Posted: 18 Giu 2005 - 13:31 Post subject: Post subject: Il Cerchio Sacro
IL CERCHIO SACRO
"La nostra visione del mondo è molto semplice. Noi crediamo che tutta la vita, tutta la gente della terra, è nata da una stessa madre, la nostra sacra Madre Terra. Così tutti gli esseri viventi sono fratelli.
Noi siamo tutti nel Sacro Cerchio della vita. Allo stesso modo noi siamo tutti legati a coloro che vennero prima di noi. E' perchè la polvere sotto i nostri piedi è fatta dalle ossa dei nostri antenati che il popolo indiano non può mai abbandonare impunemente la sua terra....
L'uomo bianco vive la sua vita qui sulla Terra come se fosse un'equazione matematica. Essi credono che ci sia un inizio e una fine. Così essi trascorrono la vita intera cercando di ottenere tutto quel che possono prima che sia troppo tardi. Essi non comprendono l'immortalità. Per avere la comprensione dell'immortalità si deve avere rispetto per le future generazioni.
Per ogni passo che compiamo sulla nostra Sacra Madre Terra, è nostra responsabilità come esseri umani pensare a come quei passi influenzeranno almeno sette generazioni future.
Quando l'uomo vive come se fosse un Dio, ritiene di potere controllare ogni cosa in questa vita fisica sulla Terra, ma allora non c'è domani, c'è solo oggi - così non ha niente da imparare da ieri, niente da dire sul domani. Vive solo per l'oggi perchè ha paura della fine, dell'ignoto. E la gente della società industriale ha paura dell'ignoto per una mancanza di comprensione dell'equilibrio tra tutte le cose viventi nell'universo. Nel flusso naturale della Natura ci sono i nostri stessi diritti civili, poichè
tra gli Indiani tutto ciò che è sacro viene rispettato.
Quando si osserva la vita nel suo complesso ci si rende conto che se
eliminassimo tutti i nostri fratelli alati o i nostri fratelli vegetali, o i nostri fratelli a quattro zampe, o i nostri fratelli che nuotano e vivono dentro la Terra, la vita non potrebbe esistere su questo pianeta - e che se eliminassimo tutti gli esseri umani, la vita prospererebbe.
La società industriale è una società che non pensa con il cuore, pensa solo con la bocca, con le parole. Quando si seguirà il nostro cuore, si seguirà il modo di vivere delle Natura.
E quando si comprenderà l'immortalità con la mente, si comprenderà che non si deve avere paura dell'ignoto, che non si deve avere paura del buio, che noi non moriremo mai."
(Russel Means)
A cura di: Donatella Ruini
"Presso di noi non c'erano templi o santuari che non fossero quelli della natura... sarebbe stato sacrilego costruire una casa per Colui che si poteva incontrare faccia a faccia nelle misteriose navate della foresta, nelle praterie vergini o sui pinnacoli della nuda roccia - o lassù, nella volta ingioiellata del cielo notturno...
Colui che si riveste di sottili veli di nuvole, là sul bordo del mondo visibile, dove il sole accende il fuoco del suo accampamento notturno Colui che cavalca il rigido vento del nord, o soffia sulle dolci brezze del sud, che scorre sui fiumi maestosi - che cosa se ne farebbe di una angusta cattedrale ?"
(Oyesha, Sioux Santee)
Per l'Indiano la realtà che lo circonda è di origine spirituale, in perenne evoluzione e in divenire, in cui non c'è mai distruzione, ma solo trasformazione, e in cui tutto è interrelato. Il sentirsi circondato da forze metafisiche, e questo senso di totale appartenenza e simbiosi con la realtà, crea i presupposti perche' l'Indiano cercasse di mantenere in tutti i modi questo equilibrio tra realtà materiale e spirituale.
La simbologia del Cerchio Sacro è comune a tutti gli Indiani d'America, ed è un simbolo e uno strumento di conoscenza potente nella loro vita: il Cerchio non ha inizio nè fine: ha un centro, che rappresenta i Poteri che creano tutte le forme di vita esistenti: il Cielo e la Terra.
Ogni parte del Cerchio rappresenta un aspetto della Natura, e ogni cosa vivente, persone, animali, alberi, piante, rocce, laghi, ruscelli, persino nazioni lontane, ognuno ha un suo posto nel Cerchio, ognuno è equidistante dal centro, e ogni cosa che ne fa parte ha uguale valore e vive in armonia con le altre cose.
Il Cerchio Sacro è l'Universo, e tutto ciò che in esso vive, e il mancare di rispetto ad una delle parti è mancare di rispetto a tutte le altre parti, compresi i Poteri Superiori, e' creare un disequilibrio a tutto il sistema.
"Non mi è stato dato qualcosa che gli altri non hanno...
A tutti i miei antenati venne insegnato come avere sogni sacri.
Questi visitatori parlavano al popolo e recavano dei messaggi.
Il popolo apprendeva chi erano i suoi aiutanti, che cosa il Grande Mistero voleva che essi facessero, e come Egli li avrebbe aiutati a farlo.
Imparavano anche - e forse questa era la cosa più importante - come osservare le cose attraverso gli occhi dei Poteri Superiori..."
Originariamente era stata l'osservazione della Natura a dare forma alla simbologia del Cerchio Sacro, o Ruota di Medicina: in Natura il Grande Spirito ha fatto sì che tutto sia circolare, il sole, il cielo, la terra e la luna, ciò che cresce per terra è circolare come il fusto degli alberi, e tutto ciò che respira, come il corpo dell'uomo. Il cerchio è il simbolo del limitare del mondo, e quindi di tutto ciò che esso contiene. Non ci sono linee diritte, in Natura, anche il movimento del sorgere e tramontare del sole e della luna è un movimento circolare, gli animali definiscono il territorio con dei cerchi, e lo stesso su scala più ampia, l'avvicendarsi delle stagioni e del ciclo della luna seguono movimenti ciclici, movimenti
che condizionano la vita sulla terra di ogni forma esistente.
Da questa costante osservazione dei fenomeni naturali è venuta una visione ampia e circolare dell'universo della vita sulla terra e anche della vita dell'uomo, ed è una vera e propria mappa di orientamento psicologico ed esistenziale, oltre che cosmico, di lettura della realtà intorno a sè.
La Ruota di medicina 'fisica', concreta, è un cerchio di pietre disposte sul suolo, intersecate da due raggi che portano al centro, che è il Potere Creatore, la Fonte di Vita. Dal centro ogni braccio porta verso un punto cardinale, che è associato a una potenza, a un colore e a un animale. Vi sono anche altri due raggi nella Ruota, che dal centro portano ad altre quattro direzioni, che sono nord-est, sud-est, sud-ovest e nord-ovest, che nel corso dell'anno fanno capo agli equinozi e ai solstizi.
Poichè, pur essendo comune, vi sono differenze tra tribù e tribù (che derivano dalle differenti tradizioni, dalle diverse caratteristiche dell'ambiente, e dagli animali presenti su quel territorio), faremo riferimento alla simbologia degli Indiani delle Grandi Pianure, i cui colori sacri sono il nero, il rosso, il giallo, il bianco.
Il Nord è il luogo delle potenze dei venti freddi dell'inverno, il suo colore è il bianco, l'animale è il bisonte, e il suo potere è la conoscenza e la saggezza, che per l'Indiano è la conoscenza resa operante nella vita - senza la cui la sola conoscenza resterebbe sterile - e quindi della forza, intesa come forza interiore che viene dalla conoscenza.
Il Nord è associato all'inverno, il momento in cui la Terra dorme, e passa per un processo di purificazione e di rigenerazione. Il freddo obbliga a stare 'in casa', a stare in un 'luogo' interiore, fisicamente e interiormente, in vista del periodo della rinascita della vita in primavera.
L'Est è il luogo delle Potenze dei venti primaverili, che portano risveglio, crescita e fioritura. Il suo colore è il giallo, il suo animale è l'aquila, e il suo potere è lo spirito, nel senso dell'intenzione, della motivazione nelle scelte, e nelle azioni, nei principi spirituali che ispirano e governano l'agire.
L'est è associato alla primavera, alla rinascita, ed è il luogo temporale ed interiore per lasciare che lo spirito intraprenda nuovi cicli di vita, nuove imprese, nuovi centri di interesse.
Il Sud è il luogo delle Potenze dei venti caldi estivi, che portano maturazione.
Il suo colore è il rosso, il suo animale é il topo, il suo potere è l'emozione.
Il sentimento, l'emozione è 'portare fuori' (ex-motus), ciò che sentiamo da noi verso gli altri, è l'espressione dei nostri sentimenti, è energia di amore in movimento e il potere del Sud si esprime anche attraverso un bisogno di vedere gli eventi evolvere rapidamente, nel dare.... e' il luogo della vita materiale, in cui si concretizza un progetto, un'idea, in cui la maturazione è la realizzazione.
L'Ovest è il luogo delle Potenze dei venti dell'autunno, in cui la crescita si ferma e si mettono da parte i frutti del rigoglio estivo. Il suo colore è il nero, il suo animale è l'orso e il suo potere è conservare, non nel senso di mantenere qualcosa di immutabile, di rigido e di fisso, ma come un momento di riflessione prima di un momento di cambiamento, un'accettazione.
La Ruota di medicina mostra all'uomo il percorso interiore per affrontare i processi interiori del cammino: il tempo dell'inverno, dell'attesa, che prepara a un nuovo ciclo di vita e di esperienze, il loro svilupparsi e fiorire e la riflessione su di esse per trarne insegnamenti per il nuovo ciclo a venire.
Ed inserisce l'essere umano in una visione più ampia e complessa della sua esistenza sulla terra, in cui c'è consapevolezza del percorso e soprattutto responsabilità. All'interno di un cerchio, non c'è parte che sia superiore alle altre, che possa dominare, o autoarrogarsi un diritto di superiorità, ognuna è specchio per le altre parti, creata dal Grande Mistero, che apparve agli uomini in terre diverse sulla terra, e in forme diverse ed insegnò a loro a vivere in armonia e bellezza.
Le potenze della terra e del cielo dal centro del Cerchio creano la vita e la possibilità di sopravvivenza della vita stessa - l'inverno con la neve in cui la terra dormirà per darci fiori in primavera, frutti in estate, provviste in autunno quando il sole tramonta e viene il momento delle cerimonie, per entrare in contatto con il mondo spirituale ' e allo stesso modo accompagnano la vita dell'essere umano.
La memoria non ricattura mai la realtà. La memoria ricostruisce. Tutte le ricostruzioni cambiano l'originale, diventando quadri di riferimento esterni che inevitabilmente si discostano dal vero.
-- Il Manuale del Mentat - (Gli Eretici di Dune - Cap.38 - pag.457 - Ed.Nord)