Non ci fidiamo dei mentat, computer umani. Uomini, macchina.. entrambe le cose possono essere nocive alla vita!
Eppure, a voler essere pignoli, un Fremen DOC come Naib Stilgar avrebbe dovuto porre più fiducia nelle previsioni speculative del mentat Duncan "Hayt" Idaho che, oltre ad essere fedele Capo della Guardia Atreides e Filosofo Zensunni, era un valente ed abile computer umano che seppe prevedere il mortale pericolo cui stava per andare incontro Ghanima. Vedendo la sfiducia cecità di Stilgar egli lo provocò fino a farsi assassinare e contringendo questi a fuggire dalla vendetta di Alia.
Morale della favola: la cieca adesione alle rigide tradizioni può portare a pericoli mortali. _________________
Nessuno dubiti che io sono l'insieme dei nostri antenati, l'arena in cui mettono alla prova i miei momenti. Loro sono le mie cellule, e io sono il loro corpo. Questo è il favrashi di cui parlo: l'anima, l'inconscio collettivo, la fonte degli archetipi, il magazzino di tutti i traumi e di tutte le gioie. Io sono la scelta del loro risveglio.
Il mio samadhi è il loro samadhi. Le loro esperienze mi appartengono! La loro conoscenza distillata è la mia eredità. Quei miliardi sono la mia unità.
-- I Diari rubati. (L'imperatore-dio di Dune - Cap.31 - pag.232)