Achlan, Wasachlan! DuneItalia - Nuovo sito | Gli Archivi di Dar-es-Balat | Forum 01 Gen 2021    

Menu




Fremen, derviscismo e l'uso delle droghe
Dune Italia Forum Index » Il Sietch » Fremen, derviscismo e l'uso delle droghe
View previous topic :: View next topic  
Author Message
Srell
Infiltrato
Infiltrato


Joined: 29 Lug 2004
Posts: 1153

 Post Posted: 29 Lug 2004 - 17:45     Post subject: Post subject: Fremen, derviscismo e l'uso delle droghe

Sappiamo bene che Dune è un romanzo allegorico: le popolazioni arabe in lotta contro i grandi del petrolio, i vermi come gli oleodotti, melange/petrolio ecc.ecc....
Volevo porre la riflessione sull'Orgia del Sietch: i fremen bevono l'acqua della vita, dopo che la Sayyaddina ha trasformato la bile del verme annegato (quindi con piccole percentuali di melange) in una droga accettabile per l'organismo umano, e si lanciano in una frenetica danza. In house harkonnen veniamo a sapere k la suddetta sostanza (se non trasformata) porta alla pazzia, fa venire delle visioni tipiche delle sostanze psicotrope. Quindi: fremen = dervisci (setta musulmana che si pone in contatto con Dio tramite la danza), ed acqua della vita=hashish, sostanza il cui nome è di origine araba (da quì il termine assassino) ed il cui utilizzo "puro" (senza ciè assumerlo con altre sostanza, come oggi avviene con il tabacco) può portare ad allucinazioni varie...
Ha 1 senso secondo voi?
 Back to top »
View user's profile
SudrakAlSalik
Saggio
Saggio


Joined: 28 Mag 2004
Posts: 4042
Location: Arrakeen - Regnum Siciliae

 Post Posted: 30 Lug 2004 - 12:27     Post subject:

In effetti è opinione abbastanza diffusa quella di paragonare l'Acqua della Vita agli effetti psicotropi dell'hashish... ma, a mio modesto avviso, mi pare un raffronto superficiale, in quanto, mentre questo proviene (correggimi se sbaglio) dalla raffinazione degli estratti d'una particolare pianta con l'effetto di indurre i famosi Ashashin in uno stato di "automazione" rivestita di fanatismo devastatore, agli ordini inappellabili del Veglio della Montagna, l'Acqua della Vita è una sorta di siero ricavato dalla morte per annegamento del Piccolo Creatore e, una volta diluito a livelli innocui per la salute umana, somministrato ai partecipanti della Cerimonia dell'Orgia Tau, presieduta e compartecipata da una Reverenda Madre che ha preso una dose maggiore della W.O.L. in funzione oracolare.
I partecipanti all'Orgia Tau, per quanto ne sappia, non fanno danze sullo stile dei Dervisci che girano vorticosamente su sé stessi con le caratteristiche gonne a ruota, in una accelerata ascesa verso il sentire divino. Credo, dalle descrizioni che ne ha dato FH, che si limitino a degli ondeggiamenti da seduti e occasionalmente in accoppiamenti promiscui che non hanno alcun valore affettivo, ma che fanno parte della generale eccitazione della Cerimonia. Diciamo, un pò alla lontana, sullo stile delle orge dionisiache e del culto della Grande Madre, tralaltro anch'essa presente in questo universo duniano.

_________________


Hic Sunt Ignoti Mundi

Sudrak Al Salik - Nomade Stellare Zensunni
 Back to top »
View user's profile Visit poster's website MSN Messenger ICQ Number
Il_Gobb
Milite
Milite


Joined: 29 Mag 2004
Posts: 846
Location: Giedi Primo

 Post Posted: 30 Lug 2004 - 18:15     Post subject:

Più che una metafora la riterrei un'analogia. In ogni cultura umana storicamente conosciuta si è fatto e si fa uso di sostanze psicotrope a scopo sciamanico, medicinale, ricreativo. Guardate la cannabis da noi: gli usi medicinali e ricreativi sono diffusissimi, ed ha persino conservato una parte del suo aspetto rituale perché è tuttora considerata una droga "sociale".

Il primo tipo di uso, sciamanico, è quello rappresentato in "Dune".
L'Orgia Tau è, letterariamente, la conseguenza dell'esistenza della Spezia e dell'Acqua della Vita... mi spiego: Herbert, da bravo antropologo (mi ricordo che fosse autodidatta in materia, ma se sbaglio correggetemi!), non poteva ignorare il fatto poco sopra esposto. In una società tribale, dai forti connotati religiosi e mistici, come quella Fremen (dovuta a diversi elementi, come una discendenza dalle religioni Buddista e Islamica, nella fattispecie Sunnita, e alla vita in un ambiente particolarmente duro, cosa che molto spesso stimola l'immaginazione di chi lo abita) era praticamente inevitabile che ci fosse un uso della droga estremamente diffuso...
Infatti la WOL è utilizzata in un particolarissimo e unico rito di passaggio, pregno di significato per la vita di tutto il Sietch, mentre la Spezia è la droga medicinale compagna di tutti i fremen dal loro primo giorno di vita. Ovviamente tutto questo rappresenta anche, come se non bastasse, un fortissimo legame con Shai-Hulud e con le sabbie di Arrakis, che Herbert esprime proprio nel modo in cui si è sempre espressa perm olte altre società tribali... prendiamo gli indiani Oglagla, per esempio, e la mitologia pellerossa in generale con il loro legame con le visioni e la terra su cui vivevano, un legame affettivo al punto da sentirla come 2madre" e non come una proprietà.

Secondo me Herbert, conoscendo tutto questo, ha semplicemente "fatto i suoi calcoli": data l'esistenza del melange, dato l'ambiente in cui si sviluppa, una società Fremen sciamanica era praticamente "inevitabile"...
_________________
The slow blade penetrates the shield.
 Back to top »
View user's profile Visit poster's website
SudrakAlSalik
Saggio
Saggio


Joined: 28 Mag 2004
Posts: 4042
Location: Arrakeen - Regnum Siciliae

 Post Posted: 31 Lug 2004 - 09:01     Post subject:

Bravo Gobb! E' un ragionamento che non fa una grinza...(^__^)
_________________


Hic Sunt Ignoti Mundi

Sudrak Al Salik - Nomade Stellare Zensunni
 Back to top »
View user's profile Visit poster's website MSN Messenger ICQ Number
Srell
Infiltrato
Infiltrato


Joined: 29 Lug 2004
Posts: 1153

 Post Posted: 01 Ago 2004 - 22:15     Post subject:

d'accoirdo col gobb
 Back to top »
View user's profile
Dune Italia Forum Index » Il Sietch » Fremen, derviscismo e l'uso delle droghe
All times are GMT
Page 1 of 1






Citazioni

Il tempo è una misura dello spazio, allo stesso modo in cui lo è un telemetro. Ma lo stesso atto di misurare ci imprigiona nello spazio che misuriamo.

-- Leto II (I Figli di Dune - cap.39 - pag.259 - Ed.Nord)