Il Punto di Partenza nasce dalla realtà dei nostri giorni e d'un tratto, come un flash improvviso, siamo catapultati nell'Altrove, a misurarci, con i nostri pregi e difetti di questa civiltà moderna, nelle vastità desolate e ululanti di venti sabbiosi d'un deserto più arido dello stesso Sahara, più rovente delle fiamme d'un falò, più affascinante di un'oasi ricca d'acqua.
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Non capisco. Ero certo di entrare nell'ufficio postale per il pagamento dell'ennesima bolletta e, invece di entrare nella lunga stanza colma di gente vociante, mi ritrovo nella penombra di quella che mi sembra essere una specie antro, caverna, spelonca, non so. Francamente non mi pare d'esser caduto e di d'aver battuto la testa e di star delirando in qualche sogno particolarmente lucido. Mi sento reale e la sensazione che provo è... come di "antichità "... sì, provo proprio questa sensazione. Forse sono dentro un antico sepolcro di cui intravedo, più in fondo, la fievole luminosità di un'uscita.
ATTENZIONE: prima di esprimere Vs. parere, accertatevi di aver letto fino all'ultima pagina aperta del topic. Controllate sempre il numero delle pagine...
Ogni vostro intervento è una linea di "febbre" in più nel "termometro" della vostra "dunite" _________________
Come mio consueto...ero al lavoro nella fabbrica dove faccio il povero operaio....quando....guardandomi attorno, vedo figure vestite in modo strano......armate sino ai denti...cominciare a menare a destra e a manca.....stranito guardavo lo svolgersi della cosa...per poi dirmi dentro me stesso........sto sognando ad occhi aperti....
Bene, bravo Zio Vlad! Vedo che ti sei subito calato con successo in quest'avventura la quale, ripeto, si svolge su qualsiasi luogo vi piaccia di Arrakis: Poi, man mano che si sviluppa il corso delle nostre storie parallele, è possibile che avvenga un'interazione tra i nostri "simulacri" nel futuro, ovvero un incontro fra di noi "alieni" sbalzati su un mondo alieno dal nostro attuale modo di vivere.
e continuando a sognare vedevo che non ero un uomo libero come lo ero pochi minuti preima....Portavo delle catene ed invece di stare nella mia solita macchina per la produzione...ero davanti ad una enorme lastra di marmo...o forse vetro non saprei....rossa come il sangue...il sangue che cominciavo a vedere zampillare da alcune teste fracassate mi pare da soldati.......
stavo passeggiando da solo, nel silenzio rumoroso della città , sul lungomare. Il desiderio di alienarmi dalla città , almeno per qualche istante,perdendomi in tumutuosi pensieri personali e desideri di essere altrove mi guidava. Almeno fino a pochi istanti fà . Mentre m'incamminavo lungo il molo quella bagliore... accecante ... quel sibilo assordante...
I radicali vedono sempre le cose in termini troppo semplici, bianco e nero, bene e male, loro e noi.
Affrontando in questo modo le questioni complesse, spalancano la strada al caos.
L'arte del governo è il dominio del caos.
-- Leto II (L'Imperatore-dio di Dune - cap.2 - pag.23 - Ed.Nord)