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Dante "stupefacente"
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SudrakAlSalik
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 Post Posted: 03 Feb 2007 - 20:50     Post subject: Post subject: Dante "stupefacente"

Italia. Studiosa: Dante consumava cannabis



'Non solo e' possibile ma probabile'. Giulio Leoni, professore di letteratura italiana che per Mondadori ha scritto tre libri su Dante 'investigatore', non ha dubbi sul fatto che il Divin Poeta abbia consumato stupefacenti come sostiene in prima pagina il 'Times Literary Supplement'. 'Dante drogato' e' il titolo con il quale la rivista recensisce il libro di una delle massime dantiste inglesi, Barbara Reynolds, che ha recentemente pubblicato 'Dante: the poet, the political thinker, the man'. Uno studio di circa 500 pagine che scandaglia minuziosamente la vita e le opere di Dante.
'La dantistica ufficiale ha lasciato in ombra molti aspetti della vita di Dante. E' stato imbrigliato dalla critica accademica, quasi tutta di impianto cattolico, che lo voluto un po' imbalsamare come grande poeta della cristianita'. E cosi' anche Dante come persona ha avuto questa sorte'.
'Eppure sono temi che si discutono da piu' di un secolo. Gia' nell'antichita' si conoscevano le particolarita' di alcune piante; dall'oppio alla cannabis. Dante da giovanissimo si iscrisse all'arte degli speziali: lo aveva fatto strumentalmente per aggirare il divieto di fare politica, ma le Corporazioni difficilmente ammettevano qualcuno che non sapesse nulla di quello che insegnavano. Dante conosceva bene la farmacopea e quindi sapeva quali piante usare. Nel miei romanzi immagino piu' volte che si preparasse da solo 'rimedi' per i suoi malanni.

Perche' non avrebbe dovuto utilizzare quelle piante per altri scopi? chi puo' escluderlo?'.
'Inoltre, nell'immaginario di Dante c'e' una forte componente 'visiva' come emerge da molte delle sue poesie e dalla stessa 'Commedia'.

Avete presente l'Inferno? Tutto lascia presumere, anche senza prove certe e in base ad indizi, che quanto sostenuto dalla studiosa inglese possa essere avvenuto'.
Per lo scrittore che ha fatto di Dante un'investigatore di eccellenza del suo tempo (tre i libri scritti: 'I delitti della Medusa', 'I delitti del mosaico' e 'I delitti della luce') anche sui viaggi 'misteriosi' del poeta la studiosa inglese e' molto vicina alla realta': 'e' probabile che sia andato in Francia come il fatto di essere entrato in contatto con la Scuola Averroistica'. 'Dante aveva anche una forte componente sensuale, come giustamente dice la Reynolds: 'Il Fiore' con cui esordisce il poeta e' chiaramente di impianto erotico e lui stesso ci tenne a tenerlo in secondo piano' 'Nei miei gialli storici io voglio accreditare una visione di Dante che non e' certo quella della critica ufficiale: sono convinto della sua visione ghibellina in contrasto con i valori della cristianita' piu' banale. Dante e' molto diverso da quello che e' stato rappresentato, molto piu' vicino all'immagine che esce da quello che leggo della Reynolds'.

'Siamo di fronte a una sciocchezza, ad una totale scemenza. Pensare che la struttura del Paradiso possa derivare da qualche abuso di mescalina mi sembra cosa risibile'. Vittorio Sermonti, il celebre divulgatore dell'opera di Dante Alighieri, boccia sonoramente Barbara Reynolds.
'Sono ipotesi che non ho mai sentito', aggiunge Sermonti, che si e' detto meravigliato che possa aver scritto di un 'Dante drogato' proprio Reynolds conosciuta come studiosa seria e talvolta 'anche noiosa: mi sembra davvero strano che possa aver scritto un libro scandalistico'.
'Comunque leggero' il libro di oltre 700 pagine per approfondire meglio le interpretazioni della Reymolds ma gia' fin da ora ho la sensazione che sia stata fatta qualche esagerazione scandalistica di cio' che lei ha soltanto accennato in pochissime righe', conclude Sermonti.

FONTE
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Angar
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 Post Posted: 04 Feb 2007 - 08:31     Post subject:

Ahhhhh ecco, ora si spiega tutto! ^^
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Srell
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 Post Posted: 21 Feb 2007 - 10:05     Post subject:

Dante non faceva nè uso di cannabis nè di mescalina: la prima all'epoca era confinata all'india (sebbene l'italia fosse il canapaio europeo, le varietà italiche non avevano il principio attivo, il THC), la seconda se ne stava bella bella nelle americhe a disposizione di sciamani&co.

E' invece appurato che Dante, come lui stesso ha affermato, trascorse un brutto periodo "da osteria", e che le sue conoscenze di erboristeria lo portarono ad un'intima conoscenza dell'amanita muscaria Wink
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Citazioni

Non è certo al momento della loro creazione che gli Imperi mancano di uno scopo. Quando, invece, si sono fermamente consolidati, gli scopi si smarriscono e vengono sostituiti da vaghi rituali.

-- dai <>, della Principessa Irulan (Messia di Dune - pag.61 - Ed.Nord)