Posted: 22 Lug 2006 - 09:33 Post subject: Post subject: Il Messia....
Prima di tutto ringrazio chi ha la costanza di tenere vivo un sito e un forum del genere.
Volevo scrivere due righe su quanto penso a proposito de Il Messia di Dune.
Ho letto i Preludi (escluso purtroppo House Corrino che in lingua originale non riesco a leggere senza un dizionario) e ho letto Dune.
Ho subito letto Il Messia di Dune e son rimasto un po'...stranito dall'opera.
Già Dune presentava un linguaggio "particolare",forse non facile,ma comunque che descriveva ancora l'esperienza fisica, mentre Il Messia si dedica all'introspezione quasi totale di Paul e Alia,descrivendo ciò che noi solo vagamente possiamo intuire.
Ecco perchè ritengo sia un libro difficile da approcciare,che condensa pochissimi avvenimenti.
Lo stile di Frank Herbert è così diverso da quello del figlio che è innegabile chi dei due sia "maestro",ma,anche se può suonare come un eresia,di fronte a dei capolavori di tecinica e di narrativa come Dune e il Messia,rivaluto come estremamente positive le opere del Preludio,più semplici e immediate ma che mi hanno coinvolto tantissimo.
Dopo la battaglia di Arrakeen (con cui si chiude Dune),pensavo che nell'opera successiva avrei saputo qualcosa sugli sviluppi imperiali....
si accenna solo a Shaddam esiliato, ma non so più nulla sulla casata Harkonnen e sulle altre realtà dell'impero.
Spero di ritrovarle nelle opere successive dell esalogia.
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Posted: 22 Lug 2006 - 11:58 Post subject:
Caro Lah-Achbar, grazie per aver posto le tue impressioni, innanzitutto!
Devo ammettere che all'inizio ho avuto anch'io la tua stessa opinione sul Messia, è profondamente diverso per quanto riguarda il ritmo narrativo rispetto a Dune e ai romanzi dei preludi: il tempo del racconto è incredibilmente dilatato rispetto a quello della storia. Dovrai farci l'abitudine, poichè i romanzi seguenti seguiranno più o meno tutti questa linea. Ma, ad ogni modo, è proprio questo che li rende dei grandi libri, a mio avviso: le riflessioni filosofiche esposte sono davvero profonde, tematiche nel primo romanzo solo accennate trovano un migliore approfondimento (poichè, in un certo senso, "Dune" costituisce una specie di introduzione al fantastico universo creato da Herbert). Una cosa che sicuramente avrai già notato nel Messia, e che diventa un altro fil-rouge nei romanzi successivi, è la mancanza di un eroe, nel senso narrativo del termine. In Dune era facile identificarlo con Paul, nel Messia diventa già un po' più difficile. Il lettore viene posto davanti al dilemma se è bene che la stirpe degli Atreides continui a regnare sull'universo, oppure se è meglio che la congiura ordita dai Tleilaxu, la gilda e le BG riesca. In effetti è piuttosto difficoltoso considerare Paul un buon sovrano, data la quantità impressionante di morti che la sua Jihad ha provocato. Il fatto è che, come abbiamo già discusso in altri 3d, Herbert non ragiona nella comune dicotomia morale Bene-Male, ma va ben oltre. Il punto focale di tutta l'Esalogia è la sopravvivenza della razza umana in un universo in continuo cambiamento, e tutte le scelte terribili che essa comporta. Da questo punto di vista, il Messia assomiglia molto ad una tragedia: l'unica speranza è rappresentata dai figli di Paul.
Per quanto riguarda gli sviluppi imperiali a cui ti riferisci, purtroppo nei romanzi successivi troverai poco o nulla, come nel Messia. Alcune domande trovano risposta nella Dune Encyclopedia. Cmq mi sembra che Brian Herbert e Kevin J Anderson, dopo la pubblicazione di Hunters e Sandworms of Dune, scriveranno altri due romanzi che narreranno uno l'infanzi di Paul, l'altro invece i dodici anni dalla Battaglia di Arrakeen al Messia.
Rymoah _________________ Non si può capire un processo arrestandolo. La comprensione deve fluire insieme col processo, deve unirsi ad esso e fluire con esso.
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Posted: 22 Lug 2006 - 17:33 Post subject:
Srell wrote:
(io non ho detto niente...)
...Io non sono qui...
Cmq ha ragione Srell, purtroppo il volume vero e proprio è disponibile soltanto sulle aste di ebay, e in poche copie. A me è andata bene che ne ho trovata una non troppo costosa, e il libro arrivato era in buone condizioni.
Rymoah _________________ Non si può capire un processo arrestandolo. La comprensione deve fluire insieme col processo, deve unirsi ad esso e fluire con esso.
ho dato un' occhiata all Encyclopedia Duniana.
di certo Herbert oltre a una grande passione per il mondo che aveva creato,l'accompaganva anche una certa turba mentale.
Riportare le declinazioni della lingua Galach è sintomatico di un grave squilibrio
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Posted: 23 Lug 2006 - 13:54 Post subject:
Lah-Achbar wrote:
Riportare le declinazioni della lingua Galach è sintomatico di un grave squilibrio
Beh, diciamo che in questo caso lo squilibrio non è di Herbert, ma del suo amico McNelly, che ha compilato l'Encyclopedia. Come avrai notato nell'introduzione, Zio Frank ha dato solo la sua approvazione all'opera, ma non ha partecipato alla sua redazione.
Rymoah _________________ Non si può capire un processo arrestandolo. La comprensione deve fluire insieme col processo, deve unirsi ad esso e fluire con esso.
Il tuo ragionamento non fa una piega, anzi..... Anche io, come te, mi sono appassionato tantissimo ai preludi (secondo me bellissimi, scorrevoli e pieni di dettagli sui personaggi). Ho anche ordinato e letto alla feltrinelli international House Corrino e devo dire che con molta pazienza e il dizionario a portata di mano è stato veramente emozionante sapere come si concludono le varie vicende lasciate in sospeso dopo Vendetta Harkonnen.... Consiglio a tutti gli appassionati di Dune ma soprattutto dei Preludi di leggerlo (10 euro e te la cavi) perchè ne vale davvero la pena. Concordo inoltre nel dire che il linguaggio dello "zio Frank" è molto più complesso e strutturato rispetto a quello del figlio ma pur sempre bellissimo. Spero inoltre che le cosiddette vicende imperiali (esilio di Shaddam, lo sviluppo di Ix ecc...) vengano ripresi con qualche altro libro inedito, che so per esempio un continuo dopo la jihad fino al Messia.........
il fatto è che è un inglese ,in molti passaggi,molto tecnico...
cmq tentar non nuoce.anche perchè se nel frattempo dell'attesa della pubblicazione in italiano di Casa Corrino,potrei aver imparato un inglese oxfordiano.
La Chiesa e lo Stato, mio Principe, perfino la ragione scientifica e la fede, e ancora di più, il progresso e la tradizione, tutto questo si concilia perfettamente con gli insegnamenti di Muad'Dib. Egli ci ha detto che nel nostro universo non esistono realtà opposte ed inconciliabili, se non nei pregiudizi degli uomini e, a volte, nei loro sogni. Noi scopriamo perfino, che il futuro esiste nel passato, ed entrambe fanno parte di un tutto.
-- Bashar Tyekanik (rivolto al Principe Farad'n Corrino)(I Figli di Dune - cap.14 - pag.84 - Ed.Nord)