La versione originale di questo articolo è disponibile sul sito The Baheyeldin Dinasty. Ringraziamo Khalid Baheyeldin per averci accordato il permesso di pubblicarne la traduzione su Dune Italia.
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Tematiche arabe ed islamiche in "Dune"
Di Khalid Baheyeldin
Chi ha letto il famoso romanzo "Dune" di Frank Herbert sa che l'autore prese la sua analogia per la spezia dal petrolio del Medio Oriente, e che la storia simboleggia la dipendenza dell'Occidente da questa preziosa risorsa e le lotte per controllarla.
Troverete interessante questo articolo sia che abbiate letto i romanzi, o dei loro riassunti, sia che abbiate guardato il film di David Lynch del 1984 e/o le miniserie TV, o anche soltanto giocato ai videogame di Dune.
In questo articolo tenterò di illustrare dettagliatamente a quali fonti Frank Herbert si è ispirato per i suoi nomi, i suoi concetti e i suoi termini. Questo articolo non intende essere una critica letteraria esaustiva e aggiornata dei romanzi, cosa che tra l'altro non posso fare, dato che non li ho letti. Ho visto il film e le miniserie e mi sono piaciuti, e ho letto riassunti dei romanzi. Questo articolo, ad ogni modo, è piuttosto uno studio linguistico ed etimologico dei principali aspetti di Dune pertinenti il Medio Oriente, la cultura araba e l'Islam.
Devo far notare che non tutto ciò che è presente in Dune ha origine araba o islamica. Ci sono sicuramente altre influenze. Per esempio, il nome Atreides è stato preso direttamente dall'Iliade di Omero, ed è quindi derivato dalla mitologia greca. Vladimir è un nome slavo, comune in Russia, che era considerata come l'Impero Malvagio ai tempi della Guerra Fredda. I termini Tleilaxu e Axolotl sembrano avere origine mesoamericana (azteca?). Kwisatz Haderach è una parola ebraica. Anche se questi ed altri termini hanno origini differenti, si può dire che le tematiche arabe ed islamiche sono quelle che Frank Herbert utilizzò più frequentemente nella sua saga di Dune.
Inoltre, Dune non è il solo esempio di come l'Islam e la cultura araba siano presenti nella fantascienza occidentale. Altri esempi di Islam nella letteratura fantascientifica sono stati raccolti da Muhammed Aurangazeb Ahmed.
Introduzione
Per quelli che non conoscono bene i romanzi o il film, ecco un rapido riassunto della trama: sul pianeta Arrakis è presente una risorsa molto preziosa, chiamata melange, o spezia. Essa è disponibile solo su questo inospitale pianeta desertico. La spezia è necessaria per i viaggi spaziali intergalattici. La potente Gilda Spaziale ne richiede in continuazione. Un imperatore controlla l'estrazione della spezia attraverso due famiglie che sono nemiche giurate tra loro, gli Atreides e gli Harkonnen. I nativi del pianeta sono i Fremen, un popolo nomade del deserto che riesce a sopravvivere in questo ambiente ostile. L'imperatore si schiera con gli Harkonnen, e il Duca Leto Atreides, il padre di Paul, viene assassinato. Paul è esiliato, e successivamente stringe un'alleanza con i Fremen, diventando il loro leader. Egli guida il movimento di resistenza contro gli Harkonnen e l'imperatore, reclamando l'eredità della sua famiglia di governatori legittimi. Ci sono altri dettagli sui quali non mi sono soffermato (ad esempio i vermi, Shai-Hulud, ... etc.)
Termini arabi ed islamici in Dune
Per ogni termine elencato viene riportata la sua etimologia in scrittura araba ed alcuni commenti sulla probabile origine.
ABA (عبا): mantello ampio e sciolto, di solito nero, indossato dalle donne Fremen. Il termine sembra essere una derivazione diretta dal moderno "Abaya" عباية, che è stato il vestito delle donne musulmane per secoli. Il termine originale عبا o عباء è come viene riferito nelle fonti arabe classiche.
ADAB (أدب): la memoria ossessiva che si risveglia non richiesta. In arabo, Adab significa "maniere" e anche "letteratura."
ALIA (عالية o علية): Alia è il nome della sorella di Paul, ed era anche il nome di una delle molte regine della Giordania durante il regno di re Hussein. Il nome è la forma femminile dell'"Altissimo". Notare che Tim O'Reilly afferma che Alia era un membro della famiglia del Profeta. Pare che intendesse Ali (maschile). Si è sbagliato, oppure Herbert ha fatto confusione, o forse ancora l'autore di Dune lo ha inteso come un gioco di parole.
ALAM AL-MITHAL (عالم المثال): il mistico mondo delle similitudini, dove non esistono limitazioni fisiche. Il termine sembra essere derivato dalle tradizioni mistiche Sufi. In arabo significa appunto "mondo delle similitudini".
AL-LAT (اللات): il sole originario dell'umanità; usato comunemente per indicare il primario di ogni pianeta. Al-Lat era una delle dee principali dell'età pre-Islamica, l'equivalente della greca Venere.
AMTAL o REGOLA AMTAL (أمثال): regola comune a tutti i mondi primitivi, secondo la quale una cosa dev'essere provata per stabilirne i limiti o i difetti. Comunemente: provare fino alla distruzione. Questo può essere derivato da (Amthal) che in arabo significa "Proverbi", tra le altre cose.
AQL (عقل): la prova della ragione. In origine: le «Sette Domande Mistiche» che iniziano con: «Chi è colui che pensa?» La parola in arabo significa molte cose, per esempio "mente", "logica", "ragione".
ARRAKIS (الرقص): il pianeta conosciuto anche come Dune; terzo pianeta di Canopo. Ho sentito alcuni dire che è derivato dalla parola araba Raqs رقص (danza) con l'articolo "La" preposto, formando ar-rakis الرقص. Comunque ciò vale solo per alcuni dialetti (per sempio non in Egitto). Secondo me, è solo una possibilità remota.
AULIYA (أولياء): tra i nomadi Zensunni, la donna che sta al lato sinistro di Dio. La servitrice di Dio. In arabo, Auliya è il plurale per Wali ولي che significa "alleato" e in alcune tradizioni islamiche "alleato di Dio", grossolanamente tradotto anche come "santo".
AXOLOTL: Le vasche axolotl sono utilizzate dai Tleilaxu per creare i ghola. Il nome è quello di una salamandra e deriva dal linguaggio azteco nahuatl, con "atl" che significa acqua e "xolotl" cane. Deriva anche dal dio azteco della morte Xolotl, il quale -secondo il mito- assunse la forma di un anfibio nel tentativo di scappare dal luogo dove era esiliato, e fu ucciso mentre era in questo stato. Vedi l'articolo Axolotl su Wikipedia.
AYAT (آيات): i segni della vita. La parola ha significato equivalente in arabo, ed è usata spesso nel Corano.
B
BAKKA (بكاء): nella leggenda dei Fremen, colui che piange per tutta l'umanità. In arabo indica qualcuno che piange spesso, e nel primo Islam era riferito a quelli che piangevano per pietàe paura/rispetto di Dio.
BAKLAWA (بقلاو): una pasta densa confezionata con succo di datteri. Nel Medio Oriente odierno c'è una pasta che è fatta con lo sciroppo, ma solo di zucchero (senza datteri). Viene prodotta tanto a nord come in Turchia, quanto nel Levante, in Egitto e nella penisola arabica.
BARAKA (بركة): un santone vivente dotato di poteri magici. In arabo, questa parola significa "benedizioni". Può essere usato come aggettivo per descrivere persone pie, considerate benedette, o per dare benedizioni ad altri.
BASHAR (بشار): spesso Colonnello Bashar; un ufficiale dei Sardaukar, superiore
al colonnello di una frazione di grado nella gerarchia militare standardizzata. Rango creato per i governatori militari dei sottodistretti planetari. (Bashar dei Corpi è un titolo riservato strettamente all'uso militare. Inoltre, uno dei personaggi in Rifondazione di Dune è il Bashar Miles Teg. Bashar è un antico nome arabo in uso almeno dal secolo della prima Hegira. E' ancora utilizzato oggi (per esempio l'attuale presidente siriano si chiama Bashar al-Assad).
BENE GESSERIT (بني جزيرة): la sorellanza alla quale appartiene la madre di Paul è il Bene Gesserit. La frase in arabo significa "Figli dell'Isola/Penisola". La penisola arabica è spesso chiamata "Al Jazirah" (La Penisola). Inoltre, il termine "Beni" può significare discendenza da un villaggio/paese originariamente abitato da una tribù/clan. Ad ogni modo, è possibile anche una spiegazione alternativa, che l'origine sia latina, per cui significherebbe "farà bene", o "avrà ben portato". Forse Herbert stava giocando con le parole, e qui aveva inteso un doppio significato, anche se ne dubito, poichè il Bene Tleilaxu condivide lo stesso prefisso "Bene", ma sembra esser riferito alla storia dell'America Centrale e Meridionale.
BI-LA KAIFA (بلا كي): Amen. (Letteralmente: «Non c'è bisogno di altre spiegazioni»). Nei sermoni teologici islamici, si riferisce ad un'antica disputa riguardo gli attributi di Dio (per esempio faccia, mani, ecc...), e come i differenti gruppi li hanno interpretati. I tradizionalisti scelsero di accettarli così com'erano, 'senza un come'. I razionalisti (es. Mu'tazili) optarono per un'interpretazione allegorica. La frase Bi-La Kaifa significa "senza un come". Non è usato spesso ai giorni nostri, tranne nei circoli teologici. E' sorprendete che Frank Herbert sia venuto a conoscenza di questo termine e che l'abbia utilizzato in Dune.
BLED (بلا): deserto piatto e sconfinato. Potrebbe essere derivato da بلا (Belad), che significa "nazioni".
BOURKA (برقع): mantello isolante indossato dai Fremen in pieno deserto. Nell'arabo classico, Burqu' è una qualsiasi copertura per il viso, usato sia dagli uomini che dalle donne, o anche sugli animali (per esempio in alcune battaglie, quando i persiani usavano gli elefanti, gli arabi applicavano delle maschere ai cammelli in modo che non venissero spaventai). Al giorno d'oggi si riferisce alla veste delle donne. In Egitto, il Burqu' si riferiva abitualmente ad una maschera facciale indossata dalle donne quando erano fuori in pubblico. In altre nazioni come l'Afghanistan (trascritto Burqa in inglese), si riferisce ad un vestito a copertura integrale per le donne, con una zona a rete per gli occhi.
BURHAN (برهان): la prova della vita. (Comunemente: l'ayat e il burhan della vita.) In arabo, Burhan significa "prova", ed era usato dai logici e dai filosofi nei dibattiti dialettici.
C
CAID (قائد): particolare rango di ufficiale Sardaukar dato a un addetto militare i cui compiti consistono prevalentemente nel trattare con i civili. Governatorato militare di un intero distretto planetario. Sopra il rango di Bashar, ma non allo stesso livello di Burseg. La parola araba significa "comandante" o "capo".
CRYSS: il sacro coltello dei Fremen di Arrakis. Viene confezionato in due forme con i denti estratti dai vermi delle sabbie: una è «fissa» e l'altra è «instabile». Un cryss instabile deve trovarsi vicino al campo elettrico di un corpo umano per evitare la disintegrazione. Quelli fissi subiscono un trattamento particolare per garantirne la conservazione. Tutti sono lunghi circa 20 centimetri. In Malesia esiste un pugnale cerimoniale chiamato Keyss dotato di lama ondulata.
D
DAR AL-HIKMAN (دار الحكمة): scuola d'interpretazioni o traduzioni religiose. Nel nono secolo, il Califfo Abbasita al-Mamum fondò un'accademia per le traduzioni e l'insegnamento, e la chiamò Dar al-Hikma, ovvero la Casa della Saggezza.
E
EL-SAYAL (السيال): la «pioggia di sabbia»; una precipitazione di polvere sollevata fino a una quota di 2000 metri (in media) da una tempesta di Coriolis. Gli el-sayal frequentemente trascinano con sé l'umidità fino al livello del suolo. La preposizione "El" in arabo significa "Il". Sayal deriva dalla radice del verbo "scorrere".
ERG (عرق): un vasto deserto a dune, un mare di sabbia. Nei dialetti della penisola arabica, la lettera ق è pronunciata come una G dura. Il significato è lo stesso, e il plurale è عروق.
F
FAI (فئ): il tributo dell'acqua, la principale tassa su Arrakis. Nella legge musulmana, significa entrate provenienti dalle tasse agricole.
FEDAYKIN (فدائيين): «commandos della morte» dei Fremen. Storicamente, un gruppo costituitosi con lo scopo di dare la propria vita per raddrizzare un torto. Sono forze speciali d'assalto dei Fremen sotto il comando di Paul Atreides, delle specie di kamikaze che sanno di potersi sacrificare nella loro missione. Penso che il termine sia stato preso dall'arabo "Feda'yin", usato negli anni '60 per indicare la guerriglia palestinese. Lo stesso termine era utilizzato per le forze speciali di Saddam Hussein.
Da notare che la "k" non è il suono corretto qui, piuttosto dovrebbe esserlo l'arabo "hamza". Alcune culture trasformano la hamza in una k, almeno nello scritto. Per esempio, in Indonesia, Mu'min (credente, fedele) può essere scritto Mukmin. Può essere un altro indizio da dove Frank Herbert ha ottenuto il suo termine?
FIQH (فقه): conoscenza, regola religiosa; una delle semileggendarie origini della religione dei nomadi Zensunni. Il termine è uno di quelli puramente islamici. Trae la sua origine da comprensione.
FREMEN: i Fremen sono stati descritti da Herbert sul modello dei guerrieri nomadi del deserto. Ciò è evidente nel loro tribalismo, nella loro conoscenza del deserto, nel loro codice d'onore ed altro.
G
GHAFLA (غفلة): dilettarsi a tormentare o a preoccupare gli altri. Una persona imprevedibile, di cui non ci si può fidare. In arabo, significa mancanza di attenzione.
GHANIMA (غنيمة): qualcosa che è stato conquistato in battaglia o durante un corpo a corpo. Usualmente: il ricordo di una battaglia, conservato unicamente per ridestarne la memoria. Ghanima in arabo deriva dalla radice GH-N-M, che significa "vincere", "conquistare". Molti nomi propri arabi usano questa radice, come in "Ghanem", "Ghannaam". Se pronunciato con una "i" lunga, potrebbe significare "bottino di guerra". Con una "i" corta, vorrebbe dire "colui che ha vinto".
GHOLA (غول): cloni di altre persone prodotti dal Bene Tleilaxu utilizzando tecniche d'ingegneria gentica. La parola sembra essere derivata dalla creatura della mitologia araba "ghoul", غول.
GOM JABBAR (جبار): il nemico dalla mano levata; specificamente, l'ago velenoso intriso di metacianuro, usato dalle Supervisori Bene Gesserit come alternativa mortale nel riconoscimento della natura umana del soggetto. La strega Bene Gesserit [Gaius Helen Mohiam, N.d.T.] lo usa per minacciare Paul Atreides quando viene introdotto alla prova. Inoltre, Alia usa un Gom Jabbar per uccidere suo nonno, il Barone Vladimir Harkonnen. "Jabbar" potrebbe essere una variante di "Jabar" جبّار, che in arabo significa "possente" o "potente", e nella forma "Al Jabbar" è uno dei nomi di Dio.
GHUFRAN (غفران): Nella cultura Tleilaxu i membri devono essere "purificati" da tutte le idee e peccati comunicabili dopo il contatto con i miscredenti (powindah). Ghufran è sicuramente arabo. Significa "perdono" o "assoluzione". Se un musulmano commette un peccato, chiede perdono a Dio, che può essere chiamato Ghufran (ci sono anche altri termini come Tawbah توبة, ...) Uno dei nomi di Dio nell'Islam è "Al Ghafur الغفور" (l'Assolutore). E' interessante notare che il termine Sukuk Al Ghufran صكوك الغفران è il nome arabo per le indulgenze papali nel '500, con cui il papa "vendeva" certificati di assoluzione ai ricchi in cambio di denaro.
H
HAJJ (حج): viaggio santo. Nell'Islam, questo termine esatto si riferisce al dovere religioso di ogni musulmano, che ha la possibilità fisica ed economicia, di visitare la Mecca almeno una volta nella sua vita, e di partecipare ai rituali con milioni di altri musulmani.
HAJRA (هجرة): viaggio di ricerca. In arabo, Hijra vuol dire immigrazione. Nell'Islam, si riferisce specificatamente all'evento della fuga del profeta Maometto dalla Mecca a Medina. Esso segna l'inizio del calendario islamico.
HAL YAWM (ها اليوم): «Adesso! Finalmente! »; esclamazione Fremen. Questa espressione è utilizzata odiernamente in molte nazioni arabe per dire "oggi".
HARJ (هرج): viaggio nel deserto, migrazione. In arabo, questa parola significa "confusione", riferendosi in particolare a quelle persone che corrono in giro senza ragione quando succede un disastro.
I
IBAD, OCCHI DI (عباد): caratteristico effetto di un'alimentazione ricca di melange, per la quale il bianco e le pupille degli occhi acquistano un colore azzurro cupo (che indica comunque un uso eccessivo di spezia). Ibad può essere derivato dalla parola araba عباد, plurale di عبد, che significa schiavo, o più semplicemente persona.
IBN QIRTAIBA (إبن قرتيبة): «Cosí dicono le sante parole...»: inizio formale di una formula magico-religiosa dei Fremen (derivata dal panoplia propheticus). Ibn significa "figlio di", perciò questo termine potrebbe riferirsi ad una pesona il cui padre si chiama Qirtaiba, autore di questi testi. Qirtaiba potrebbe provenire da قتيبة, un famoso autore, o da قرطبة, che si riferisce a Cordova. Molti autori in materie arabe e islamiche erano originari di questa città, e avevano come titolo قرطبي o Qurtubi.
ICHWAN BEDWINE (إخوان بدو): la fratellanza di tutti i Fremen di Arrakis. Ikhwan significa fratellanza, ed era utilizzato nei tempi antichi, come per esempio per Ikhwan Al-Safa , ma anche oggigiorno, come per l'organizzazione politica Fratellanza Musulmana الإخوان المسلمون. Bedwine potrebbe trarre le proprie origini da beduino o بدويين.
IJAZ (إعجاز): profezia che per la sua stessa natura non si può negare; profezia immutabile. Il termine arabo si riferisce ad un evento miracoloso che non può esser imitato da un falso profeta.
ILM (علم): teologia; scienza delle tradizioni religiose; una delle semileggendarie origini della fede dei nomadi Zensunni. La parola araba significa "scienza" e "conoscenza".
ISTISLAH (إستصلا): regola universale di salvezza in guerra; usualmente, preparazione a qualsiasi brutalità. La parola viene utilizzata nell'arabo moderno (in particolare in Egitto) per indicare il riscatto di un terreno. Può significare anche riforma.
J
JIHAD (جهاد): in Dune, la Jihad viene definita come Guerra Santa. Lo stereotipo contemporaneo di Jihad nei media occidentali consiste in immagini di aeroplani che si schiantano contro edifici, o giovani che si fanno saltare in aria in missioni suicide. Ad ogni modo, in Dune viene conferito un significato più realistico alla Jihad: lotta per la giustizia contro l'oppressione, un combattimento delle masse contro il male, anche grazie alla ribellione od alla resistenza armata. Gli Harkonnen ed i Sardaukar dell'Imperatore sono visti come oppressori, ed i Fremen (specialmente i Fedaykin) si oppongono a loro con la forza. Ciò viene etichettato da Frank Herbert come Jihad, ed è molto vicino al significato reale del termine.
JUBBA (جبة): un mantello per tutti gli usi (può essere regolato per riflettere o assorbire calore radiante, può essere convertito in un'amaca o in una tenda) comunemente indossato su Arrakis sopra una tuta distillante. In arabo si riferisce ad un tipo di veste fluente indossata in molte nazioni, come l'Egitto, specialmente dai laureati dell'università Al Azhar.
K
KARAMA (كرامة): miracolo; un'azione che si origina nel mondo degli spiriti. Nell'Islam, si riferisce ad un evento semimiracoloso compiuto da una persona pia che non è un profeta. Se è coinvolto un profeta, allora è un miracolo.
KHALA (خلا): tradizionale invocazione per calmare gli spiriti infuriati di un luogo appena nominato. In arabo, questa parola si riferisce a spazi vuoti.
KHASADAR (خاصة دار): citazione: "I Khasadar che controllavano tutte le frontiere dei tleilaxu facevano la guardia ai selamlik delle donne." Khasadar sembra essere derivato dal turco. Il suffisso -dar significa "incaricato di..." o "responsabile di..." Per esempio Selahdar سلاحدا vuol dire "incaricato delle armi", Khazendar خازندار "responsabile della tesoreria", ... ecc. Khasa خاصة in arabo vuol dire "privato", perciò Khasadar significa "responsabile della privacy", alludendo a "responsabikle delle donne in famiglia".
Selamlik, nella cultura turca/ottomana (e in quelle da essa influenzate), sono i quartieri degli uomini. Selam è l'equivalente turco per Salam (سلا Pace, chè è il saluto islamico), e -lik è il suffisso che in turco significa "di..." I quartieri delle donne sarebbero chiamati Haramlik, da cui deriva la parola Harem nelle lingue occidentali.
Ci sono palazzi in Egitto che vengono ancora chiamati Salamlek o Haramlek derivati dalla ex famiglia reale (che era di cultura turca ma albanese di provenienza).
KINDJAL (خنجر): spada corta a doppia lama (o lungo coltello) con circa venti centimetri di lama leggermente ricurva. Il termine in arabo significa pugnale, ma pronunciato come Khinjar. La pronuncia kindjal viene usata nel subcontinente indiano per indicare alcuni tipi di spade corte.
KISWA (كسوة): qualsiasi figura o disegno della mitologia Fremen. La parola araba potrebbe riferirsi a كسوة (kiswa) che significa "copertura", alludendo ai vestiti per bambini, o a coperture per edifici religiosi. Potrebbe anche essere derivato da قصة (qissa), "storia".
KITAB AL-IBAR (كتاب العبر): il manuale che unisce le regole della sopravvivenza con quelle della religione, sviluppato dai Fremen su Arrakis. Kitab significa libro, Ibar storie con un insegnamento morale.
KULL WAHAD! (كل واحد): «Sono profondamente commosso!», un'esclamazione di genuina sorpresa, comune fra le genti dell'Impero. Un'interpretazione più stretta è legata al contesto. (Si dice che una volta Muad'Dib abbia visto il pulcino di un falco del deserto rompere il guscio, e abbia bisbigliato: «Kull wahad!»). Il significato letterale in arabo è "chiunque".
KWISATZ HADERACH (قفزة الطريق): «la via più breve». Questo è l'appellativo di cui il Bene Gesserit gratificò lo sconosciuto, che cercò di ottenere con una soluzione genetica: un maschio Bene Gesserit i cui poteri mentali potessero varcare, per costituzione organica, lo spazio e il tempo. Paul Atreides dice di essere il Kwisatz Haderach, un essere supremo. Molti visitatori di questo sito hanno puntualizzato che questo termine significa "scorciatoia" in ebraico, con probabili radici cabbalistiche, da "Kfitsat o Kfitzat Haderch". Kfitz significa "salto" come nella radice araba Q-F-Z قفز. Perciò diverrebbe قفزة الطريق in arabo.
L
LA, LA, LA (لا لا لا): grido di dolore dei Fremen. (Si può tradurre con la negazione finale, un «no» per il quale non c'è appello.) La parola araba (La) significa "no".
LASHKAR (عسكر): da "Gli Eretici di Dune": "Ogni volta che lasciava i mondi interni del Bene Tleilax, Waff si sentiva un Lashkar, un partito di guerra che cercava quella vendetta definitiva che il suo popolo chiamava segretamente Bodal." Lashkar è uno storpiamento di una parola araba, "Al Askar العسكر" che significa "soldati" o "gruppo di soldati" ed è venuto a significare "esercito". E' stato cambiato in Lashkar secondo la lingua Hindi/Urdu. Qui c'è una voce di dizionario sull'etimologia di Lashkar. Cfr. anche il Lashkar-e-Toiba che è salito agli onori della cronaca del Kashmir in questi ultimi anni.
LIBAN (لبان): il liban dei Fremen è un infuso di acqua, spezia e farina di yucca. In origine, una bevanda di latte acido. (Comunemente: birra di spezia.) In arabo, il liban è una gomma ottenuta da una certa pianta con qualità aromatiche e medicinali.
LISAN AL-GAIB (لسان الغيب): «la Voce di un Altro Mondo». Nelle leggende messianiche dei Fremen, quella di un profeta di un altro mondo. Tradotto a volte come «Donatore d'Acqua». Il termine in arabo è composto da due parole. Lisan significa letteralmente "lingua", ma anche "oratore". Ghaib (versione più fonetica di Gabi) significa "ignoto", o "che non è rivelato", o ancora "cose che accadranno nel futuro, inintellegibili per noi". Uno dei punti basilari della fede musulmana è la credenza secondo cui solo Dio sa cosa è nascosto nel futuro.
M
MAHDI (مهدي): nelle leggende messianiche dei Fremen, «Colui che ci condurrà al paradiso.» Paul Atreides, la figura centrale del romanzo di Dune, figlio del Duca assassinato, viene esiliato con sua madre, riesce a scappare, e dopo un confronto con i Fremen, guadagna il loro rispetto, diventando il loro leader nella lotta contro i malvagi Harkonnen. Viene chiamato Mahdi. Nell'Islam, il Mahdi ("Colui che è ben guidato") è una figura messianica completamente umana, che viene a "riempire il mondo di giustizia" dopo molti anni di ingiustizie. Il punto di vista su questa faccenda dell'Islam Sunni differisce un po' da quello Shia, ma entrambi sostanzialmente concordano. Il Mahdi è una figura più importante nello Shia che nel Sunni, dove viene spesso negata e attribuita a leggende e miti.
MAULA (مولي): schiavo.
MIHNA (محنة): la stagione delle prove per i giovani Fremen che vogliono diventare uomini. In arabo significa "prova" o "ordalia".
MISH-MISH (مشمش): albicocche.
MISR (مصر): termine storico degli Zensunni (Fremen) per designare se stessi: «Il Popolo. » Misr è l'Egitto, ma vuol dire anche "stato" o "paese".
MU ZEIN WALLAH! (مو زين و الله): nel tradizionale inizio della maledizione di un Fremen contro un suo nemico, Wallah accentua l'espressione Mu Zein, e il significato complessivo è «Niente di buono mai stato buono, buono a niente!» In arabo, Mu Zein vuol dire, letteralmente, 'non buono', e wallah è un'esclamazione conlusiva riflessiva, che significa "lo giuro su Allah". Questo termine è usato nell'arabo moderno in alcune nazioni (Arabia e Levante)
MUAD'DIB (مؤدب): il soprannome che Paul sceglie nella storia è Muad'Dib, e viene narrato che è il nome del topo canguro del deserto che esce di notte alla luce lunare. Anche se la pronuncia inglese di questa parola induce ad una "i" lunga, c'è una parola in arabo quasi uguale (Mu'adib), che significa "precettore" o "insegnante". Era consuetudine dei Califfi, i governatori del mondo musulmano, di assoldare un Mu'adib per educare i loro figli. L'usanza sembrava essere comune anche negli altri ceti sociali.
MUDIR NAHYA (مدير ناحية): il nome dato dai Fremen a Beast Rabban. Il nome è sinonimo di «Governatore Demonio». Il termine Mudir in arabo moderno significa "manager", ed è probabilmente derivato dal turco, e Nahya significa "distretto" o "provincia".
N
NAIB (نايب): Paul incontra i rappresentanti delle tribù Fremen. Vengono chiamati Naib. Sono coloro che hanno giurato di non farsi mai prendere vivi dal nemico, facendo così il giuramento tradizionale di un capo Fremen. Questa è una parola araba نايب che significa "deputato". Viene utilizzata oggi per indicare i membri del parlamento delle nazioni arabe.
NAYLA (نائلة): Nayla è il nome di una delle Ittiointerpreti dell'Imperatore-Dio Leto II. E' un antico nome femminile arabo, ed anche il nome di una dea pre-islamica. Nelle società contemporanee, sia la forma maschile نائل che femminile نائلة del nome sono usate con il suono ئ al posto del ي, e quindi identico al nome Nayla.
O
OTHEYM (عثيم): Otheym è uno dei Naib. Il suo nome deriva da عثمان, diminutivo di uno dei compagni del profeta Maometto e suo terzo successore.
P
PADISHAH (بادشاه): il titolo dell'Imperatore Shaddam IV è Padishah. Sia il Sultano Ottomano della Turchia che lo Shah dell'Iran avevano il titolo di Padishah, che significa "governatore; monarca; sovrano".
PORTYGULS (برتقال): arance. In arabo, le arance sono conosciute come "bortoqal". Il nome è derivato dall'antico Portogallo, chiamato in latino Porto Callis.
POWINDAH: la cultura tleilaxu definisce powindah gli stranieri. Il nome trae le sue origini da come vengono chiamati i nomadi afghani.
Q
QANAT (قناة): Ne "I Figli di Dune" il qanat è un canale aperto per trasportare in condizioni controllate acqua attraverso il deserto. C'è una parola identica in arabo che vuol dire "canale", come ad esempio nel Canale di Suez قناة السويس. L'origine della parola qanat è la punta dritta di una lancia.
QUIZARA TAWFID (؟ تفويض): preti Fremen (dopo Muad'Dib). Il termine arabo Tafwid significa "delegare".
R
RABBAN (ربان): Rabban ربان è la parola, in arabo moderno, che designa il timoniere di una nave.
RAMADHAN (رمضان): periodo contrassegnato, in un'antica religione, da digiuno e preghiera; tradizionalmente, il nono mese del calendario solare-lunare. I Fremen l'osservano basandosi sul ciclo dell'attraversamento del nono meridiano da parte della prima luna. Nel calendario lunare musulmano, il nono mese è il periodo di digiuno chiamato Ramadan.
RAZZIA: Un'incursione di guerriglia. Ho notato che questo termine è usato nelle discussioni moderne per riferirsi alle prime battaglie musulmane. Sembra che la parola abbia radici arabe, da Ghazwa غزوة che vuol dire campagna militare o battaglia su piccola scala. In italiano, il significato è "spedizione guerriera in territorio nemico per saccheggiare" (grazie a Marco Calvani).
RUH, SPIRITO (روح): nella credenza dei Fremen, quella parte dell'individuo che ha sempre le sue radici (ed è capace di percepirlo) nel mondo metafisico. La parola Ruh significa anima o spirito in arabo.
S
SARFA (صرفة): l'atto di voltare le spalle a Dio. Il termine è l'equivalente arabo per "abbandono", "partenza".
SAYYADINA (سيدنا): accolita della gerarchia religiosa dei Fremen. Il titolo dato alla madre di Paul tra i Fremen è quello di "Sayyadina". Viene detto che significa "amica di Dio". La parola è derivata chiaramente da "Sayyed" سيد, "padrone" in arabo, che è un titolo dato a varie classi del popolo, dai discendenti di nobili ai chierici ai sedicenti santi. Il termine così com'è usato nel romanzo è più maschile però!
SELAMLIK (سلامليك): camera delle udienze imperiali. Il termine era utilizzato in Turchia ed in Egitto per indicare quella parte di palazzo che poteva essere frequentata dai visitatori. La parola sembra essere di origine turca.
SHAH-NAMA (شاه نامة): il semileggendario Primo Libro dei Nomadi Zensunni. Esistono veramente dei libri con quel titolo, che narrano le vite e le imprese dei re persiani (in particolare, quello di al-Firdawsi è il più famoso).
SHAI-HULUD (شئ خلود): il verme delle sabbie di Arrakis, il «Vecchio del deserto», il «Vecchio Padre Eternità», il «Nonno del Deserto». Questo nome, pronunciato con un certo tono o scritto con l'iniziale maiuscola, designa la deità terrena delle superstizioni familiari del Fremen. I vermi delle sabbie crescono fino a raggiungere dimensioni gigantesche (esemplari lunghi 400 metri sono stati visti nelle profondità del deserto) e vivono molto a lungo, a meno che non siano uccisi dai loro simili o non finiscano annegati nell'acqua, che per essi è un veleno. La maggior parte della sabbia esistente su Arrakis probabilmente è stata prodotta dall'azione dei vermi. In arabo, il nome può essere diviso in "Shai" ("cosa") e "Hulud" ("eterna" o "eternità").
SHAITAN (شيطان): ne "Gli Eretici di Dune", Sheeana continua a chiamare i vermi delle sabbie Shaitan. Questa parola in arabo significa "Satana" o "il Diavolo". E' anche preso in prestito dall'Hindi con lo stesso significato.
SHARIA (شريعة): parte del panoplia propheticus che determina i rituali superstiziosi. Nell'Islam, questo termine si riferisce alle leggi religiose.
SIETCH (سيق): «Luogo dove ci si riunisce in momenti di pericolo». Poiché i Fremen sono vissuti per lungo tempo esposti a pericoli, il termine viene comunemente usato per designare qualsiasi caverna abitata da una delle loro comunità tribali. E' interessante notare la somiglianza tra Sietch e "Seeq", che è uno dei nomi arabi dell'antica città di Petra, raggiungibile solo tramite uno stretto passaggio.
SIHAYA (سياحة - صحة): la primavera del deserto, per i Fremen, con implicazioni religiose che indicano l'epoca della prosperità e il «paradiso promesso». Il termine sembra avere origini arabe. Potrebbe essere سياحة siyaha (girovagare, turismo), o صحة (salute).
SIRAT (صراط): un passaggio della Bibbia C.O., il quale descrive la vita umana come un viaggio attraverso uno stretto ponte (il Sirat) con «il paradiso alla mia destra e l'inferno alla mia sinistra, e l'Angelo della Morte alle mie spalle». Il termine Sirat nell'Islam si riferisce ad un passaggio tra Inferno e Paradiso che le persone dovrebbero attraversare il giorno del giudizio. Il concetto non è esclusivo dell'Islam, è presente anche nell'insegnamento di Zoroastro.
SOO-SOO SOOK! (سوق): grido dei venditori d'acqua di Arrakeen. Sebbene la parola araba per "mercato" sia "suk" o "sook", l'origine di questa frase è probabilmente turca. Là i venditori ambulanti gridano "Su, soğuk su" per intendere "Acqua! Acqua fresca!" Altri urlano "Suyu" per dire "bevanda" o "succo". Grazie a Sven Holstrom dalla Svezia per il messaggio sul blog riguardo questo argomento.
SUBAKH UL KUHAR (صباح الخير): "Come stai?" saluto Fremen. Nell'Egitto odierno questo è il saluto mattutino, che significa "Mattino di buone cose". La sua pronuncia dovrebbe essere "Sabah El Kheir".
SUBAKH UN NAR (صباح النور): "Sto bene, e tu?" la risposta tradizionale. In Egitto è la risposta ad un saluto, che significa "Mattino radioso". La sua pronuncia corretta dovrebbe essere "Sabah El Nour".
T
TAHADDI AL-BURHAN (تحدي البرهان): una prova definitiva per la quale non può esserci appello (solitamente perchè porta alla morte o alla distruzione). In arabo significa: "Sfida per la Prova".
TAHADDI, SFIDA (تحدي): sfida Fremen in un combattimenti mortale, solitamente per provare alcune caratteristiche primarie. La parola Tahaddi significa "sfida" in arabo.
TAQWA (تقوى): letteralmente: "il prezzo della libertà". Qualcosa di grande valore. Ciò che una divinità chiede ad un mortale (e la paura provocata dalla richiesta). In arabo e nell'Islam significa "pietà".
THUFIR HAWAT (ظفير حواط): il nome potrebbe avere etimologia araba. Thufar ظفار è una località dello Yemen. Potrebbe derivare da ظافر "Thafir" che vuol dire "vittorioso". Hawat può essere حواط o di etimologia simile.
U
ULEMA (علماء): un dottore di teologia Zensunni. La parola in arabo è plurale e significa "scienziati", ma anche "eruditi", sia in materia religiosa sia negli affari mondani. Il singolare è ALEM .
UMMA (أمّة): un membro della fratellanza dei profeti. (Un termine di disprezzo nell'Impero, per indicare qualsiasi "selvaggio" che si dà a predicazioni fanatiche). In arabo, questo termine significa "nazione" o "popoli".
USUL (أصول): presso i Fremen: "la base del pilastro". Questo è il nome che il capotribù Fremen Stilgar dà a Paul. La radice araba A-S-L أصل significa "base". Usul è il plurale, e viene usato per "fondamenti", "principii" così come "metodi". Per esempio Usul Al Fiqh أصول الفقه è la scienza dei fondamenti di giurisprudenza.
W
WALI (ولي): un giovane Fremen. In arabo è il singolare di Auliya (vedi).
Y
YA HYA CHOUHADA (يا حي الشهداء): "Lunga vita ai guerrieri!" il grido di battaglia dei Fedaykin. Ya (adesso) in questa frase viene enfatizzato dalla forma hya (l'adesso esteso a sempre). Chouhada (guerrieri) porta il significato aggiunto di combattenti contro le ingiustizie. C'è una distinzione in questo termine quale specifica che i combattenti non stanno lottando per una cosa qualsiasi, ma si sono consacrati ad una causa ben precisa -- e a quella soltanto. In arabo, Chouhada (o Shuhada) significa "martiri".
YA! YA! YAWM! (يا يا يوم): cadenza musicale dei Fremen usata durante i momenti di profondo significato rituale. La radice di Ya significa "Ora presta attenzione!" La forma Yawm è un termine modificato per indicare un'urgenza immediata. La cadenza viene solitamente tradotta in arabo come "Ora, ascolta qui!". In arabo, Ya è un intercalare per chiamare qualcuno, come "Hey, John" in inglese. Yawm è "giorno". Ya Yawm può significare "Oh, che giornata!".
Z
ZENSUNNI (سني): Combinazione di due concetti, Zen e Sunni سني che è il ramo più seguito dell'Islam (circa il 90%). In Dune, sono i seguaci di una setta scismatica che si distaccò dagli insegnamenti di Maometto (il cosiddetto "Maometto Terzo") nel 1381 B.G. circa. La religione Zensunni è nota soprattutto per la sua enfasi sul Mistico e sul ritorno alle "usanze dei padri". La maggior parte degli studiosi indicano Ah Ben Ohashi come leader dello scisma originale ma esistono degli indizi secondo cui Ohashi può esser stato semplicemente il portavoce maschio della sua seconda moglie, Nisai.
Altre considerazioni
Concubine e Poligamia
Nel romanzo compare l'antica pratica semitica del concubinato. Il Duca Leto Atreides ha come concubina Jessica, così come Paul ha Chani. Inoltre, Paul sposa la Principessa Irulan.
Costumi
Alia, la sorella minore di Paul, è vestita con una copertura alla testa che è praticamente identico al moderno Hijab indossato dalle donne musulmane. In una scena, Chani indossa un velo integrale che ricorda quelo usato in alcune società islamiche dei giorni nostri (ad esempio quella dell'Arabia).
Caladan
Heath Sias ha puntualizzato che Caladan, il pianeta dal quale provengono gli Atreides, potrebbe esser derivato da Kaledan, la leggendaria isola dove i fratelli Grimm ambientarono la storia di Omar e Sheherazade.
Heath inoltre dice:
E' interessante notare le somiglianze tra il pianeta Caladan e l'isola Kaledan. Entrambi i nomi designano mondi circondati dall'acqua, ed entrambe le storie iniziano in un castello anonimo all'interno di quel mondo. ci sono anche somiglianze sorprendenti tra i personaggi di Paul Atreides e del Principe Omar. Entrambi sono principi nel loro diritto, vicini all'età per governare, intelligenti e curiosi. Entrambi crescono in un ambiente simile e lasciano la loro casa per un mondo lontano dove trovano il loro vero amore (e qualcosa di più nel caso di Paul).
Sono affascinato. L'uso estensivo da parte di Frank Herbert di riferimenti storici, religiosi e mitologici fu una cosa puramente intenzionale, o fu il risultato di una personalità acculturata e di un'influenza Shakespeariana nella trama? Suppongo, come dici tu, che "L'ultima parola spetta a Frank Herbert stesso".
L'ispirazione dei fratelli Grimm è chiaramente presa da "Le Mille e una Notte", ma questo particolare racconto ed il luogo descritto non sono menzionati nelle "Mille e una Notte", e di conseguenza non posso dire quale sia l'origine araba. Forse Frank Herbert venne a conoscenza di questa storia durante la sua gioventù, e da lì prese la sua metafora di Caladan.
Conclusioni
Dune è l'esempio più evidente di come l'Islam e la cultura araba vengano utilizzati nei libri di fantascienza occidentali. Come nota di chiusura, pare che Frank Herbert fosse familiare con le culture mediorientali e con la religione islamica. La maggior parte della terminologia non la usò nel contesto più corretto. Ciò probabilmente è dovuto al fatto che l'autore non la conosceva completamente, oppure per la cambiò deliberatamente per adattarla al suo romanzo. Riterrei anche che Herbert venne a conoscenza dell'Islam Sciita, dove il termine mahdi ha un significato molto più profondo che nell'Islam Sunnita. Non si può trascurare, infine, anche l'influenza del Sufi.
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Traduzione: Rymoah
Altri Link
- Articolo in lingua originale (apparso originariamente sul sito The Baheyeldin Dinasty)