse mano libera. sp[spoiler]sp

Rymoah
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Aznable



Joined: 06 Mar 2007
Posts: 11

 Post Posted: 07 Mar 2007 - 08:05     Post subject:

Anche in Dune, però, la rivoluzione di Mua'dib poi porta alla tirannia di Leto.
Io credo che sia abbastanza inevitabile che quando una rivoluzione(come quella Russa ad esempio) porta con se dei principi assoluti(magari di per se non sbagliati, vedi Rivoluzione Francese) poi non possa che generare una tirannia.
Direi che è anche il messaggio implicito di il messia di dune e dell'imperatore Dio(oltre ad una mare di altre e profondissime idee)
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Meccanika



Joined: 18 Set 2005
Posts: 80

 Post Posted: 07 Mar 2007 - 14:34     Post subject:

Ciao ragazzi...che discussione..fiuuuu!
Prima cosa: dov'è questo articolo di Grasso che me lo sono persa?
( me tapina)
Secondo: secondo me, ripeto, secondo me, Herbert con Dune ha tentato un esperiemento; ha preso categorie, stereotipi, cose accadute, cose solo sfiorate e le ha frullati insieme per mostrarci cosa veniva fuori. Frank era un amante e profondo conoscitore di storia, sociologia e filosofia, non dimentichiamolo. Avete mai letto " IL Signore della Svastica" di Norman Spinrad? Prendete la vita di Hitler e createci attorno un mondo nuovo, cosa potrà mai accadere?
Herbert dimostra che: l'umanità ha bisogno di avere figure quasi mitiche, divine da seguire, senza le quali si perde nella noia rischiando l'estinzione.
Che la lotta è determinante per l'avanzamento della specie e della civiltà: e questo è puro determinismo storico. Ma anche che senza macchine si può vivere, che la nostra mente è tanto potente da eguagliarle.
Isomma, che più ne ha più ne metta.
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SudrakAlSalik
Saggio
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Joined: 28 Mag 2004
Posts: 4042
Location: Arrakeen - Regnum Siciliae

 Post Posted: 07 Mar 2007 - 16:02     Post subject:

Meccanika wrote:
Prima cosa: dov'è questo articolo di Grasso che me lo sono persa?


Eccolo QUI Wink
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Hic Sunt Ignoti Mundi

Sudrak Al Salik - Nomade Stellare Zensunni
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Meccanika



Joined: 18 Set 2005
Posts: 80

 Post Posted: 08 Mar 2007 - 08:35     Post subject:

grazie 100000000000
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marcostraz
Trafficante d'Acqua
Trafficante d'Acqua


Joined: 27 Lug 2007
Posts: 141

 Post Posted: 13 Nov 2007 - 19:32     Post subject:

Scusate, non ho capito bene a cosa sia riferito il titolo del topic, ma comunque non credo che Dune sia un romanzo nazista, anzi...credo che sia evidente il rifiuto dei regimi oppressivi e alle guerre di sterminio...basti pensare al terribile tormento interiore di Paul alla vista della Jihad che i suoi Fremen hanno scatenato in suo nome...non credo che scivere di un regime oppressivo significhi simpatizzare per esso...piuttosto, credo sia più interessante parlare di come il sistema politico di Paul Muad'dib assomigli molto a molti regimi che vediamo adesso nei paesi arabi...
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sverza



Joined: 27 Giu 2007
Posts: 46

 Post Posted: 13 Nov 2007 - 20:39     Post subject:

Quoto in toto tutto quello che hai detto marcostraz, aggiungendo però che andando avanti con la saga, noterai che ciò che hai scritto "in parte" si affievolisce. Non tanto perchè, secondo me, si possa avvicinare a ciò che il titolo del topic si chiede, figuriamoci, ma forse perchè giustamente affronta il tema di quanto sia diffcile uno stato, ma anche una situazione, "ideale e pacifico", come per esempio poteva sognare Paul. La Jihad ne è un esempio. E tutto ciò che gli Atreides o il Bene Gesserit dovranno affrontare nei millenni a venire ne è un altro. Insomma anche io dopo Il Messia la pensavo esattamente come te, alla fine de I Figlii avevo un'idea, poi ho dovuto in parte rivedere tutto. Sempre però con un punto irremovibile: di certo non poteva esaltare politiche oppressive meno che mai naziste
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Citazioni

Il troppo sapere non semplifica mai le decisioni.

-- Ghanima (I Figli di Dune - cap.2 - p.13 - Ed.Nord)