Posted: 10 Ago 2004 - 17:57 Post subject: Post subject: Scytale
Cercavo delle informazioni storiko/mitologike x il mio nuovo libro ed nel mio fedele compagno "Mythos" (di Fernando Palazzi, Edizioni scolastiche Bruno Mondadori) ho trovato questo:
scitale: bastoncino rotondo usato dagli efori di Sparta per inviare ai loro generali messaggi segreti [...].
Ho fatto un'incursione sul mio vocabolario di Greco e ne è uscito lo SKYTALH (scitali).........qlcs a k fare cn 1 certo maestro dei tleilaxu??? In fondo anke lui portava qualcosina nel petto....
Interessante caro Derviscio , in effetti avevo una mezza, nebulosa conoscenza di questo termine e, dopo una ricerchina con SanGoogle , ho trovato conferma a quanto da te esposto:
I perchè della crittografia - 2500 anni di storia.
L'origine della crittografia è probabilmente databile all'inizio dell'esistenza umana, nata nel momento in cui le persone impararono a comunicare tra loro. Di conseguenza hanno poi dovuto imparare ad assegnare dei significati ai termini in uso, anche per garantire una certa segretezza nel loro modo di comunicare. Tuttavia il primo uso deliberato di tecniche di crittografia è attribuito ai primi Greci, attorno all'anno 6 A.C.: uno stelo, noto come "scytale", era utilizzato come metodo di codifica e decodifica. Lo scrivente avvolgeva un pezzo di carta attorno allo stelo e, su questo, longitudinalmente vi scriveva il messaggio. A quel punto srotolava la carta e la inviava al ricevente. Per la decodifica del messaggio era necessario conoscere l'esatto diametro dello stelo - che quindi fungeva da chiave segreta - o non sarebbe stato possibile legger correttamente il testo contenuto. In un periodo successivo l'esercito romano utilizzò l'algoritmo di codifica di Cesare (si trattava di un algoritmo basato sullo slittamento di 3 lettere).
C'è in ciascuno di noi, una forza antica che prende e una forza antica che dà.
E' già difficile per un uomo affrontare quel luogo, dentro di lui, dove regna la forza che prende.
Ma gli è quasi impossibile contemplare la forza che dà, senza trasformarsi in qualcosa di diverso da un uomo.
Per una donna, la situazione, è esattamente il contrario.
Queste cose, dentro di noi, sono così antiche che si sono diffuse in ogni nostra cellula.
Noi siamo modellati da queste forze. Possiamo sempre dire a noi stessi: "Sì, capisco come tutto ciò sia possibile".
Ma quando guardiamo dentro di noi e dobbiamo affrontare le forze primordiali della nostra stessa esistenza, allora noi comprendiamo il pericolo. Sappiamo quanto è facile essere travolti e distrutti.
Il più grande pericolo per Colui che Dà è la Forza che Prende.
Il più grande pericolo per Colui che Prende è la Forza che Dà.
E' facile essere sopraffatti dall'una come dall'altra.
Io sono esattamente al centro.
Non posso dare senza prendere e non posso prendere senza dare.