Posted: 01 Lug 2005 - 08:46 Post subject: Post subject: No ai brevetti software!!
Sotto la pressione del sistema dei brevetti e dei potenti lobbisti dell'industria, l'unione europea sta per commettere un grosso sbaglio: permettere il passaggio di una legge che renda legale i brevetti software.
Se questo dovesse accadere, il prezzo da pagare sarà altissimo. L'industria europea del software cadrà in mano a estorsori senza scrupoli. Un cartello di grosse compagnie distruggerà i competitori più piccoli. Di conseguenza, pagheremo tutti più soldi per software meno sicuro e di minor qualità. Voi personalmente, i vostri affari, la vostra azienda, il vostro governo, voi tutti.
Ve ne accorgerete quando arriverà il conto. Quando qualcuno penetrerà nel vostro computer, quando le vostre e-mail verranno lette, e quando verranno rubati i dati di accesso al vostro conto in banca. Quando il vostro computer si bloccherà regolarmente. Quando lo spam non si fermerà. Quando i prezzi saliranno e le ditte chiuderanno. Quando dipendenti perderanno il proprio lavoro.
"É molto probabile che i brevetti sul software, pratica comune negli Stati Uniti e sul punto di essere legalizzati in Europa, possano frenare l'innovazione. L'Europa ha ancora la facoltà di cambiare questo corso"
Ricerca Deutsche Bank
Senza i brevetti sul software l'Europa potrebbe mantenere bassi i costi, stimolare l'innovazione, migliorare la sicurezza e creare posti di lavoro. Grazie a Linux e al software open-source, l'Europa ha la possibilità di ottenere l'indipendenza da Microsoft e da altre grandi aziende americane. Tuttavia, se l'Unione Europea dovesse approvare i brevetti software, sarà l'inizio della fine per Linux. Ma non solo per Linux, che è solamente l'esempio di maggior spicco.
Su questa pagina web, potrete apprendere in modo semplice questo problema. Sarà possibile leggere cosa si può ancora fare affinchè i politici non permettano che l'Europa si danneggi da sola. Combattiamo per ciò che è giusto, altrimenti il nostro benessere e alcune nostre libertà saranno a rischio.
Con 648 voti contrari il no alla legge voluta dalle grandi industrie
La Commissione: "Così la democrazia, non presenteremo più la proposta"
Brevetti software, vince l'open source
L'europarlamento boccia la direttiva
ROMA - Il Parlamento europeo chiude la porta in faccia alle grandi industrie sulla controversia dei brevetti dei software. Oggi la direttiva fortemente voluta dalle compagnie maggiori, frutto di un accordo tra Consiglio e Commissione europei, è stata bocciata con 648 voti contrari 14 a favore e 18 astenuti. Secondo le procedure Ue, trattandosi di una co-decisione in seconda lettura il no dei deputati fa ripartire da zero la procedura. Tuttavia la Commissione ha già annunciato che non farà una nuova proposta: "E' un esempio di democrazia a livello europeo", ha dichiarato il portavoce, spiegando che "la commissione rispetta la decisione del Parlamento".
La direttiva, sostenuta dalle grandi industrie, che hanno fatto un intenso lavoro di lobbyng, prevedeva un sistema di brevetti per proteggere l'invenzione che utilizza i programmi informatici e gli stessi programmi.
I sostenitori dei software così detti "open source", tra i quali figurano le piccole imprese, auspicano invece che i brevetti siano limitati alle invenzioni stesse, lasciando i software di base senza protezione e dunque a disposizione di altri utenti.
Le grandi industrie della tecnologia informatica, risultate oggi perdenti con il no dell'aula, sostengono da sempre i brevetti che,secondo le lobby industriali, agevolerebbero gli investimenti nella ricerca e metterebbero le invenzioni europee al riparo della concorrenza americana.
"Si è arrivati a questo voto con posizioni diverse, ma c'è una collera collettiva e unanime per l'attitudine della Commissione e del Consiglio, che hanno mostrato totale disprezzo e sarcasmo nei confronti delle scelte fatte dal Parlamento europeo in prima lettura", ha detto il deputato socialista francese relatore del progetto. E' questa la terza volta che il Parlamento europeo respinge in modo totale una direttiva del Consiglio e della Commissione.