Posted: 16 Giu 2005 - 21:46 Post subject: Post subject: Ruota di Medicina
IL SEGRETO DELLA MEDICINE-WHEEL
di Rosalba Nattero
C'è un simbolo preistorico che ricorre in culture diverse e lontane
tra di loro. Un simbolo che nel suo aspetto di base è rappresentato
da un cerchio con un foro al centro, ma che si arricchisce di altri
elementi simbolici che variano a seconda della tradizione di
provenienza.
Questo simbolo grafico lo troviamo sotto numerose spoglie: sotto
forma di graffito, oppure rappresentato da pietre forate all'interno
di templi megalitici; come scultura o petroglifo, o ancora trasposto
in gioiello, il più delle volte costituito da metallo o pietra dura;
ma lo troviamo anche tracciato su terreno, di notevoli dimensioni,
disegnato da pietre allineate. La sua presenza nella storia
dell'uomo risale a tempi preistorici e compare in culture lontane
tra di loro come quella degli indiani d'America e quella dei popoli
del nord Europa.
Per gli indiani, questo simbolo rappresenta la manifestazione di
Wakan-Tanka, che per tutti i nativi d'America è la massima divinità,
il principio su cui si regge tutto l'universo conosciuto.
Interessante notare che Wakan-Tanka significa letteralmente Grande
Mistero, da Wakan (mistero) e Tanka (grande) e sta ad indicare,
secondo la concezione filosofica degli indiani d'America, il grande
abisso che circonda l'uomo, il Mistero da cui ogni cosa proviene e
nel cui Segreto si può trovare un senso alla nostra esistenza. Wakan-
Tanka venne tradotto dai gesuiti "Great Spirit", Grande Spirito,
traduzione che risente dell'influenza cristiana, ma che non rende
l'idea del senso originale del termine.
Il simbolo di cui parlavamo è l'emanazione di Wakan-Tanka e
rappresenta il cerchio sacro all'interno del quale avviene la grande
magia che permette all'universo e all'uomo di esistere.
Questo cerchio viene comunemente chiamato "medicine-wheel", ruota
della medicina, anche questa volta tradotto dai bianchi in modo
inesatto. Questa traduzione ha origine nel fatto che i medicine-men
(gli sciamani) delle varie tribù indiane usavano una pietra forata,
di turchese o lapislazzuli o cristallo di rocca, nelle pratiche
terapeutiche e nei loro riti sciamanici. Ma il significato del
cerchio di pietra è ben più profondo e complesso.
Per comprenderlo bisogna risalire alla concezione filosofica della
cultura degli indiani, molto diversa da quella giudaico-cristiana.
Secondo gli indiani, l'universo, e tutto ciò che esso contiene, è un
processo formativo unitario e continuo. Wakan-Tanka, il principio
creatore, attiva in continuazione una grande magia: quella magia che
permette alla terra, al cielo e a tutto ciò che convive in essi, di
manifestarsi e continuare ad esistere in modo armonico. Questa magia
può avvenire all'interno di un cerchio sacro che ne delimita
l'azione: una sorta di crogiolo alchemico dove avviene il processo
evolutivo universale.
L'uomo può usufruire di tale processo e evolversi a sua volta, a
patto che rimanga dentro il cerchio sacro che protegge la sua
evoluzione. Ma il cerchio sacro rappresenta tutto l'esistere, ecco
pertanto che l'uomo deve rendersi conto che la sua casa è il mondo
intero e i confini del suo universo si perdono nel grande abisso
infinito che lo circonda; solo rendendosi conto della sua dimensione
cosmica l'uomo può espandere la sua coscienza a tutto l'universo. Se
vuole crescere, l'individuo deve guardarsi intorno e prendere
insegnamento dalla terra, dal cielo, dagli astri, dalle nuvole, dal
volo degli uccelli. La presenza di Wakan-Tanka è in ogni cosa, e per
questo ogni cosa è profondamente affratellata all'uomo.
Una variante della medicine-wheel è il cerchio con la croce in
mezzo. I bracci della croce simboleggiano i quattro punti cardinali
e questa variante sta ad indicare, ancor più chiaramente,
l'espansione della coscienza verso tutte le direzioni possibili,
fino ad abbracciare l'intera esistenza.
Interessanti le medicine-wheel formate da grandi cerchi di pietra
(il cui diametro in certi casi supera i 30 metri) con inscritta una
croce, sempre formata da pietre, che si trovano in abbondanza in
Arizona e in particolare nel parco naturale di Sedona, dove,
nonostante vengano periodicamente rimosse dai rangers, le medicine-
wheel si "riformano" misteriosamente nell'arco di una notte.
Il cerchio con la croce inscritta ci porta alla mente un'altra
versione tradizionale della medicine-wheel: ci riferiamo alla croce
celtica dei popoli del nord Europa.
La croce celtica, che nella sua forma più arcaica è rappresentata da
un cerchio esterno con una croce inscritta, e un cerchio interno
vuoto in mezzo, è la rappresentazione grafica di un insegnamento che
si traduce in un complesso simbolismo che nelle scuole druidiche
viene insegnato come la filosofia della "triade", l'aspetto più
sacro dell'insegnamento druidico.
Non staremo, in questa sede, ad addentrarci nell'analisi dei
contenuti della triade, poiché rischieremmo di banalizzarne
l'insegnamento; diremo solo a grandi linee che la croce celtica
contiene le indicazioni per comprendere i tre mondi dell'uomo, il
corpo, la mente e lo spirito, e contemporaneamente esprime un
Segreto che, se svelato, può portare a comprendere l'intima natura
dell'esistenza.
Ma il simbolo della medicine-wheel, o della croce celtica, se
preferite, è la trasposizione di un simbolo molto più antico che
possiamo far risalire alla cultura dello sciamanesimo solare, ovvero
a quella cultura arcaica da cui sono derivate le mitiche civiltà del
passato.
L'arte del megalitismo, traccia evidente di una cultura che
abbracciava tutto il pianeta e il cui popolo è, a detta dei
ricercatori, "venuto dal nulla e scomparso nel nulla", conserva il
simbolo del cerchio sacro nella sua forma più arcaica, sotto forma
di grosse pietre circolari con un grande foro al centro, piazzate
verticalmente sul terreno: famose quelle di Cornovaglia e Bretagna.
Nel patrimonio culturale dello sciamanesimo solare questo antico
simbolo si chiama "shahqt-mar" che tradotto dall'arcaico linguaggio
shannar significa "cerchio sacro". Lo Shahqt-mar, nella sua forma
arcaica un disco con al centro un foro, è stato ripreso da molte
altre culture successive tra cui gli egizi che rappresentavano così
il disco solare, simboleggiante la loro massima divinità, Aton, il
sole.
In questa chiave si potrebbe rivisitare il significato di certi
tumulus circolari e vuoti dentro, come ad esempio quelli
dell'imponente tempio di Clava Cairn, in Scozia. I tumulus sono
stati considerati dagli archeologi come monumenti funerari, anche se
solo in pochi casi sono stati ritrovati resti di sepolture
all'interno; nulla vieta di pensare che in realtà fossero templi di
meditazione, luoghi che, incarnando il significato della medicine-
wheel, tutelavano e custodivano, all'interno di un cerchio sacro, il
lavoro introspettivo dei meditanti.
Anche i Kivas, le stanze cerimoniali degli indiani Hopi,
rispecchiano la simbologia dello Shahqt-mar. I Kivas sono
costruzioni rotonde a più piani, vuote al centro, che simboleggiano
un ideale ponte tra terra e cielo. Nei riti che vi vengono officiati
il celebrante attiva un contatto con l'energia del cuore del pianeta
per mezzo di un foro al centro del piano più basso, che rappresenta
anche il luogo dell' "emersione", ovvero il buco attraverso il
quale, secondo la tradizione, sono "emersi" gli antenati arcaici
della comunità Hopi; all'ultimo piano del Kiva (una terrazza rotonda
a cielo aperto) avviene invece l'attivazione del contatto con le
energie del cosmo. Le mura all'interno del Kiva sono di solito
decorate con varianti simboliche della medicine-wheel raffiguranti
immagini mitologiche.
Con la stessa chiave si potrebbe anche, perché no, rivisitare il
significato delle note coppelle, o ruote solari, che si trovano
abbondanti nelle nostre valli e la cui forma è analoga allo shahqt-
mar.
In definitiva, lo Shahqt-mar, o medicine-wheel, o croce celtica, è
un simbolo esoterico che come tutti i simboli può essere
interpretato a più livelli di approfondimento. Ma l'interpretazione
non può essere di natura intellettuale: la medicine-wheel nasconde
un segreto riferito all'archetipo del Vuoto e alla conquista, da
parte dell'uomo, di tale dimensione.
Un Segreto che è sotto gli occhi di tutti, ma che si svela solo ai
puri di cuore.
Volevo dire che ho conosciuto uno sciamano di Medicina che è riconosciuto in ambito internazionale. Tiene i corsi nella mia città e ho fatto la mia prima capanna sudatoria.
L' esperienza è stata straordinaria. Era la sera di sabato 15/10/2005, temperatura esterna di 8 gradi celsius.
Raggiungo il campo indiano e partecipo al rito di purificazione della capanna. Verso le 19.30 ci spogliamo tutti (si rimane solo il slip) e ci dirigiamo nella capanna. Ero molto emozionato perchè non sapevo cosa mi potesse accadere. Mi hanno solo detto: occhio che sarà molto, ma molto caldo e se avrai difficoltà respiratorie, metti il naso sul fondo della capanna (terra fresca, con delle piume cosparse sul fondo).
La capanna dura 4/4 (est, ovest, sud, nord) dove si fa un viaggio attraverso i propri pensieri, emozioni e ci si apre al Grande Spirito. All' inizio di ogni quarto venivano inserite le pietre calde, dal Maestro di Fuoco, precedentemente depositate sul falò. Successivamente veniva gettata dell' acqua sulle pietre situate al centro della capanna!! Il vapore sprigionato era allucinante ed il calore insopportabile. Saranno stati 60 gradi.
Alla fine di ogni quarto si apriva la capanna per l' ingresso di altre pietre. Il rito è durato oltre due ore e alla fine di esse sono uscito a torso nudo, con freddo e vento che soffiava impetuoso, accaldato e con la testa completamente bagnata (ho anche i capelli lunghi).
C'è da dire che mi sono vestito nella Roulotte del campo e non mi sono preso neppure un raffreddore. Quando ci siamo vestiti siamo andati a mangiare il cibo che abbiamo portato. Era tutto abbondante, tanto che qualcosa è avanzato.
L' appetito non ci manca
I corsi d'acqua si riempiranno di sabbia. Le colture verranno soffocate ed uccise. Gli alberi saranno coperti dalle grandi dune mobili. La morte per sabbia dilagherà fino a quando nelle terre desolate si udrà un sottile segnale. Il segnale del Nuovo Ciclo, l'Avvento del Fattore, l'Avvento di Shaj-Hulud. Sì, sarò io. Il grande verme della sabbia di Dune ascenderà di nuovo dall'abisso. Questa terra sarà di nuovo il regno della spezia e del verme. Molti moriranno. La denutrizione e le vecchie malattie dilagheranno sulla terra, e solo i più resistenti sopravviveranno. I più resistenti e i più brutali.
-- Leto II (L'Imperatore-dio di Dune - cap.15 - pag.109 - Ed.Nord)