Ebbene, confesso che speravo che qualcuno si cimentasse inviando una creazione in forma poetica. Io sono tentata ma le mie poesie mi sembrano tutte sghembe.
Speravo proprio in una poesia con i versi liberi, liberi ma guidati da una ritmica interna nella migliore tradizione della poesia contemporanea.
Così leggendo questo vero e proprio canto mi rimangono nella testa le sue strofe scandite saggiamente dai verbi coniugati all'imperativo presente (hic et nunc...) isolati all'inizio della strofa.
Anche gli spazi bianchi e le pause fanno parte di una poesia, come nello spartito musicale dove anche i silenzi vengono segnalati e costituiscono la melodia insieme alle note.
Personalmente apprezzo molto gli a capo, i versi spezzati, ritmici, senza un metro fisso perché esprimono molto bene i moti dell'anima, irregolari come i singhiozzi (di gioia o di dolore), senza nulla togliere alla gloriosa tradizione della metrica e della rima!!
La poesia è difficile da comporre anche se non si segue un metro fisso e non si è vincolati dalla rima. E' difficile.
Ma quello che ci hai scritto, Sudrak, si svolge scorrevole come sgranare una preghiera fra le dita. Un canto che si legge senza difficoltà e perciò immagino sia stato difficile comporlo. I miei complimenti sia per il contenuto che per la forma!