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Sand Lord Chronicles
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Harkonnen.SandLord
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Location: Viareggio (Lu)- Giedi prime

 Post Posted: 27 Apr 2006 - 16:40     Post subject: Post subject: Sand Lord Chronicles

SAND LORD Chronicles
Prova n*1

La tempesta infuriava da tre ore, i venti spazzavano via la sabbia con una violenza inaudita creando continui mulinelli che avrebbero distrutto qualunque cosa vi fosse passato vicino, mentre la sabbia batteva ripetutamente contro le creste rocciose che dominavano la vallata circostante.

Qui, così lontano dai centri abitati, così lontano da qualunque forma di vita ad eccezione dei giganteschi vermi, risiedeva il neo insediamento che gli Harkonnen avevano costruito dopo infinite ricerche.

La base 'Fauci di Arrakis" era stata creata parzialmente dentro la montagna sfruttando il riparo naturale offerto dal pianeta dalle insidie dei forti venti e parzialmente sotto terra all'interno della roccia, al sicuro dagli imponenti signori che dominano il sottosuolo di Dune.

La struttura ivi creata prevedeva un hangar per Ornitotteri nella parte più elevata dell'insediamento, due lastre in lega di acciaio rinforzato fungevano da apertura alla struttura permettendo agli Ornitotteri di decollare e atterrare, le lastre, una volta chiuse tenevano la base al riparo dalle tempeste.

All'interno dell'hangar risiedevano 3 ornitotteri, 4 macchine mietitrici e 5 ali trasporto. L'hangar era dunque collegato da due portelli in lega metallica speciale che portavano ad un magazzino-Silos, l'altro portello conduceva alla base vera e propria.

Sei soldati erano fissi di guardia all'hangar, impegnati nelle continue e noiose ronde di sicurezza. Poco sopra le loro teste, all'interno una calotta di vetro-acciaio trasparente risiedeva l'osservatorio di monitoraggio, al cui interno un ufficiale monitorava la tempesta all'esterno controllandone l'intensità e calcolandone la durata.
La postazione aveva tre olo-monitor di servizio, l'ufficiale passava le analisi ad un elaboratore centrale che faceva apparire le informazioni su un Pad portatile.

D'un tratto il comunicatore dell'osservatorio si attivò e risuonò una voce femminile fredda come la lama di un coltello << Lo stoccaggio è terminato ? >> Chiese la voce. << Si mia Signora, abbiamo svuotato la numero 3 e introdotto il contenuto nel Silos centrale. >> rispose l'ufficiale.
<< I risultati delle analisi ? >> chiese di nuovo << La griglia sensoriale ha trasmesso i dati, non ci vorrà molto prima del responso dell'elaboratore centrale mia Signora. Temo però di dovervi informare che ho perso i contatti con la sonda sensoriale 18 del sesto settore, temo che la tempes...>> << Chi era l'addetto al collocamento delle sonde in quel settore ? >> chiese nuovamente la voce, senza tradire il suo stato d'animo. << un istante mia Signora....>> rispose l'ufficiale che digitò subito sul suo computer l'assegnazione dei turni e delle mansioni.
<< Soldato 15-A, attualmente addetto alla ronda di sicurezza nell'Hangar Centrale, mia Signora.
Desiderate altro ? >>

<< No. >> rispose lei con una voce carica di rabbia <<Passate le analisi dell'elaboratore sul mio monitor appena sono disponibili. >>
<< Come desiderate mia Signora >>. La comunicazione cessò in quel istante.

Il Soldato '15-A" era una recluta assoldata da tre settimane al suo primo incarico, un giovane di venti anni al servizio del Grifone. La sua scheda personale era apparsa su uno olo-schermo in un'altra stanza dove sedeva davanti ad una scrivania in marmo nero una figura femminile seduta su di una poltrona in pelle di balena nera.
<< Piccolo soldatino distratto >> disse la figura con una voce calma e calda come il giorno di Arrakis, una voce ben diversa da quella sentita dall'ufficiale addetto al monitoraggio.
<< lo sai vero ? Lui non tollera errori, nemmeno il più piccolo, il più insignificante >>. Una mano candida emerse dall'oscurità della stanza e si avvicinò all'olo-schermo e con un dito iniziò a premere un pulsante all'altezza del petto della figura che riproduceva '15-A".

<< Che peccato, eri così grazioso >>


All'interno dell'Hangar il nominato 15-A stava pattugliando al fianco di un altro soldato Harkonnen
<< .... Così era inaccettabile, per tutti quei solaris avrei potuto comprarmi tutte le puttane del complesso più le loro madri >> disse il soldato al fianco di 15-A. << E lei cosa ti ha detto ? >> chiese il giovane.
<< Che questo era il prezzo di sua figlia, prendere o lasciare >> rispose seccato l'altro.
<< Incredibile, adesso addirittura gli schiavi possono commerciare i propri famigliari ? >>
<< Bè, no o almeno in teoria no...... credo che il Maestro degli schiavi di quel complesso fosse uscito di testa da quando ..... Hey! Tiosan, ti senti bene ? >>
Il Giovane 15-A era caduto sulle ginocchia le mani serrate contro il petto e sul suo volto era apparza una smorfia di dolore, i suoi occhi sbarrati guardavano con disperazione il compagno, il quale riconobbe i segni dell'improvviso malessere.
<< Oh no ! Tiosan cosa hai fatto ? >> Gridò il compagno...... ma a quella domanda non vi fu risposta.
Nel giro dei trenta secondi successivi, secondi di angoscia, dolore e convulsioni, il soldato Tiosan Fanhor codice 15-A giaceva morto accasciato al suolo con il volto impietrito in una grottesca maschera di dolore e terrore.
Subito si precipitarono sul luogo gli altri soldati addetti alla stessa area, i quali rimasero impietriti di fronte al macabro spettacolo.

<< Era 15-A ?! >> disse uno << E' stato attivato il congegno cardiaco! Ma che cosa ha combinato per fare adirare i nostri signori ? >>
<< Non lo so.>> Rispose l'ex compagno di 15-A << E non voglio saperlo.>> Poi guardando i colleghi << B'è che avete da guardare? Tornate alla vostra ronda, io mi occupo del cadavere >>
<< Bene 19-E >> rispose uno degli accorsi, e poi guardando gli altri proseguì << su muoviamoci, lo spettacolo è finito>>.........

**********


Nota dell'autore
(ovviamente non è che l'accenno di un capitolo più grande )
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Harkonnen.SandLord
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 Post Posted: 30 Apr 2006 - 20:39     Post subject:

Da un monitor di servizio collocato su una parete una giovane fanciulla sedeva comodamente sulla sua poltrona davanti all'oloschermo che ancora mostrava l'ormai fu soldato A-15.

La giovane Lady Shaialine Yarmalkhal non aveva più di 22 anni, era una ragazza dalla pelle soffice e candida, con lunghi capelli lisci di color ebano, elegantemente tenuti raccolti dietro la schiena, i lineamenti del suo viso erano freschi morbidi e due occhi da cerbiatta immersi in un verde acceso fissavano lo schermo davanti a lei.
Sorrideva divertita mentre spegneva il monitor con un dito, mentre con una mano si carezzava la guancia, soddisfatta di aver suscitato la paura nei cuori degli uomini che erano accorsi nell'hangar, soddisfatta del suo potere sui soldati, e divertita all'idea di essere il secondo ufficiale in comando a possedere il potere del principale insediamento Harkonnen rimasto su Arrakis.

Si alzò dalla poltrona in pelle di balena nera lasciando cadere sul suo corpo una leggera sopraveste in seta trasparente di color azzurro cielo, si vestiva leggermente e in modo sensuale all'interno del complesso, adorava la sua fresca bellezza e non perdeva mai modo di farlo notare a se stessa e ai suoi sottoposti, ma ancor di più, adorava le sue subdole arti di seduzione che più di una volta aveva usato ai per realizzare i suoi fini.

Due grossi mastini neri sonnecchiavano accovacciati ai lati della poltrona, Lady Yarmalkhal passò la sua soffice mano all'altezza del collo di uno carezzandone la dura pelle, al contatto della sua padrona, il mastino addestrato alzò lentamente la testa fissando il corpo di lei.
<< Penso che sia ora di portare il nostro regalino, sei d'accordo Murkan ? >> disse lei fissando il grosso cane sdraiato alla sua destra.
<< Sono convinta che sarà di suo gradimento. Saprà.... apprezzare la mia arte >> disse sorridendo mentre continuava a carezzare la belva.
<< Si ne sono convinta..... >>
Ritrasse la mano dal corpo del mastino, poi premette un pulsante sul lato della scrivania in marmo nero e per qualche secondo attese.
Una porta laterale della stanza si aprì e da essa comparve un giovane schiavo dalla pelle bronzea, egli fece due passi all'interno dell'ufficio per poi piegarsi su entrambe le ginocchia e posando le mani all'altezza del petto. Lo schiavo era nudo, il suo corpo era asciutto e scolpito da un fisico da ginnasta, solo due lembi di seta lo coprivano all'altezza del linguine, sul suo collo portava l'emblema della casa Harkonnen marchiato a fuoco sulle carni.
<< Come posso compiacerti....... Mia Padrona ?>> disse lui con voce sottomessa.
La giovane spostò i sui occhi da cerbiatta dal color smeraldo su di lui e con voce calda e ammaliante rispose << Si. Devi accompagnarmi negli appartamenti del mio signore e portare per me questo 'regalo". >>
Lo schiavo alzò la testa e osservò il cosiddetto dono; appoggiato sulla scrivania della sua padrona giaceva un contenitore in metallo nero a forma piramidale, ogni lato della piramide era formato da uno strato liscio di marmo nero lavorato al fine di renderlo sia liscio che lucido, il contenitore era grande quanto il torace dell'uomo stesso.
<< Sono ai tuoi comandi.....Mia Padrona >> fece lui rialzandosi in piedi e dirigendosi verso la scrivania di lei.
Ogni movimento dello schiavo era osservato minuziosamente dai due mastini che lo osservavano con una falsa calma apparente, lo schiavo conosceva bene la ferocia dei due cani, e sapeva che già un' altro suo compagno era stato ucciso da loro per un involontario 'passo falso". Afferrò lentamente il pesante involucro piramidale e lo alzò tenendolo saldamente tra le forti braccia. Lady Yarmalkhal osservava maliziosamente il gonfiarsi dei muscoli di lui.
<< Bravo. >> fu la risposta della giovane << Ora cerca di non farlo cadere e segui i miei passi >> .

I due complessi abitativi erano collocati nella parte più inferiore della base nella parte scavata a più di trenta metri sotto terra.
Il primo era utilizzato per tutti i componenti della base era una ragnatela di corridoi che portava ai vari alloggi del personale, la zona era poi suddivisa in cinque distinte sezioni collegate l'una all'altra da larghi corridoi con monitor di servizio, le sezioni erano formate dagli alloggi del personale tecnico, quello degli ufficiali, dei soldati, l'infermeria con il magazzino viveri ed infine quello degli schiavi. L'ultimo di questi era collocato in una sezione più distaccata e sorvegliata continuamente da microcamere nascoste nella parete.
I complessi erano continuamente osservati dai droni di sicurezza armati di armi stordenti e dalle guardie di sicurezza.
Si poteva accedere a quest'area grazie a dieci ascensori di servizio e da varie rampe di scale che collegavano le zone abitative al resto della base.

Il secondo complesso invece era il complesso dei due ufficiali in comando.
Esso si trovava sotto le zone abitative ed era un'area di massima sicurezza, non di meno era considerato il Centro Comando di riserva nel caso quello ufficiale saltasse o fosse inagibile.
La sua struttura era formata da un unico corridoio e da quattro portelli con altrettante stanze: L'alloggio del Comandante dell'avamposto era situato nella zona nord del corridoio il cui portone era in finemente affrescato il simbolo del Grifone della casa Harkonnen; proseguendo nella direzione opposta era possibile incrociare il Centro Comando di riserva, l'hangar personale del Comandante, con all'interno una navetta d'emergenza e infine l'alloggio personale del Vice Comandante.
Il corridoio, largo abbastanza per tre persone e lungo una ventina di metri, era collegato al resto della base da due ascensori privati tenuti sotto osservazione da una serie di videocamere nascoste collegate a una rete di mitragliatrici laser di difesa e analizzatori polaronici nascosti nelle pareti. L'illuminazione era volontariamente tenuta bassa da piccoli globi che fluttuavano sul soffitto irradiando una tenue luce cremisi, mentre quattro soldati della fanteria d'assalto Harkonnen in divisa azzurra da battaglia montavano di guardia.

La giovane Vice Comandante uscì dai suoi appartamenti seguita a poca distanza dallo schiavo, i due camminarono nel corridoio centrale percorrendo la breve distanza che la separava l'alloggio sud a quello nord, consci del fatto di essere investiti da uno dei raggi polaronici della griglia difensiva....
il computer stava analizzando loro ed i loro oggetti per passarne poi i risultati sul monitor del Comandante.
I Soldati d'assalto si misero sull'attenti all'avvicinarsi della loro signora, la quale, arrivata alle vicinanze del portone affrescato attese che il suo superiore attivasse la apertura automatica.
Pochi secondi dopo, l'enorme portone nero scivolò lateralmente, permettendo così alla giovane di entrare.

La stanza del Comandante era avvolta da una cappa buia, le uniche fonti di illuminazione sembravano essere le luci azzurro elettrico che i vari monitor proiettavano al suo interno, in quella oscurità, la temperatura era assai più elevata del resto della base, Lady Yarmalkhal fece un passo all'interno subito seguita dal suo schiavo e, una volta dentro entrambi la porta si richiuse dietro di loro.
In quella oscurità, Shaialine focalizzò la sua vista sui monitor e sulla fioca luce che creavano, riconobbe una scrivania e, alzando lo sguardo al di là da essa notò il contorno di un datapad che sembrava fluttuare nell'aria, sopra di esso, la luce sembrava focalizzarsi su di un volto che, per un singolare effetto luce ombra appariva come un teschio azzurro.

<< Cos'è questo buio? Perché non attivi i globi di illuminazione ? E poi questa temperatura è troppo elevata... >> Disse lei infastidita poggiando le mani sui fianchi.
Le rispose una voce matura e calma e, in quel buio, Shaialine vide il 'teschio azzurro" spostarsi per poi fissarla negli occhi

<< L'oscurità..... >> disse << Mi aggrada.>>

Fece una pausa per poi riprendere << Mi permette di concentrarmi meglio sui progetti che stiamo compiendo, tu sai che non possiamo commettere errori in una situazione tanto delicata....... Come questa.>> fece ancora una pausa << Sei venuta a portarmi il rapporto sulla tempesta ?>>
<< No, l'elaboratore non ha ancora terminato le analisi >> fece lei mentre con la mano attivava il dispositivo sulla parete per attivare i globi di illuminazione.
Subito la stanza si rischiarò di una luce neutra che ne illuminò più della metà, il teschio azzurro svanì lentamente, e al suo posto apparve il volto di un uomo di 39 anni dai lunghi capelli neri che cadevano disordinatamente lungo le sue spalle, la bocca del Comandante si piegò in una smorfia, mentre i suoi occhi di un azzurro innaturale dovuto al mutamento della spezia, si socchiudevano al fastidio del drastico cambiamento dell'illuminazione.
L'uomo era seduto dietro la sua scrivania con in mano uno dei suoi datapad, vestiva una divisa in corpetto nero, coperto parzialmente da un mantello color cremisi, sulla scrivania in marmo rosso erano adagiati due pesanti guantoni neri e, al loro fianco un visore metallico che il Comandante era solito indossare sopra l'occhio destro.
La fissava con intensità << Cosa vuoi ? >> chiese lui indispettito.
<< Come mai così accigliato? Non hai piacere di vedermi ogni tanto >> rispose lei sorridendogli e parlandogli con voce sensuale.
<< Non ho tempo. >> Rispose seccato lui.
<< Non hai tempo ? >> incalzò lei poggiandosi le mani sui fianchi lasciati scoperti dall'abito leggero color lillà e, facendo svolazzare la sopraveste azzurra alla sua schiena, si avvicinò lentamente alla scrivania.
Il comandante rimase in silenzio, limitandosi a fissarla con i suoi occhi completamente blu.
<< E già da qualche giorno..... che tu ed io non....>> disse lei piegandosi in avanti e distendendo la candida mano verso il volto del suo superiore. Con un rapido scatto, il comandante, afferrò il braccio della giovane che invano tentò di ritrarsi, egli, dopo averle fissato gli occhi, calò il suo sguardo inquisitore sulle mani di lei.
<< Ma che fai ? >> Urlò lei. E poi con voce calma << Se avessi voluto ucciderti non adopererei uno stratagemma tanto sciocco non credi ? >>
<<Conosco i tuoi metodi >> rispose l'uomo lasciandole lentamente il braccio e disse << Tendi troppo spesso a ripeterti >> Lei gli sorrise malignamente << Non sono più una ragazzina ingenua..... ho perfezionato il mio stile e imparato altri metodi >>
<< Ma davvero ? >> Rispose lui divertito << Tipo quel contenitore in mano al tuo schiavo ? Le analisi dei polaroni parlano di materiale organico. Cosa ci hai messo dentro ? Qualche creatura velenosa come te ? >>
<< Oh quello ! >> sorrise lei divertita mentre dirigeva il suo sguardo sullo schiavo << No, si tratta di un regalino per te..... se stasera saprai soddisfarmi >>
Disse piegandosi verso di lui e carezzandogli sensualmente le labbra con la lingua.
Lui rimase impassibile, continuando a fissarla per breve tempo, mentre lei continuava ora baciandolo.
<< Allora ? cosa mi dici >> fece con tono arrogante
Lui abbassò gli occhi guardando il corpo sinuoso di lei, mentre con il dorso della mano destra le carezzava i morbidi seni.
<< Non ho tempo >> le rispose seccamente ritraendo la mano e tornando a guardarle il viso.
Lei lo fissò per qualche istante, mentre sentiva la rabbia crescerle in grembo
"Come osa rifiutare le grazie del mio corpo ?"
Pensò lei adirata mentre i suoi occhi verdi fissavano freddamente i due bagliori blu che erano quelli del compagno.
<< E cosa avresti da fare di così importante dal distrarti dai tuoi doveri verso di me ? >> disse con una punta di sarcasmo
<< I miei doveri verso di te ? >> rispose lui divertito << Mia cara, >> disse con tono di voce ora serio << I miei doveri.....sono votati alla Casa Harkonnen . Noi, loro valvassori dobbiamo agli Harkonnen la nostra fedeltà, in cambio degli enormi privilegi che essa comporta.>>

<< Ma su Arrakis non c'è nessuna Casa Harkonnen, quindi nessun dovere ti può distrarre da me >> incalzò lei divertita.
<< Tu credi ? >> disse il Comandante , poi guardando lo schiavo << Tu ! Poggia qui il contenitore e aspetta la tua padrona fuori dalla porta >> lo schiavo eseguì l'ordine ed uscì in silenzio.
Non appena la porta si richiuse alle spalle del giovane, il Comandante porse alla sua vice il datapad che stava leggendo prima.
La giovane prese il datapad e iniziò la lettura, ma subito si accorse che il messaggio era criptato in codice, un codice che lei non aveva mai visto.
<< Livello massimo di segretezza, nemmeno i nostri elaboratori sarebbero in grado di tradurlo. Questo messaggio è arrivato poco prima che la tempesta iniziasse >> le spiegò il suo superiore
<< E tu lo hai tradotto ?>> gli chiese la fanciulla.
<< Con impegno e fatica. Quel dannato Mentat dovrebbe darsi all'oratoria e non di certo agli ordini militari. Avrei fatto volentieri a meno dei suoi...... panegirici ! >> ringhiò l'uomo.
<< Un messaggio da Giedi Prime dunque. >> affermò lei.
Il volto del comandante si trasformò in una maschera di malignità, mentre un bieco sorriso si disegnava sulle sue labbra.
<< DeVries ci informa, che la Casa Atreides ha appena messo piede su Dune ! Il Duca Leto, la sua puttana Bene Gesserit, suo figlio e tutti i suoi leccapiedi sono atterrati ad Arrakeen........ >> Fece una lieve pausa ma senza cambiare espressione << Per ordine del Barone Siridar ci comanda di entrare in azione il prima possibile >>

Shaialine sorrise soddisfatta.
<< Finalmente daremo prova al Barone della nostra utilità e capacità, sono convinta che ci ricompenserà enormemente >>
<< Può darsi >> rispose il Comandate con voce cauta << E' invero possibile che il Barone avrà piani alternativi per noi una volta che non gli saremo più utili >>
<< Vuoi dire che potrebbe farci uccidere ? >> replicò la fanciulla << E' probabile >> riprese l'uomo.
<< Ma allora ....? Cosa dobbiamo fare ? >> insistette lei.
<< Essere efficienti fino a che gli Atreides non saranno che un brutto ricordo, poi, avvicinarsi a uno degli eredi del Barone e mostrargli la stessa fedeltà che abbiamo avuto con il Siridar. >>
<< E questo ci salverà ? >> chiesi ancora la giovane << Dobbiamo stare attenti alle grinfie di DeVries e sperare che il Barone lo faccia eliminare il prima possibile, ma prima, dobbiamo analizzare tutti i messaggi che partono e arrivano a questa base, persino le analisi che ti ho chiesto potrebbero contenere un messaggio per un infiltrato che attende l'ordine di eliminarci.... Perché secondo te ho fatto costruire questo avamposto in questa maniera ? Per assicurarci il nostro futuro mia cara. >>
<< Hai già previsto tutto vedo >> disse lei abbassandosi nuovamente e carezzando il volto del compagno.
<< Nessuno può prevedere tutto. Tuttavia faccio tutto quello che è in mio potere per salvaguardare i nostri interessi..... >>
<< E per quanto riguarda il caro Duca ? Come intendi agire ? >>
<< La trappola prevede atti di sabotaggio, minare la raccolta Atreides della Spezia, intentare sommosse e....... >> sorrise con ancor più malignità << Far assaporare agli Atreides la paura e lo sgomento >>
<< Cioè ? Cosa intendi fare ?>>
<< Il piano prevede un attentato alla vita del giovane erede del Duca Leto. Attentato, che sotto la mia direzione, potrebbe anche riuscire. >>
<< Andrai tu stesso ad Arrakeen per uccidere il Duchino ? >>
<< Ovviamente no! Manderò uno dei miei migliori assassini. Tuttavia l'attentato è solo un diversivo per il loro Mentat. No, devo distrarre l'attenzione degli Atreides dal nostro agente tra di loro.
DeVries vuole che sia la BeneGesserit del Duca a essere nel mirino del Mentat Hawat fino a che non arriverà il momento stabilito dal Barone per schiacciare gli Atreides e rimoverli da Arrakis definitivamente. Fatto ciò, la Casa Harkonnen potrà tornare a dominare la spezia..... e noi, mia cara, saremo al loro fianco .>>

<< Un piano meraviglioso >> fece lei con malizia << E che onore, per la nostra famiglia essere la mano che aiuterà il Barone a dominare Dune ancora una volta ! >>
<< Esatto. Ci è stata data una grande opportunità. Non dobbiamo fallire. >> poi riprese << Prima di tutto voglio che tu prenda accordi con i contrabbandieri e gli inviti a lasciare Arrakis, non dovranno lavorare per gli Atreides. Secondo, riprendi contatto con l'ingegnere Ix che ha fatto costruire questo avamposto e compragli definitivamente il suo silenzio, la segretezza di questa base sia agli occhi del Duca, sia a quelli delle pulci Fremen è estremamente importante, se non vitale per l'evolversi delle nostre operazioni. Io invece mi occuperò dei vari sabotaggi. >>

<< Come desideri >> annuì soddisfatta lei. Poi si alzò dalla scrivania sulla quale era seduta, si diresse con fare sensuale alla porta e, dopo averla aperta esclamò << Che peccato che tu non possa approfittare dell'arrivo di questa tempesta per stare un pò con me.>> Poi guardando lo schiavo che attendeva sulla soglia << Temo proprio che dovrò approfittare dei suoi servigi questa notte ! >>
Il comandante la osservò con occhi feroci
<< Cerca di chiudere le porte dei tuoi alloggi piccola serpe, non sopporto di sentire i tuoi latrati quando non sono io a ... >> tacque, conscio di aver mostrato il fianco. La giovane rispose con una risatina divertita, soddisfatta dell'aver sconvolto la calma del compagno.
<< Non temere, terrò le porte ben chiuse....... Ora scusami, ma ho da fare anch'io >>
L'uomo la osservò per poco con uno sguardo carico di ira, poi con voce calma le rispose
<< Fai come ti pare. Buona notte piccola serpe >>
<<Oh per me lo sarà di sicuro. Comunque, buona notte anche a te........Padre >>
Detto ciò, la figlia del Comandante Kratos Yarmalkhal, Signore della Sabbia Harkonnen, uscì dalla porta lasciando il padre solo nel suo studio.

"Piccola sciagurata !" Pensò il comandante
"Pensare alle proprie voglie quando qui c'è in ballo non solo le nostre vite ma il destino delle due più potenti case dell'Impero"

Cercò di calmare la sua gelosia sprofondando sulla poltrona, i suoi occhi di un blu nel blu guardavano fissi un soffitto nero fortemente illuminato dai globi di illuminazione.

Non ho tempo per me ora, il tempo stringe, la morsa si chiude devo dare il via alle operazioni.

Si sedette composto e notò, che sulla scrivania, era rimasto il contenitore a forma piramidale che lo schiavo della figlia aveva lasciato poco prima.
Lord Yarmalkhal, lo fissò per qualche attimo, interrogandosi su quale tipo di trappola potesse contenere; afferrò il visore metallico e lo appoggiò sull'occhio destro, sentì la chiusura automatica del visore che prendeva l'occhio destro e continuava fino ai lobi dell'orecchio, mentre lui, con un gesto del dito ne azionò il meccanismo e il visore si attivò
Per prima cosa, focalizzò lo sguardo sulla superficie del contenitore analizzandole, grazie al visore, che non vi fossero aghi avvelenati celati alla vista. Il visore non ne captò nessuno.
Il comandante si alzò in piedi e attivò lo scudo personale, mentre estraeva dal fodero un pugnale a doppia lama, pronto a uccidere qualsiasi cosa che fosse balzata fuori una volta aperto.
Inarcando un sopracciglio e tendendo i muscoli pronto a scattare, attivò il meccanismo di apertura e indietreggiò di un passo.
Il congegno attivato fece scorrere le piastre lucide e presto in contenuto fu visibile agli occhi del comandante:
all'interno del contenitore c'erano due teste umane amputate dal resto del corpo da un'arma tagliente, sui volti era rimasta un'orribile espressione di paura. Il comandante riconobbe nella prima l'ingegnere Ix che aveva progettato il complesso, il secondo uomo non lo conosceva ma vide chiaramente l'immagine di un falco disegnato sulla fronte con il suo stesso sangue.

<< Piccola strega ! E' più furba di quanto credessi ! Non solo mi ha liberato della presenza dell'Ix, ma lo ha sorpreso pure in compagnia di una spia Atreides ! L'ho fin troppo sottovalutata, ha imparato davvero bene e prima di quanto mi aspettassi >>

<< Siete un buon maestro, Padrone. Non dovreste sorprendervi così tanto, in fondo non è più una bambina >> sibilò una voce rauca e stridula nella parte non illuminata della stanza.

<< Ed è per questo motivo che sei al mio servizio Mehoth >> rispose il Comandante Yarmalkhal guardando l'oscurità dietro la scrivania. << Sei al mio servizio per tutelarmi da lei ! >>
La creatura celata nel buio sibilò un istante e poi riprese << Non è facile tutelarvi quando le siete avvinghiato.... Padrone. Voi Harkonnen, siete una razza particolare....... Spesso mi chiedo come facciate a sopravvivere alla vostra stessa paranoia........e alla vostra progenie >>
<< Questione di abitudine Mehoth. >>
<< Dite ? Non sarà per caso che temete il rancore che Lady Shaialine ha per voi per la storia di sua madre, e del modo con cui ha lasciato il regno della vita ? >>
<< La morte di sua madre è stato un sacrificio doloroso, ma necessario e Shaialine lo sa benissimo........ >> ringhiò Lord Yarmalkhal
<< Ohhhh ssssi. Ne sono certo Padrone, adoro i vostri metodi. >>
<< Per essere una creazione Tleilax parli troppo Mehoth >> replicò il Signore della Sabbia
<< Lo faccio per aiutarvi a stare attento Padrone, fa parte del compito che mi avete assegnato. >>
<< Adesso ho un altro compito per te Mohoth >> ringhiò Lord Yarmalkhal.
<< Ssssssi Padrone ? Chi deve morire ? >> sibilò Mehoth nell'oscurità
<< Per il momento nessuno, mio spietato sicario, Devi tenere d'occhio Lady Shaialine in qualunque momento per me. Voglio sapere tutto quello che fa, ogni suo ordine, ogni suo sussurro, persino i suoi rantolii quando si trova schiava dei suoi piaceri. Mi hai capito Mehoth ? Tutto ! >>
Per un lungo istante calò il silenzio
<< Chi vi proteggerà Padrone se io spio vostra figlia ? >> replicò la voce nell'ombra
<< So badare a me stesso da molto prima che ti feci creare Tleilax , con grande spese personali..>>
<< Valgo ogni Solaris che avete speso per me Padrone. Io, non vi deluderò >>
Detto questo la voce non sibilò più.

"Oh no, mio caro Mehoth, so che non mi deluderai.
O almeno fino a quando i tuoi creatori non decideranno altrimenti.
Ma anche da questa minaccia saprò difendermi."

Mentre i globi di illuminazione si spegnevano, un ghigno maligno comparve sulla bocca del Comandante Yarmalkhal


<< E ora a noi due......Leto Atreides >>
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Citazioni

Ah, le leggi. Cos'è dunque una legge? Un controllo? La legge filtra il caos; e che cosa lascia gocciolare? La serenità? La legge... il nostro più grande ideale e la nostra vigliaccheria più grande. Non guardare troppo da vicino la legge. Fallo e vi scoprirai le interpretazioni razionalizzate, la casistica legale, i precedenti di comodo. Sì, vi troverai la serenità, forse, che è soltanto un altro modo di chiamare la morte.

-- Paul Muad'Dib (Messia di Dune - cap.19 - pag.241 - Ed.Nord)